Capitolo 48 - Viaggio al termine della notte

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"Eleonora, ti calmi? Ferma questa gamba che stai facendo traballare tutto il tavolino".

Eleonora sta aggiornando la sua più cara amica sulle ultime novità riguardanti la bambina e il fatto che sono ormai prossimi ad averla a casa con loro.

"Scusami".

Giulia le poggia una mano sul braccio, rassicurante.

"Stai tranquilla, ce la farai. Ce la farete. Non siete gli unici nel mondo ad avere due figli no?". Ride, la donna, per stemperare il nervosismo e anche Eleonora sorride. "Semmai dimmi come siete organizzati dal punto di vista pratico. Tua madre viene?"

"Sì, arriva questo fine settimana, è stata gentile a rendersi disponibile a darmi una mano".

"Quanto si tratterrà?"

"L'idea è quattro settimane, poi vediamo".

"Beh, certo, potresti avere bisogno di aiuto ancora un po'..."

"No, pensavo invece che non so se reggo tutto questo tempo". È Eleonora a ridere, adesso.

"A prescindere da tutto ci sono anche io, lo sai".

"Lo so, tesoro, sei stata veramente un'ancora di salvezza diverse volte con Amir, temo che abuserò della tua pazienza altre volte".

"Quindi tempistiche?"

"Ma guarda, mia mamma arriva domenica, lunedì e martedì abbiamo degli appuntamenti per concludere la burocrazia, direi che mercoledì possiamo andare a prenderla". A Eleonora manca il respiro al pensiero che da lì a pochi giorni potrà tenere tra le braccia la sua bambina, stringerla e coccolarla. Le sembra, come sempre quando pensa alla sua famiglia, che il suo cuore scoppi per tutto l'amore che prova e che sembra non riuscire a contenere.

Giulia sorride. "Senti, ovviamente i primi giorni ti lascio tranquilla perché avete bisogno di prendervi reciprocamente le misure, però ti rinnovo la mia disponibilità. Non vedo l'ora di conoscerla, non ti dico quanto è impaziente Teresa! Non fa altro che chiedermi quando arriva".

"Guarda, ti faccio vedere le foto che le ho fatto ieri". Eleonora scorre la galleria delle foto e poi porge lo smartphone all'amica.

"Oooohhhh, quanto è cresciuta! Ma quanto è bella, cicciolina di zia!"

"Le infermiere dicono che è buonissima, anche, dorme sei ore di fila la notte, speriamo che continui".

Giulia abbraccia la sua amica, la stringe forte a sé. "Andrà bene, amica mia, stai tranquilla".

"Grazie, davvero. Ora scappo, ci sentiamo presto! Un bacio Giu'".


* * * *


È notte fonda, la casa è immersa nel buio. Eleonora è in soggiorno, in piedi davanti alla finestra, ad aspettare che il cielo rischiari. Giuseppe allunga un braccio nel letto e non trovandola si sveglia di soprassalto. Non vede filtrare luce da sotto la porta del bagno, perciò si alza per andare a vedere se va tutto bene.

"Amore", è il suo richiamo mentre entra in salone, la voce ancora profondamente arrochita dal sonno. "Stai male, tesoro? Cosa c'è?"

"Sto bene, non ti preoccupare, pensavo".

"Quando stai sveglia di notte a pensare davanti alla finestra io mi preoccupo. Tutto bene Eleonora? Ti prego, se c'è qualche problema parlamene".

"Tutto bene, davvero, stai tranquillo". Eleonora bacia dolcemente la guancia del marito, come rassicurazione dello stato del suo umore. "Stavo solo pensando che nonostante un bambino di là, e un'altra in arrivo, ancora non mi capacito che sia vero, soprattutto che ci sia tu".

Anche se dura una frazione di secondo, Giuseppe riesce a scorgere l'ombra che per un attimo le vela lo sguardo. Sa che non ha niente a che vedere con lui, con il loro rapporto, sa che per quanto lui possa rassicurarla niente può togliere dalla mente di Eleonora, soprattutto dal suo cuore, quei pensieri, anche se per fortuna le si presentano sempre più di rado. La abbraccia e lei si fa cullare dolcemente.

"Penso alla mia vita prima di te, a come ero abituata a non contare niente per nessuno ma anche a non avere bisogno di nessuno, a bastare a me stessa. Ma se adesso tu dovessi andartene sarei persa".

"Ma dove vuoi che vada, scemotta? Sei tu che mi dai la forza di fare tutto quello che faccio, di sopportare le beghe e le persone di merda che mi circondano".

"Linguaggio professore!"

Ridono entrambi, poi l'uomo prosegue. "Sapere che ci sei tu, la tua risata, i tuoi vaffanculo", sorride, "le nostre discussioni sul divano dopo cena quando ci raccontiamo la giornata... è tutto questo che mi fa andare avanti, che dà un senso a ogni momento della mia vita. Tu, e i miei figli. Senza di voi sarei perso".

Si allacciano in un lungo bacio, grati l'un l'altro per l'amore che provano e che li rende così forti. Il cielo, intanto, inizia a rischiararsi. Un'altra notte è finita, un altro giorno inizia e porterà un altro cambiamento importante nella loro vita.


§§§§§

Car* tutt*,

siamo davvero a un passo dalla fine di questa storia. Sono io la prima ad avere il magone, ma l'avevo pensata in un modo e non desidero cambiarne la struttura.

Ma è difficile anche per me lasciarli andare, e ci sono cose che devono essere raccontate, perciò se avrete la pazienza di seguirmi (cit), proseguirò le vicende di Eleonora e Giuseppe sulla falsariga di altre talentuose autrici con una raccolta di one shot, e molte le ho già in testa.

Grazie comunque a tutt* per avermi seguita sempre con affetto e incoraggiamento, vorrei riuscire a dirvi quanto siate stati per me fondamentali. A presto sempre su questi schermi.

-M.

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