Capitolo 1

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- Ehilà, dormiglione - la prima cosa che ho davanti appena riaperto gli occhi è il viso lentigginoso del mio amico d'infanzia Josh - dormito bene?

Batto più volte le palpebre stordito, mi tengo la testa pesante mentre la rialzo dalla gamba di Josh. Siamo su un pavimento del supermercato, mi guardo intorno portandomi un braccio dietro il collo imbarazzato. Tra tutti i posti in cui poteva accadere, sono svenuto in un luogo affollato come questo. Ma non è la prima volta che accade, e sono sicuro che non sarà neanche l'ultima.

Josh mi sorride aiutandomi ad alzarmi, sta ignorando le persone che ci fissano da prima, e probabilmente l'avrà fatto anche nel mentre ero fuori gioco.

- Per quanto tempo sono svenuto questa volta? - domando, mi sento ancora frastornato, ma almeno la nausea sta passando.

- Giusto qualche minuto - Josh si china a prendere alcune bibite e snack che aveva lasciato a terra. - Andiamo? Gli altri ci staranno già aspettando.

Mi guardo l'orologio controllando i battiti, sembrano iniziare a regolarsi. Annuisco alla sua domanda e lo seguo alla cassa.

Josh paga, usciamo dal supermercato e si volta a guardarmi con la busta che gli pende da una mano. Deve aver notato che mi sento ancora stordito, e mi strofino gli occhi pesanti cercando di scacciare via completamente la stanchezza.

- Vuoi riposare o preferisci che ti prende per la manina? - anche se lo sta dicendo scherzando so che si sta preoccupando davvero. So bene che svenire in strada potrebbe essere problematico e pericoloso.

- Sto bene, ce la faccio ad arrivare fino a casa di Alec - che sarebbe praticamente il nostro rifugio da anni.

Questa volta è Josh ad annuire, mi alza il cappuccio della felpa in testa e mi affianca rallentando il passo. Anche se il tempo ci costringe a uscire ancora in felpe e maglioni, il sole questo pomeriggio è parecchio forte.

Arriviamo dopo diversi minuti di camminata fino alla villa più lussuosa ed enorme del quartiere, e attraversiamo il cancello principale dirigendoci sicuri verso il retro della casa.

Maya ci viene incontro a gran velocità abbaiando e facendo un gran baccano. Salta addosso a Josh che cade all'indietro sotto 30 chili di cane. - Anche io sono felice di rivederti, Maya - ride prendendole la testa e iniziando a giocare con lei.

L'accarezzo anche io ricevendo qualche leccata di affetto. Maya è l'unico cane da guardia più bisognoso di attenzioni e amore che si potrebbe mai trovare.

- Finalmente - ci viene incontro Alec. Ha la pelle abbronzata, i capelli biondi stretti in un codino corto e gli occhi verdi. Insomma, il classico californiano che fa strage di cuori. - Stavo per mandare una squadra di ricerca.

Alec fischia richiamando l'attenzione di Maya che finalmente si stacca da Josh e corre al fianco del padrone. L'accarezza e ci viene incontro prendendo la busta da mano di Josh e controllando l'interno. Sorride al contenuto. Per quanto casa e frigo siano enormi, i suoi genitori hanno rigide regole in fattori di dieta e bilancio dei nutrimenti. Siamo noi a riempire il frigo della taverna con snack e bevande proibite.

Josh ci precede superando l'enorme piscina, non utilizzata in questo periodo di stagione che si trova dietro la casa, ed entra per la porta sul retro. I pochi gradini che conducono di sotto portano al nostro nascondiglio. Seguo Alec davanti a me, mi ha salutato normalmente con un sorriso. So che Josh ha avvisato gli altri del motivo del nostro ritardo, ma i miei amici non mi fanno mai pesare la mia malattia.

Il nostro rifugio è un enorme salotto con un minifrigo, divano, poltrone, biliardino e videogiochi. Da qualche parte in un angolo c'è anche un sacco da box, ma ammetto di non aver mai visto Alec usarlo, anche se lui sostiene di utilizzarlo a volte.

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