Capitolo 35

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Il campanello suona e sono io a catapultami alla porta d'ingresso. So chi dovrebbe essere, e non vedevo l'ora che arrivasse.

- Fratellone - stringo Addie sulla soglia, non le dò neanche il tempo di entrare o respirare. Mi è mancata troppo e non posso farci niente.

Lei ride ricambiando l'abbraccio e la guardo meglio. Ha fatto 11 anni, le sono cresciuti i capelli e sta diventando alta.

- Come stai, Addie? - le scosto una ciocca nera dietro un orecchio. - Va tutto bene?

Lei annuisce fiera e mi sembra che sia sincera al riguardo. Le guardo i vestiti nuovi che le ha comparto zia Sandra e il nuovo fermacapelli rosa in testa.

- Sei molto carina - affermo.

- Grazie - mi risponde impettita, con un atteggiamento che mi fa sorridere.

- Hai mangiato? - le chiedo, visto che è da poco passato l'orario di pranzo.

Lei mi risponde di sì e per un attimo mi viene l'ansia per qualcosa.

La prendo per le braccia e sento di avere la voce agitata. - Cosa hai mangiato?

Cosa se mi stesse mentendo? Se fosse costretta a nascondere il cibo in casa per paura che qualcuno la scopra? Se non riuscisse a mangiare abbastanza?

Lei mi fa una smorfia perché la sto stringendo troppo, ma sono preoccupato.

- Arrosto di manzo e patatine - dice una voce dietro di lei e alzo lo sguardo per incontrare quello di zia Sandra su di noi.

È seria e porta in spalla lo zaino di Addie per la notte.

- Credevi che l'avessi portata senza averla fatta ancora pranzare?

La lascio, non intendevo questo. Non intendevo nulla contro la zia.

Sento la mano di Alec sulla spalla. - Prego, accomodatevi. - dice agli ospiti.

Zia Sandra mi sorpassa e poggia lo zaino a terra nell'atrio. - Mi dispiace, non posso trattenermi, devo andare a lavoro.

Ha solo accompagnato Addie fin qui da Alec e deve già correre per andare a lavoro.

- Zia - devo chiarire la situazione o penserà che io creda che Addie non stia bene da lei - io...

- Lo so, Cody - mi sorride dolcemente - ma ti posso assicurare che mi sto occupando di Addie come meglio posso. E se non ci credi puoi anche chiedere e indagare, piombare in casa mia quando vuoi, ma non sbirciare dalle finestre o spaventerai i bambini.

Lo sta dicendo scherzando, ma a me dispiace di essere sembrato che dubitassi di lei.

Mi prende le mani con attenzione. - Tu stai bene? Stai mangiando?

- In qualche modo è riuscito a prendere due chili - risponde Alec con Addie in braccio. - Tu, invece, sei molto più pesante di quanto ricordassi.

Ridono e scherzano e il mio cuore si calma.

- Ora devo andare - zia Sandra mi abbraccia - puoi chiamarmi quando vuoi, ricorda che siamo una famiglia.

Rimango nel suo abbraccio e annuisco. Addie le si scaraventa addosso per salutarla e la zia le fa mille raccomandazioni: ascoltare tutto ciò che le dirà suo fratello, andare a letto presto, non mangiare troppi dolci e lavarsi i denti prima di andare a dormire.

Da qui si vede come zia Sandra sia davvero una madre premurosa. A molte sue raccomandazioni neanche ci pensavo quando mi occupavo di mia sorella.

Addie la saluta con un enorme abbraccio e zia Sandra va via.

Punto di rottura [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora