Dopo un po' di tempo Leclerc rientrò nella sua motorhome dove trovò Sara intenta a sistemare il cibo che aveva preso per cercare di consolare il pilota che appena la vide sorrise e corse ad abbracciarla restando in silenzio per un paio di minuti.
«Oi, va tutto bene. Credimi, è stato un errore, tu sei umano.»
«Come fai a dire sempre la cosa giusta? Come fai a guardarmi ancora così, oggi sono stato una delusione.»
«Non dirlo nemmeno per scherzo, non mi hai mai deluso. E poi che c'entra, io mica sto con te perché sei un pilota di formula 1. - spiegò accarezzandogli il viso - Io starei con te in qualunque caso, anche se fossi un contadino in un paese sperduto del mondo. Io amo te, il tuo carattere, la tua gentilezza, non il tuo lavoro o i podi che prendi.»
«È solo che credevo di farcela quest'anno, lo credevo davvero.»
«Non è ancora finito. È vero, ora sarà tutto più difficile, ma da quando ti arrendi? È adesso che devi tirare fuori gli attributi e far vedere a tutti chi sei e cosa puoi fare. E vada come vada tutti quanti ti stimeranno ugualmente, hai fatto un lavoro stupendo fino ad ora e sono sicura che continuerai, hai tanto da dare. Tu vali tanto.»
«Posso baciarti?»
La ragazza sorrise imbarazzata, poi mise la timidezza da parte e fece unire le sue labbra con quelle del pilota. Non importava dove fossero, come fosse andata la loro giornata, se avessero ricevuto delusioni su delusioni o tante gioie: quando stavano insieme si sentivano nel posto giusto al momento giusto, erano nati per stare insieme.
«Ragazzi mi potete dire dove stiamo andando?» chiese Sara sul retro di una delle auto di Carlos vedendo lui e il francese continuare a sorridere come due idioti.
«Non possiamo dirti nulla, segreto di stato. E poi dovresti riconoscere la strada, non sei mica cresciuta qui?»
«Aspetta. - disse abbassando il finestrino - Perché siamo in questa zona? Cosa sta facendo Charles?»
«Come sai che c'entra Charles?»
«Beh, non siete mai stati qui. Questo è il parco dove giocavamo sempre, qui ha guidato la sua prima macchinina, gli avevo anche preparato uno slalom una volta. Perché stai rallentando? Ok, ci stiamo fermando. Qualcuno mi dice qualcosa?»
«Assolutamente no, tu pensa a trovare il tuo ragazzo.» spiegò il francese lasciandola scendere dall'auto.
Sara era totalmente confusa, non sapeva che diavolo ci facesse in quel posto e questo la mandava in ansia totale, poi però decise di ascoltare i suoi due amici e andò dritta nel posto in cui era certa avrebbe trovato Charles, e fu proprio così: era seduto su una panchina con un vestito molto elegante, una cassa bluetooth accanto a lui, la ragazza percepiva il suo nervosismo, continuava a giocherellare con la sua cravatta nera fino a quando non la vide in lontananza, in quel momento si alzò di scatto e gli si illuminarono gli occhi; le andò incontro e la strinse a sè talmente forte che sembrava avesse paura potesse scappare.
Quando si staccarono il pilota tirò fuori il telefono e fece partire Perfect di Ed Sheeran, afferrò i fianchi della ragazza che mise le sue attorno al collo e iniziarono a ballare senza mai smettere di guardarsi negli occhi, poi ad un certo punto Charles si schiarì la voce e si distanziò di qualche millimetro dalla giovane.
«Ok, mi stai spaventando.»
«Tranquilla, basto io. In tutta la mia vita sono stato sicuro solamente di due cose: la guida e tu. Come sai ho sempre amato guidare, quando sono dentro la mia monoposto sento come se stessi per prendere il volo; tu invece, beh sei tu. Mi hai sempre supportato, capito e aiutato, nonostante tutto quanto sei ancora qui per me. Con quel lavoro rischio tanto, ogni volta che accendo il motore e premo l'acceleratore potrebbe letteralmente essere l'ultima, ma amo comunque ciò che faccio, e amo ancora di più che tu sia sempre con me, sei la mia fan numero uno e non sai quanto questo mi aiuti.»
«Marc che stai dicendo? Non capisco, dove vuoi arrivare?»
«Shh lasciami finire ti prego. So che stiamo insieme da molto poco, ma nella mia testa, nel mio cuore, è come se stessimo insieme da tutta la vita ed è questo ciò che voglio, stare con te per tutta la vita. Per cui Sara, - disse inginocchiandosi - mi faresti l'onore di diventare mia moglie?»
Sara non riuscì a trattenere nemmeno una lacrima, tra tutte le sue idee quella era decisamente l'ultima cosa che si aspettava, tuttavia non fu colta impreparata in quanto aveva sempre avuto le idee chiare.
«Ok, questa non me l'aspettavo. Io ti amo, Dio solo sa quanto, negli ultimi anni ho cercato di colmare il vuoto che la tua assenza aveva creato, mi sono davvero impegnata ma non ci sono mai riuscita. Questo perché solo tu saresti riuscito a riempirlo, l'ho capito quando ci siamo rivisti: sei tu, sei sempre stato tu. Mia madre mi ha detto che se avessi trovato un ragazzo come te avrei fatto jackpot, ed è proprio quello che ho fatto innamorandomi del mio migliore amico. Per cui Charles Marc Hervé Perceval Leclerc, al diavolo le tempistiche, certo che voglio sposarti.»
Charles infilò l'anello al dito della giovane oramai in lacrime, poi si alzò e la sollevò dai fianchi proprio come in uno di quei finali smielati delle commedie romantiche, ma a loro non importava di quanto potessero risultare sdolcinati, gli importava solo di essere felici e l'unico modo per esserlo era stare insieme.
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Sempre in due || Charles Leclerc
FanficSara è nata a Monte Carlo, fin da bambina è stata amica di Charles, il ragazzo della porta accanto. L'amico da sempre appassionato di Formula 1 ha passato tutta la sua adolescenza ad allenarsi su varie quattro ruote, sempre supportato dalla sua migl...