Capitolo 2

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Steve pov

"Chi se lo aspettava!!!"
"Da Non credere!!"

Entrai in mensa insieme a Nancy notando che tutti non facevano altro che guardare all'esterno, per una volta mi sentii sollevato dal non sentirmi gli occhi di tutti addosso, a differenza di un anno dove al contrario, amavo stare a centro dell'attenzione. I tempi del buon vecchio "Re steve" forse stavano finendo, ma ne avevo vissute cosi tante che forse non mi sarebbe dispiaciuto poi cosi tanto. Prendemmo i nostri vassoi e cercammo di farci strada tra la folla che ancora guardava in cortile e di tanto in tanto ci lanciava occhiatine, ma la mia curiosità era troppa.

"Hey, si può sapere che succede?"

Si silenziarono tutti all'istante e presero posto in mensa, inarcai un sopracciglio e mi recai con Nancy al solito posto guardandomi intorno e fu solo allora che un mio compagno di classe mi sorrise e mi indicó il cortile.

"Credo che dai cuori che avete spezzato stia nascendo una coppia"

Io e Nance ci girammo in simultanea e finalmente scoprimmo il perché di tutto quell'interesse per il cortile. Fefs e Jonathan se ne stavamo li, a mangiare e ridere insieme. Panico. Fu tutto quello che cominciai a provare. Quella vista mi fece ingarbugliare lo stomaco e dall'espressione che aveva Nancy ero sicuro che anche a lei stesse succedendo qualcosa. Il perché di quella sensazione di rabbia mista alla gelosia non riuscivo a spiegarmelo o forse non volevo. Sin da bambini io e Fefs eravamo stati inseparabili e le ero stato accanto durante tutti i momenti più difficili e bui della sua vita e si, ero finito per innamorarmene alle medie. Avrei voluto tanto dichiararmi, ma la paura di perderla anche come amica mi avevano fatto desistere dal farlo. In piu quell'anno mi sembró di non essere ricambiato dato il suo improvviso attaccamento a un ragazzino dai capelli ricci e lunghi con il quale passava spesso interi pomeriggi a giocare a uno strano gioco, destando la mia gelosia.
Ora, dopo tanti anni, a vederla li con Jonathan mi stavo sentendo proprio come all'ora. Possibile allora che l'innamoramento non fosse passato?

"Steve?"
"Si Nance?"
"Devo...devo andare. Ho dimenticato una cosa in classe eh..."
"Vuoi che venga con te?"
" Oh no...non c'è n'è bisogno!a breve ricominciano le lezioni, ci vediamo stasera ok?"

Annuii e andò via dandomi un leggero bacio.
Era da un po che la vedevo strana, sentivo che non fosse più legata a me come l'anno prima e io altrettanto non sentivo quell'irrefrenabile voglia di correrle dietro ogni volta che andava via da me, anche solo per un bacio, ma mi convinsi che era perché ancora mi doveva passare del tutto quel suo legame con Byers. Guardai di nuovo fuori e Jonathan aveva appena dato un bacio sulla fronte alla mia migliore amica, strinsi i pugni e mi alzai, buttando l'intero pranzo. Come era possibile che tra me e lei si era insinuata una certa freddezza? Soprattutto dopo che le avevo salvato la vita da un demogorgone?
Mi avviai verso la palestra mentre la campanella suonava e decisi di aspettare Fefs fuori la porta,per chiederle di saltare l'ora e stare un po insieme, come ai vecchi tempi. Dovevo farmi anche perdonare del fatto che non ero stato molto presente durante l'estate e non eravamo per niente abituati a stare separati per tanto tempo.
Aspettai per ben 15 minuti e poi controllai dalla finestrella della porta, di lei non c'era ombra. La cercai un po in giro e cominciai a preoccuparmi non trovandola da nessuna parte, presi il walkie-talkie e la chiamai sulla nostra frequenza.

~Dove diavolo sei? Vuoi smetterla? Guarda che se non mi dici dove sei corro a casa tua! Che? Non stai bene? Sto arrivando!~

Il solo sentirle dire che non stava bene mi mandó in pappa il cervello. Uscii di corsa da scuola senza curarmi se qualcuno mi avesse visto o meno e sfrecciai verso il negozio più vicino per comprare quante più schifezze possibili e poi con altrettanta velocità mi fiondai a casa sua.
Hopper viveva un po isolato da tutti, ma dopo quello che era successo sembrava anche abbastanza normale. Avevano una casa modesta ma molto accogliente, immersa nel verde, un po lontana dal resto delle altre ville, ma in fin dei conti potevo capire che lo sceriffo non volesse abitare troppo vicino agli altri. Notai che in camera di Fefs le tende erano ancora tirate,strano per una come lei che amava il sole. Cominciai a bussare ma rabbrividii impaurito che non si fosse sentita bene. Al 5 campanello decisi che era arrivato il momento di sfondare la porta,o almeno pensai che fosse la cosa giusta. Presi la rincorsa con tutto lo zaino carico di cibo, e ovviamente, proprio in quel momento, lei aprì la porta e io finii steso per terra, con un tonfo.

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