Capitolo 39

804 35 4
                                    

PARLA LALI

Scesi dall'auto e con passo fermo entrai nel consultorio. Bianca mi stava già aspettando. Entrai in quella sala che ormai era come la mia casa, mi stesi sul divanetto e chiusi gli occhi.

-Come stai oggi?- chiese quella donna, l'unica persona con la quale parlavo da molto.

-Meglio. Mi sento bene- mentì.

-E' da un mese che vieni Lali e tuttavia non abbiamo parlato di quello che succede davvero.

Avevo deciso di andare dallo psicologo dopo il mio tentato suicidio, l'avevo promesso a Peter quando lui mi supplicò in lacrime, in quella stanza dell'ospedale. Era già passato un mese da quel giorno però ancora non riuscivo a parlare di Benjamin.

-Ritorniamo con i Teen Angels- le raccontai per cambiare argomento, lei sospirò.

-Lali, i tuoi amici hanno detto che ti dimentichi delle cose. Ricordi perché sei venuta a vedermi?- chiese ignorando completamente il mio intento di cambiare discorso.

-Sono venuta perché ho cercato di togliermi la vita.

-Però anche per un altro motivo. Cos'è successo dopo quel giorno?

Cercai di ricordare e mi risultava molto difficile. Troppo. Era come se fosse una parte nascosta della mia mente. Dopo alcuni minuti ricordai qualcosa.

-Mi parlavano di cose che erano successe quando ero con Benjamin o quando sono andata al dibattito, però non le ricordavo- dissi stranita.

-Hai un blocco sentimentale. Hai dovuto sopportare una cosa molto forte e traumatica, tanto che la tua testa ha messo da parte questi ricordi che ti fanno del male.

-Non ricordo niente bene, è come se fosse tutto cancellato.

-Tranquilla, non succede niente- disse per tranquillizzarmi quando mi sedetti e la guardai- Abbiamo fatto molti miglioramenti.

-E' da un mese che vengo qui e non ricordo delle nostre conversazioni, quasi non ricordo quello che ti ho raccontato e no!- le dissi un po' alterata e mi alzai all'impiedi.

-Lali siediti e tranquillizzati. E' già successo questo in altre sedute. Respira profondamente e ricorda. Senza fretta.

Mi sedetti, chiusi gli occhi e concentrai la mia attenzione al tic tac dell'orologio. Riuscì a tranquillizzarmi e per fortuna ricordai tutto.

-Ricordo. -dissi alleviata.

Era molto strano quello che mi stava accadendo. Le immagini entravano ed uscivano dalla mia testa. A volte potevo ricordare con molti dettagli, qualcosa di circa tre anni fa e, altre volte, non ricordavo qualcosa che stavo vivendo di recente. Questo mese con la psicologa era strano. C'erano momenti in cui sapevo perché ero lì e sapevo bene di cosa parlare, però in altri momenti nonostante sapessi dov'ero, non avevo la minima idea di cosa dire. A volte dimenticavo la morte di Benjamin, il maltrattamento, le minacce... e quando lo ricordavo, un attacco d'ansia mi faceva entrare in panico. Tanto era il dolore, che ritornavo a dimenticarmi subito del perché stessi male. Definitivamente ero  pazza.

-Benjamin voleva rovinarmi tutta la vita e ci è riuscito -dissi con tristezza mentre le immagini di lui togliendosi la vita avanti ai miei occhi, mi ritornavano alla mente.

-Lo supererai- mi disse Blanca e mi trasmise sicurezza- sei una donna forte.

Forte. Davvero mi vedevano forte? Io mi vedevo debole e tutto il mondo parlava di quanto fossi forte. Ho cercato di togliermi la vita. Non potevo essere forte. Ero debole e idiota.

Dopo due ore chiusa lì dentro, uscì molto meglio. Entrai in auto, misi il CD dei Teen e iniziai a cantare Escaparé, mentre andavo a rincontrarmi con colui che mi faceva felice ultimamente. Il mio unico appoggio.

Amor Eterno- Laliter (TRADOTTA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora