Capitolo Nono

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I giorni successivi ci rendemmo veramente conto dei disastri che l'uragano aveva creato, per fortuna nessuno di noi era rimasto ferito; il Motel in cui alloggiavamo era uno dei pochi complessi in cemento armato con vetrate spesse, ciò aveva garantito che non ci fossero ingenti danni ma altrettanto fortunati non erano stati altri abitanti di Oklahoma, c'erano parecchi feriti, molte abitazioni erano andate distrutte e la disperazione nel volto degli abitanti mi aveva attanagliato lo stomaco per giorni. L'idea iniziale era quella di ripartire, come da piano, il giorno dopo ma così non fu possibile, molti alberi erano caduti sulle strade perciò molti tratti erano momentaneamente interrotti; inoltre come se non bastasse un'ulteriore allerta meteo si sarebbe abbattuta a breve sulla città portando grave maltempo nella zona centro meridionale degli Stati Uniti, ciò ci costrinse in un soggiorno forzato, ciò nonostante questo non significò che uno come Harry sarebbe rimasto con le mani in mano.

Ci giunsero voci che alcune associazioni si stavano mobilitando per aiutare quanto più possibile le vittime dell'uragano ma avevano bisogno di quanti più volontari possibile, così ci unimmo anche noi; in realtà Harry i primi giorni provò ad impedirmi di uscire con la convinzione che sarebbe stato troppo pericoloso visto i numerevoli avvertimenti del governo di limitare quanto più gli spostamenti ma infondo sapeva anche lui che sarebbe stato inutile, la mia cocciutaggine mi avrebbe fatto vincere, era assurdo da credere anche per me ma contraddire Harry mi divertiva, vederlo aggrottare le sopracciglia in un espressione contrariata mi faceva sorridere, mi accorsi tempo dopo che stavo riacquistando la mia audacia, un tratto distintivo del mio carattere adolescenziale che col tempo, probabilmente anche con l'arrivo di Andres, aveva finito per essere sommerso dalla miriade di insicurezze e remissività che mi imponevo di mantenere.

In quella settimana vidi quanto l'essere umano poteva essere buono, altruista e generoso, molte persone erano accorse da parecchi stati confinanti nonostante i divieti, per aiutare; ognuno portava quello che poteva, molte case era state distrutte perciò anche oggetti di semplice quotidianità potevano essere un bene prezioso, mi scosse vedere come la tristezza negli occhi della gente poteva venir risollevata dall'aiuto di qualcun altro. Quello che più mi colpì fu Harry, ebbi l'onore in quel breve periodo di vedere chi effettivamente fosse; non smise neanche per un secondo di aiutare gli altri, certo ognuno faceva la sua parte, anch'io cercavo di destreggiarmi, dove vedevo che vi era bisogno di una mano non ci pensavo due volte ad adoperarmi eppure vedevo in Harry una volontà d'animo che scosse violentemente qualcosa dentro di me.

Spesso mi ritrovavo a fissarlo mentre con agilità correva da un punto ad un altro di uno degli enormi capannoni che il governo aveva messo a disposizione per accogliere chi ormai non aveva più niente. Solo chi vive in America sa quanto il sistema sia corrotto ed una volta perso tutto quanto poco ci si metta a rimanere senza più un briciolo di dignità, eppure Harry era lì che restituiva speranza a chi si sarebbe accontentato anche solo di un posto dove passare la notte. Trasportava i pesanti scatoloni di vestiti, cibo ed altri oggetti che carichi arrivavano dai camion, aiutava i più anziani ed i loro familiari a spostarsi e si affrettava a cercargli una sistemazione decente all'interno dei capannoni, alcune volte l'aveva trovato a giocare con qualche bambino, li intratteneva facendogli sembrare tutto quello meno catastrofico ed a giudicare dalle loro espressioni raggiati ci stava riuscendo alla grande.

Lo guardavo anche quando Harry parlava con alcuni degli altri volontari, guardava la sua figura possente, con le braccia incrociate, le grandi mani, il corpo tonico e l'espressione rigida ma che facilmente si scioglieva davanti a chi aveva più bisogno di un volto confortante che più di qualunque altra cosa.

"Louis amico, quando hai finito di mangiarti Harry con gli occhi mi aiuteresti con questi? Zayn dice che dobbiamo disporli sui tavoli."

Arrossii di botto, girandomi verso Niall che aveva sempre questo pessimo vizio di spuntare all'improvviso.

Black Hells Rose , Larry. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora