Capitolo 4

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Era stupendo . Il posto intendo. Non fraitendetemi.
Era pieno zeppo di fiori, alberi, lucine.

-questa é per te- prese una rosa rossa e me la porse fra le mani.
-grazie. Aspetta ma stai cercando di fare il galante con me?-
-e se cosí fosse? - rimasi a bocca aperta.

Era attraente . In quel momento il suo pircing sbrilluccicava sotto le lucine e i suoi occhi davanti ai miei.

- vieni sediamoci in questa panchina- mi prese la mano e mi fece accomodare.
- guada qua-

Mi indicò il retro della panchina. Era pieno zeppo di disegni che aveva fatto lui. Inoltre la panchina era tappezzata di scritte che portavano il suo nome.

- questo é sempre stato il mio posto. Vengo qua da quando sono piccolo. Scappavo dalle urla dei miei genitori, oggi divorziati. Mio padre , produttore cinematografico ricchissimo. Mia madre, una semplice donna illusa.
Si sono separati quando mia madre ha scoperto che la tradiva con una donna, la madre di Sam, il mio fratellastro.
Io e lui siamo sempre stati molto attaccati. All'inizio quasi nemici. Poi si creò tra noi un legame molto stretto.

Io ho sempre detestato mio padre.
Era egoista, menefreghista e donnaiolo.-

"Mi ricorda qualcuno " pensai.

Continuó

...mia madre era veramente innamorata di lui, ma evidentemente io sono nato per sbaglio. Tralasciando questo dettaglio... io sono andato avanti. Ero adolescente quando decisi di scappare. Avevo solo 15 anni. Non sapevo cosa stavo facendo. O forse si.
Sam insistette. Voleva venire con me.
Abbandonammo Londra e ci recammo a Los Angeles da un mio amico. Ci ospitó per un po' di tempo, quando poi feci dei casting per qualche film, per esempio Twilight.

Lo interruppi-hai veramente fatto Twilight ? É la mia saga preferita !-
-si ho interpretato Caius, il volturo-
-oddio si mi ricordo! Ma eri cosí..-
-diverso? Bhé si avevo le lenti agli occhi ero più piccolo, non avevo ancora tutti questi bei tatuaggi- disse alzandosi la parte inferiore della maglietta.

Riprese il discorso

-Fatto sta che riuscii a guadagnarmi il pane e comprare una casa a Los Angeles. In fondo stavo bene con Sam, ma mi mancava Londra. Lui e Vincent, il mio amico che ci ospitó erano le uniche persone che avevo al mio fianco. Iniziai a frequentare qualche ragazza. Ma tutte. Dico tutte. Pensavano solo al sesso. Nient'altro.-

-quindi tu stavi ai loro giochi-
-bhé la solitudine mi fa commettere brutti scherzi. Mi sono anche ubriacato fino al midollo e fatto uso di droghe qualche volta. Cazzo questo non dovev-
Lo interruppi- no, tranquillo. A tutti capita di sbagliare, io sono la prima-

Mi accennò un sorriso e riprese il discorso.

Ogni anno però il 3 agosto venivo qua in questo posto. Incidevo dei disegni o il mio nome su questa panchina dove siamo adesso. Qualcuno si sarebbe ricordato di me.-

Avevo le lacrime che stavano per scendere.
Mi accarezzò la guancia vedendomi triste
-lo so la mia vita non é stata tutta rosa e fiori, ora sto bene, suono in una band, giro film, ho ancora Sam al mio fianco, ho i soldi, ma mi manca ancora qualcosa...-

Creammo contatto visivo.
Lui avvicinó il suo viso circondato dai suoi capelli dorati .
Appoggiò le sue morbide labbra sulle mie.
Durante quel dolcissimo bacio, accarezzai i suoi capelli mentre lui il mio viso.
Ci staccammo dolcemente dopo qualche minuto che le nostre lingue si stavano assaporando.

- non voglio essere come mio padre- mi sussurrò.
-non lo sei- lo rassicurai.
- credo che, allora tu, sappia tutto di me. Vero?-
-praticamente si- disse ridendo.

-un girno facciamo incontrare le due band?- mi chiese
-sarebbe figo!-
- loro però stanno a LA. Ma in un modo o nell'altro ci riusciremo-

Ci fu un momento di silenzio.

-torniamo in hotel?- chiesi a Jamie.
-si-

Prendemmo la moto.

- tieniti a me-
Mi aggrappai a lui. Sentivo il suo respiro . I suoi addominali. Era una bella sensazione.

Lui si girava. Sorrideva.

Era uno stronzo si, ma dietro alle sue spalle oltre ad avere me, aveva anche un passato terribile.

In moto

-Jamie-
-si?-
-mi dispiace-
-fa nulla. Ormai é acqua passata. Piuttosto io dovrei dirti" mi dispiace" per oggi e ieri. Mi perdoni?-
- credo che il bacio di prima ti abbia già risposto-
-finché non ne avrò un'altro non ne avrò la certezza-
-ma piantala- dissi tirandogli un piccolo schiaffetto sulla pancia.


Arrivammo in Hotel. Caspita erano già le 19:00!

Dam:" porca puttana Ken, ma perché tieni sempre il silenziatore? "

Jamie era dietro di me.

-scusa Dam! Ero impegnata-
-impegnata?-
-si sono andata da mio padre-
-ah- disse scioccato. - e perché ora sei con questo?-
-Ahh giusto! Lui é Jamie... l'ho, incrociato per strada e gli ho chiesto un passaggio perché ero stanca-

Jamie mi guardò quasi schifato e si allontanò da noi. Era deluso, dispiaciuto, arrabbiato. Evidentemente l'avevo ferito.
Ma non volevo che Dam sapesse  di lui.

- ciao Dam é stato un piacere - disse con aria scontrosa dandogli una spallata.
-ma che gli prende? Ahia- disse dam massaggiandosi la spalla che gli aveva appena colpito.

Edo, l'altro biondino della band, corse verso di noi con il fiatone.
- ah rega credo di essermi innamorato- disse col fiatone appoggiando le sue braccia sulle ginocchia.

Che giornata strana.... Esco, mi vedo con mio padre, ci divertiamo arriviamo a casa sua,Jamie se la fa con la mia sorellastra, cerca di farsi perdonare, mi racconta il suo passato, mi bacia, torniamo qui, si offende e poi Edo mi dice che si é innamorato.

Se state pensando di prendere la mia vita non fatelo.

Spazio autrice:

Lettori avvisati mezzi salvati ahhaha.
Perché Jamie si é offeso?
Non crede più nell'amore o é solo il suo solito bipolarismo?
Chissà di chi si é innamorato Edo!

Comunque fatemi sapere se vi sta piacendo la storia. Mettete qualche stellina e commentate. Mi farebbe molto piacere conoscere la vostra opinione riguardo la storia...

Ciao cuori 💕

~Mati

𝗢𝘂𝗿 𝗕𝗲𝗮𝘂𝘁𝗶𝗳𝘂𝗹 𝗰𝗵𝗼𝗶𝗰𝗲 Jamie C. Bower & Victoria de AngelisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora