Capitolo 2

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Il giorno successivo, dopo il terzo e ultimo round di prove libere che vide Leclerc classificarsi secondo, si sarebbero tenute le qualifiche utili a decretare le posizioni per la partenza del Gran Premio dell'indomani.
In quelle due occasioni Sara era stata invitata nel paddock RedBull, così quel pomeriggio dopo essersi vestita con l'abbigliamento rispecchiante il team del suo ragazzo raggiunse la pista e si preparò per godersi lo spettacolo.
Le qualifiche procedettero lisce, o così fino a quando a qualche minuto dalla fine Max corse un rischio enorme andando quasi a muro; dopo due minuti da quell'episodio ci fu una bandiera gialla che presto divenne rossa ponendo fine alle qualifiche di Montecarlo, Perez infatti era andato a muro coinvolgendo anche Sainz così, per la 67ª volta nella storia la Ferrari riuscì ad ottenere il monopolio della prima fila.
«Mi sono preoccupata scemo.» rimproverò il compagno Sara correndogli incontro e avvolgendo le braccia al collo del pilota.
«Non è successo niente, sto bene.» disse lui baciandole i capelli.
«È lei la ladra del tuo cuore Max?» si fiondò un paparazzo sulla coppia.
Sara di scattò si voltò dalla parte opposta della telecamera e pregò che non l'avessero ripresa, invano però in quanto appena si sedette e aprì instagram vide degli articoli che ritraevano il dolce momento tra lei e Verstappen.

"Non crederete mai all'identità della nuova ragazza di Max Verstappen."
"Charles e Max, rivali in pista e in amore?
"Appassionata di motori o di piloti?"

Gli occhi non riuscirono ad evitare di diventare lucidi, aveva sempre cercato di evitare di venire allo scoperto, per anni ci era riuscita. Intorno al ragazzo erano nati milioni di gossip e di storie finte con altre ragazze, aveva creduto di riuscire a godersi quella parte della sua vita in privato. Per non pensare alla reazione di Leclerc; dopo aver sputato insulti su di lei con Max cosa avrebbe detto di altro vedendo quelle notizie? Quel ragazzo, il suo primo amore, l'aveva delusa, non poteva sopportare di ricevere odio da lui ancora, non sapeva se sarebbe riuscita a reagire perché in fondo sapeva di non essere mai riuscita a dimenticarlo completamente.
«Charles! - esclamò Carlos appena si ricongiunse al compagno - Che diavolo è la storia di Sara?»
«Sara? Che cazzo stai dicendo amico?»
«La foto, gli articoli...»
Leclerc prese il telefono con gli occhi spalancati e il volto sbiancato, aprì instagram e digitò rapidamente qualcosa prima di lasciarsi cadere sulla sedia e di iniziare a fissare il vuoto.
«Non ci posso credere... dopo tutto questo tempo stava con lui. Ci sarà stata ad ogni gara, ogni qualifica, ogni prova, e io non l'ho mai vista.»
«Siete stati insieme?» domandò lo spagnolo accovacciandosi davanti all'amico.
«No no, eravamo amici sin da piccoli, poi appena raggiunta la formula 1 sono sparito. Sai, ero fottutamente innamorato di lei. - confessò il monegasco passandosi una mano sulla fronte - Lei ovviamente non ricambiava e quindi, forse impaurito, ho deciso di scappare. Con il senno di poi ti dico che ho fatto bene, sono venuto a conoscenza di un sacco di cose orribili che diceva di me ad un nostro amico in comune... e ora scopro che stanno insieme.»
«Max?»
«Max. - confermò Charles - Ma ora basta, è bene che si vivano la loro storia d'amore. Io devo concentrarmi sul Gran Premio e su Charlotte.»
Sainz fece un sorriso di conforto all'amico per poi decidere di portarlo fuori a cena, così dopo una mano di conforto sulla spalla entrambi tornarono ai propri alloggi, si cambiarono e arrivarono al ristorante in cui avevano prenotato che era a circa due minuti di auto dalla pista.
Sara prese posto insieme a Max in un tavolo al Supernature, un ristorante di Monaco, e iniziarono ad osservare il menù quando una risata inconfondibile travolse la sala ristoro.
«Max che diavolo ci fanno qui?»
«Non ne ho idea te lo giuro. - cercò di rassicurare la sua compagna - Cerchiamo di goderci la serata, se vuoi chiedo di farci spostare.»
La ragazza fece cenno di no con la testa, prese un bel respiro e proseguì la lettura del menù cercando di fingere che non fosse a disagio; continuò a fingere per tutta la sera tentando di resistere ogni volta che lo sentiva ridere. Chissà se si era dimenticato di lei, chissà se si era mai reso conto di quanto il suo comportamento l'avesse distrutta lasciandole toccare il fondo, chissà se si ricordava di lei e di cosa erano stati.

Sempre in due || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora