Capitolo Primo

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"Louis!"

grida per la cinquantesima volta, mentre finisco di preparare i panini per il tavolo nove che già impazienti aspettavano da più di un quarto d'ora.

"LOUIS!" finisco di impiattare per poi metterle sul bancone dove dovranno poi essere ritirate dal cameriere e mi dirigo verso la cucina, Andres sta armeggiando con una padella. Neanche il tempo di arrivare che lo sento inveire:

"Ah cristo eccoti pensavo fossi diventato sordo, è da mezzora che ti chiamo." mi lancia un occhiata furiosa.

"Scusa, stavo preparando i panin-" non mi lascia nemmeno finire la frase.

"Sta zitto, c'è bisogno di una mano in sala devi muoverti, magari riesci anche a smaltire unpò."

Annuisco, "Odio quando fa così." esco dalla cucina mentre continuo a sentirlo inveire, mi metto velocemente la divisa per servire ai tavoli. Quelle parole mi rimbombano in testa anche mentre mi allaccio la divisa, che poi consiste solo in un grembiule nero legato in vita con lo stemma rosso del locale. La sala gremita di persone che ubriache schiamazzano, solitamente sono uomini, di ogni genere ma prevalentemente cowboy o manovali che si riuniscono qui per passare la serata, tal volta ci sono ragazze ma sono più uniche che rare e solitamente sono clienti abituali che non godono di una buona nomina. Dal bancone servo i panini che avevo preparato prima al tavolo nove, Mattew sta al bancone dei drink oggi la sala tocca a me.

Il tavolo nove si trova al lato della sala e mentre mi ci avvicino sento già dei fischi che cercano di richiamare la mia attenzione, dovranno ordinare. "Ecco a voi l'ordinazione, ci scusiamo per il ritardo" mi scuso e mentre mi allontano già li sento lamentarsi, spero solo che non si lamenteranno non appena arriverà il conto. Il tavolo quindici mi aspetta, prendo il taccuino dalla tasca: "Ditemi pure."

"No, abbiamo già ordinato in realtà volevamo qualcosa che non era nel menù, ma pensavamo potessi farci un eccezione" sospiro e sorrido vorranno di nuovo quegli involtini di carn-

"Quanto dobbiamo pagare per questo?" lo dice mentre mi passa la mano dietro al sedere, lo sento mentre infila qualcosa nella tasca dei jeans, sussulto e non spiccico parola. Il cuore sta uscendo fuori dal petto mentre la sua mano è ancora lì, eppure non riesco a muovermi. Mi cade il taccuino dalle mani, lo sento scivolare ai miei piedi, vorrei solo sparire perché sento solo la terra mancarmi sotto i piedi.

"Hey! merda, stavo scherzando sembra tu stia per avere un infarto, tieniti la mancia cazzo." lo sento parlare mentre toglie la mano e la alza in segno di resa. Scuoto la testa mentre cerco di riprendermi, faccio qualche passo indietro, continua.

"Questi ragazzi d'oggi, più sono brutti più se la tirano" mi giro e me ne vado, sento il cuore battere così forte che potrebbe uscirmi dalla cassa toracica, la gola che sembra stringersi fino a non farmi più respirare. Esco nel retro, mi siedo per terra, sento la parete fredda del muro contro la schiena madita di sudore, chiudo gli occhi. Respiro e cerco pensieri che possano tranquillizzarmi ma riesco solo a pensare che non è la prima volta che succede, che è successo di peggio, che sta sera porto gli skinny, che me la sono cercata, che sono ingrassato ed ora in quei pantaloni ci sto ancora più stretto, guardo al cielo, "Niente lacrime Louis, sono solamente le dieci hai ancora tutta la serata davanti" e mentre sento dalla cucina Andrés chiamarmi mi rialzo da terra.

La serata procedette senza ulteriori problemi e verso le due il locale era già vuoto, dovevo ringraziare il fatto che fosse giovedì, domani tutti lavoravano perciò non sarebbero andati oltre un certo orario. Finii di passare lo straccio mentre Andrés era andato a cambiarsi, gli altri dipendenti erano già andati via da un pò ed io ero rimasto a sistemare il locale. Riposai tutto nello stanzino mentre mi toglievo il grembiule e lo appoggiavo sulla sedia; sentivo le gambe cedermi, la stanchezza iniziava ad avere la meglio ed io stavo sognando il letto di casa più di ogni altra cosa, mi appoggiai al muro e chiusi gli occhi per qualche secondo.

Black Hells Rose , Larry. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora