Il Gran Premio di Monaco era da sempre una gara particolare per tutti quanti i piloti, quello con il circuito più corto del campionato ma uno dei più complessi per via degli innumerevoli tornanti. Ogni anno era una vera e propria sfida.
Quell'anno in particolare il primo posto era veramente conteso, specialmente tra due piloti: Leclerc, pilota della Ferrari, e Verstappen, pilota della Red Bull; i due prima della gara avevano un distacco di solamente sei punti, era essenziale vincere per il primo così da recuperare la testa della classifica, per il secondo invece lo era per aumentare il distacco e compiere un altro passo avvicinandosi alla vittoria.
Il circuito di Monaco però era sempre stato problematico per Charles Leclerc, negli anni precedenti infatti per incidenti o per problemi tecnici non era mai riuscito a portare a termine quella gara, come se tornare a casa sua fosse una maledizione e gli rendesse eccellere nella sua professione quasi impossibile.
L'anno corrente però era diverso, il monegasco aveva tutte le intenzioni di portare il destino dalla sua parte, partendo proprio dalle prove libere di quel venerdì pomeriggio; dopo colazione infatti raggiunse il paddock dove trovò lo staff della scuderia rossa e l'altro pilota nonché amico Sainz.
«Emozionato di guidare a casa?» chiese lo spagnolo vedendo l'amico avvicinarsi.
«Non vedo l'ora di salire in auto e di accendere il motore.»
«Ti capisco, sentire il rombo del motore, Dio che adrenalina.»
I due giovani si scambiarono un sorriso complice e si misero con i tecnici a ripassare i dettagli per le due prove libere del giorno stesso.
Nel primo round il giovane si piazzò in prima posizione seguito da Perez e da Sainz, nel secondo raggiunse ugualmente il primo post, invertiti però furono i suoi successivi con il collega che salì al secondo posto facendo scivolare in terza posizione il pilota Red Bull.
«Buon pomeriggio Charles, tempo impressionante oggi, a cosa punta esattamente la Ferrari questo weekend?»
«Beh, personalmente risponderei a concludere una volta per tutte questo circuito. - scherzò il pilota sistemandosi il microfono per poi farsi serio - Ovvio che in vista di domani e di Domenica abbiamo ancora molto su cui si può e su cui dobbiamo lavorare; tuttavia ciò non mi preoccupa, siamo una grande squadra, il lavoro non ci spaventa per cui siamo carichi.»
«Non possiamo fare altro che augurarti buona fortuna, speriamo tu possa spezzare la maledizione di Monte Carlo.» lo congedò l'inviata di Sky lasciandolo libero di tornare al paddock e raggiungendo invece Verstappen.
«Eccoci Max, oggi hai totalizzato il quarto posto con quasi mezzo secondo di distacco da Leclerc, cosa puoi dirci?»
«Indubbiamente la scuderia Ferrari è molto efficace, hanno fatto un bel lavoro, cosa che dovremo fare anche noi vista la difficoltà di questo preciso circuito.»
«Cosa ne pensi di Perez? Credi che possa puntare perchè no, a una pole? Anche a costo di superarti in classifica?»
«Non vedo perché no, è un pilota completo, tra noi c'è sia una stima lavorativa che un'amicizia per cui lo spero. Il nostro obiettivo resta comunque quello di riuscire a portare a termine la gara nel miglior modo possibile, sia insieme che individualmente.»
«Ultima domanda, stamattina su internet sono diventate virali delle foto abbastanza intime con una ragazza per le strade di Monte Carlo, hai qualche novità nella tua vita personale?»
«Beh. - disse l'automobilista Red Bull sorridendo imbarazzato - Non ho intenzione di fare alcuna dichiarazione ufficiale, posso solamente dire che in questo periodo nella mia vita ogni aspetto è estremamente positivo.»
Max salutò la giornalista e, dopo essersi preparato per uscire dal paddock, si avvicinò alla sua macchina quando però incrociò il numero 16 della Ferrari.
«Ho sentito che hai il cuore occupato.» scherzò
«Pure tu non scherzi.» replicò il numero 1.
«Hai ragione. - concordò l'atleta - È possibile che ci stia andando bene ad entrambi?»
«Non dirlo ad alta voce che porta sfortuna.»
«Anche tu hai influenze italiane vedo, sai la scaramanzia. Ragazza italiana?»
«Ehm, diciamo di si. - disse Max con un tono che cambiò palesemente alle orecchie di Charles che di conseguenza cambiò espressione - Scusa ma ora vado che ho bisogno di essere in forma per domani, ci vediamo in pista.» salutò il collega e quasi scappò in auto.
Charles rimase confuso e immobile lo fissò allontanarsi, poi si tolse dalla mente quel finale di conversazione brusco e anche lui si diresse verso casa.
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Sempre in due || Charles Leclerc
FanfictionSara è nata a Monte Carlo, fin da bambina è stata amica di Charles, il ragazzo della porta accanto. L'amico da sempre appassionato di Formula 1 ha passato tutta la sua adolescenza ad allenarsi su varie quattro ruote, sempre supportato dalla sua migl...