ventinove

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Le vacanze erano finite.

Avevo passato la maggior parte del tempo a leggere. Anche perché, con Madeline in casa, stare chiusa in camera mia era la cosa che mi riusciva meglio. Perlomeno, ero più sicura. Solamente una volta sono uscita con mio padre, noi due, a fare un giro per Londra. Avrei voluto che quel pomeriggio durasse all'infinito; era raro che mio padre mi ritagliasse così tanto tempo. Non perché non voleva stare con me, ma tra il lavoro e Madeline, suppongo gli venisse complicato.

Erano le 11:00 ed io avevo il treno a mezzogiorno: come sempre, ero in ritardo. Preparai in fretta il bagaglio e scesi di sotto. Afferrai al volo una mela e le diedi un morso. Mio padre mi corse incontro. Lo abbracciai fortemente.

"Ci vediamo a Pasqua, vero?" Chiese lui.

"Certo! Mi mancherai moltissimo," sospirai stringendolo forte.

"Anche tu, piccola mia."

Madeline comparve dal salotto.

"Devo scappare," tagliai corto ignorandola. Aprii velocemente la porta e uscii, dirigendomi verso il cancello.

"Tesoro, non hai salu-" disse mio padre ma lo interruppi immediatamente.

"Sto per perdere il treno!" Inventai, anche se in parte era vero, "ciao, ciaoo!" Feci cenno con la mano. Mio padre alzò gli occhi al cielo e poi mi rivolse un sorriso caloroso. Infine, lui chiuse la porta, io presi una manciata di polvere e pronunciai chiaramente ad alta voce: "Diagon Alley!"

Venni risucchiata da un tremendo capogiro, che mi catapultò in pochi secondi dove richiesto. Il piccolo paese era affollato, come sempre. Diedi delle rapide occhiate attorno. Gli studenti erano imbottiti di vestiti pesanti, completando il loro outfit con delle sciarpe che potevano essere gialle, rosse, blu o verdi. Riconobbi subito tre ragazzi con le sciarpe rosse.

"Harry! Ron! Hermione!" Corsi in mezzo alla strada per raggiungerli. Rischiai di scivolare un paio di volte ma fortunatamente non persi l'equilibrio.

"Leilah!" Esclamarono in coro. Mi vennero incontro e ci abbracciammo tutti quanti.

"Quanto mi siete mancati!" Ammisi.

"Anche a noi!" Rispose Hermione e in quell'istante ricordai che aveva trascorso il Natale con Ron.

"Sembra passata un'eternità!" Commentò Harry e fummo tutti d'accordo.

"Già," rispose Ron, sospirando.

"Cosa avete fatto? Vi siete divertiti? Oddio, dovete raccontarmi tutto!" Tempestai di domande i miei amici che si misero a ridere.

"Prima magari andiamo in stazione, o rischiamo di perdere il treno!" Raccomandò Herm.

"Hai ragione," dissi.

"Come mai ci hai messo così tanto? Ti abbiamo aspettato per mezz'ora," aggiunse Ron.

"Scusatemi, ma sapete come sono fatta!" Mi giustificai.

"Chissà come mai me l'aspettavo..." Bofonchiò Harry.

"Mh... molto spiritoso, Potter." Arruffai il naso.

"Non chiamarmi così," mi redarguì. Lui odiava essere chiamato così.

"Va bene," alzai le mani. Aspettai un secondo e lui mi guardò storto. "Potter," finii.

"Leilah io ti crucio," scherzò. O almeno spero.

In ogni caso, in un modo o nell'altro raggiungemmo la stazione. Durante il tragitto, Hermione mi raccontò della sua vacanza con Ron. Spiegò che i suoi genitori erano davvero carini e simpatici, come sempre, e che la facevano sentire a casa. Erano affettuosi anche i suoi fratelli più grandi, e naturalmente Ginny. Avevano passato proprio un bel Natale, ed io non potevo essere più che contenta per loro.

Baciami Ancora; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora