Due giorni più tardi, jungkook fu svegliato di domenica mattina da un netto e doloroso colpo allo stomaco.
Fortunatamente, uno strillo felice nelle orecchie gli fece capire di non reagire con violenza. Prese Yuna e l'abbracciò in modo da allontanare il suo gomito dal fianco.
«Yuna, principessa, cosa ci fai qui?»
«Ti sveglio. Dobbiamo andare a messa.»
«Ma... credevo che la porta della camera fosse chiusa.»«Sì, sì.» Il suo visetto luminoso esitò. «E ho bussato, come mi dici sempre tu. Ma ho provato ad abbassare la maniglia, era aperta e sono entrata.» «Ah.» Abbiamo dimenticato di chiudere a chiave ieri sera? Lanciò un'occhiata a jimin, che era rannicchiato sotto le coperte e stava sghignazzando.
«Yuna, prima di entrare devi bussare e aspettare che qualcuno ti dica avanti.»
«Ma stavate russando, non potevate sentirmi.» Mise una manina sul suo petto villoso e aggiunse con fare serio: «Non possiamo fare tardi.» Poi inclinò la testa con aria curiosa.
«Papà, non hai il pigiama.»«Ecco... a volte hai caldo quando dividi il letto con qualcuno, per questo l'ho tolto. Solo la casacca. Senti, vai a vestirti. Ci vediamo in cucina per la colazione. Non svegliare Ben.»
«Okay.» jungkook rimase a fissare la figlia mentre correva fuori. Poi allungò un braccio, strappò il cuscino da sotto la testa di jimin e se lo tenne davanti come scudo mentre si alzava e chiudeva a chiave la porta della camera da letto.
«Certo, ridi pure, tesoro,» disse a jimin.
«Ma non sarebbe stato per nulla divertente se ci fossimo svegliati dieci minuti prima del suo arrivo.»
«Avevi qualche bella idea in mente?» jungkook tornò a letto, si sdraiò e baciò jimin.
«Forse.» Il giovane chiuse gli occhi e prese il cuscino di jungkook per rimpiazzare il proprio.
«Non a quest'ora di domenica mattina. Divertiti con la tua bambina.
Ci vediamo a pranzo.»«Pigrone.»
«Masochista.» jungkook sorrise, si infilò l'accappatoio e uscì in silenzio dalla stanza. La verità era che adorava le domeniche con Yuna. Alzarsi, preparare la colazione soltanto per loro due, guidare fino in chiesa lungo le strade silenziose mentre Yuna chiacchierava allegramente accanto a lui... tutto quello aveva una dolcezza intrinseca che considerava preziosa.
Se qualcuno gli avesse detto solo sei mesi prima che sarebbe andato in chiesa tutte le settimane, gli avrebbe subito fatto la prova del palloncino.Ma Yuna gli aveva confidato che il non andare a messa "le faceva venire male allo stomaco". Sentirsi dire per i primi cinque anni della sua vita che andare in chiesa costituiva l'evento più importante della settimana era evidentemente qualcosa che non si poteva cambiare in una notte. Perciò, lui e jimin avevano parlato con alcuni amici, esaminato gli annunci nella rivista Land e infine avevano trovato la chiesa metodista Still Waters. Jimin non voleva andarci e non avrebbe nemmeno convinto un riluttante Ben a farlo, ma Yuna si era subito aggrappata all'idea. E, con sua grande sorpresa, di settimana in settimana jungkook si sentiva sempre più a casa in quel luogo.
L'edificio in sé era alquanto anonimo. Una casa di due piani che era stata convertita in una chiesa e il cui esterno non presentava fronzoli di alcun genere, nessuna campana, né statue di pietra. Ma all'interno era illuminata dai colori gloriosi provenienti dalle vetrate delle ampie finestre. Persino in un'uggiosa giornata novembrina come quella, il pavimento era impreziosito da disegni fatti di rosso rubino, verde mare e oro. Un parrocchiano con un certo talento aveva sostituito tutte le finestre dell'edificio, compresi due nuovissimi lucernari che troneggiavano sopra l'atrio open space. I grandi pannelli erano di pino chiaro liscio come seta, e le vecchie panche riciclate in mogano scintillante.
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COMPITI A CASA
FanfictionJungkook e Jimin pensano di essersi lasciati alle spalle i momenti più complicati. Sono usciti allo scoperto come coppia e stanno costruendo una famiglia assieme ai loro due bambini. È tutto ciò che hanno sempre sognato. Ma Yuna fa fatica ad accetta...