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Bhe, buongiorno.
Premetto che sono due anni che non pubblico online e non so più scrivere introduzioni carine per farmi volere bene, ma giuro che ero bravo una volta.
Fondamentalmente mi trovo qui in seguito ad un grave caso di fissazione con la Steddie. In particolare con alcune bellissime fan art t4t (che per chi non lo sapesse, significa relazione tra due persone trans.)
Ho pensato: perché no?
Quindi ecco qui, una modern!AU senza nessunissimo componente paranormale, in cui volevo solo divertirmi a immaginarmeli tutti al campo estivo come bravi bambini!!
..sì ho davvero perso la mano a scrivere le intro.
Vabbè, vi lascio leggere che è meglio!

V





                                                                                          1.



C'erano solo due cose che avrebbero potuto convincermi a lasciare il letto all'alba, in piena estate per di più.

Una era la coda per un parterre, che di solito si organizzava due giorni prima di un concerto. Ma non era questo il caso.

Spensi la sveglia del telefono e saltai in piedi quasi nello stesso gesto. Raccattai dal pavimento i jeans che avevo tolto la sera prima, e di sfuggita mi cadde lo sguardo di nuovo sul comodino, dove il telefono aveva emesso una silenziosa luce per la notifica di un messaggio.

Armeggiai con lo schermo pieno di crepe - che era una o due altre cadute dalla tomba ormai - e ascoltai il messaggio di Gareth.

"Ehi Ed" biascicò la sua voce roca, "brutte notizie... Ricordi le cimici dei letti che mi avevano punto? Non erano cimici, è varicella."

"Cazzo" mi lagnai con il vuoto interlocutore del telefono.

"Non preoccuparti, mia madre dice che se non ci siamo visti in questi giorni non posso averti contagiato. Però mi rompe il cazzo perdermi il Campo, cioè porco-"

Interruppi la riproduzione e registrai al volo una risposta – la pazienza non era una mia qualità. "Ma che cazzo! Avete deciso di abbandonarmi tutti quest'anno?"

Buttai il telefono sul letto e, rimbalzando, per un pelo non cadde sul pavimento guadagnandosi l'ultima caduta della sua vita. Quasi volessi aggrapparmi a quello che c'era ancora di buono in quella giornata, afferrai la maglietta verde del South Bend Summer Camp. Mi godetti quella sensazione che dà mettersi addosso del 100% cotone che non è mai stato a contatto con la pelle di qualcun altro. E soprattutto, mi riempii gli occhi con la forma che il mio corpo prendeva con quella maglietta addosso. Fissai quel riflesso persino per più tempo di quanto non fosse lecito per un diciottenne narcisista, accarezzando con gli occhi il contorno del logo del campo estivo, che avrei frequentato per la quinta estate di fila. L'immagine era piatta come fosse stampata su un foglio. Perfetta.

Allora mi tornò in mente Gareth e con un sospiro ripresi in mano il cellulare. Registrai un nuovo messaggio.

"Stronzate a parte: mi dispiace, amico. Che sfiga prendere la varicella proprio all'inizio delle vacanze" sbuffai di comprensione. "Ma magari puoi raggiungermi al Campo se ti rimetti in fretta! Non è tutto perduto, stringi i denti e combatti. Ah no, dimenticavo: sei un bardo."

Gareth visualizzò subito il messaggio, segno che non se l'era presa per la mia uscita ben poco empatica. Infatti, con una mezza risata, rispose subito: "Sì infatti, canterò alla varicella una ballata."

Baby, you could be my endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora