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Kageyama era felice. Potrebbe non sembrare chissà che, ma per la maggior parte della sua vita non si era mai concentrato sull'essere felice, ma solo sull'essere il migliore. Questo lo aveva portato a non godersi la vita tanto quanto avrebbe voluto. La ragione di questo suo cambiamento? Hinata Shoyo. Lo aveva incontrato per la prima volta durante la scuola media, quando le loro squadre si scontrarono in una partita di pallavolo. Successivamente si trovarono a frequentare lo stesso liceo: all'inizio si scontravano spesso, ma presto divennero compagni di squadra (molto affiatati) e amici. Poi Kageyama iniziò ad innamorarsi di Hinata, ma passarono alcuni mesi prima che gli chiedesse di uscire. Hinata aveva acconsentito con immensa gioia e solo più tardi scoprì che anche Hinata voleva chiedere a lui di uscire. Il loro primo appuntamento era andato a meraviglia, Kageyama lo ricorda bene. Sono andati a fare un picnic sulla spiaggia. Ad un certo punto Hinata disse a Kageyama che non avrebbe dovuto correre in acqua vestito, ma Kageyama lo fece senza pensarci due volte, trascinando Hinata con sé. Sguazzarono per ore nell'oceano, tirandosi sott'acqua a vicenda e ridendo. Smisero soltanto quando iniziò a far buio, e tornarono a casa di Kageyama con i loro cesti da picnic, inzuppati d'acqua e tremanti per il freddo. Passarono la serata indossando pigiami morbidi, bevendo una cioccolata calda e coccolandosi mentre guadravano un film. Hinata si addormentò con la testa poggiata sulla spalla di Kageyama, il quale faceva scorrere le dita tra i capelli di Hinata, ascoltando il suo respiro regolare.

Questo è stato due mesi fa ed ogni giorno trascorso con Hinata da allora è stato semplicemente perfetto. Kageyama apprezzava la sua vita come mai aveva fatto prima e adorava ogni secondo trascorso con il suo ragazzo. Oggi avevano deciso di andare ad un appuntamento in una piccola caffetteria dopo l'allenamento e dopo girovagare un po' per la città. Nessuno dei due sapeva guidare, quindi passeggiarono insieme dal loro liceo fino al bar. Hinata era pieno di energie come al solito saltellava di qua e di là, parlando vivacemente e puntando il dito verso qualsiasi animale vedesse.

«Guarda quel cane!» esclamò Hinata,  agitando il braccio in direzione dell'altro lato della strada, dove una creaturina pelosa, che somigliava più ad un batuffolo di cotone che ad una cane, veniva portato a spasso dal suo padrone. Hinata era talmente distratto dal cane da non prestare attenzione a dove camminava, intralciando accidentalmente il percorso di un ciclista. Fortunatamente Kageyama stava tenendo Hinata per mano e fece in tempo a tirarlo indietro prima che si scontrassero. Hinata sbatté contro Kageyama, apparentemente ignaro di quanto era appena successo poiché continuava  a parlare di quel cagnolino. «L'hai visto Kegeyama? Era troppo carino! Forse dovremmo prendere un cagnolino insieme, che ne dici?»

Kageyama rise. «Non credo che abbiamo bisogno di una creaturina energica che non ascolta per la maggior parte del tempo. Dopotutto ci sei già tu.»

Kageyama si aspettava Hinata mettesse il broncio per questo, ma non lo fece. «Aw Kageyama, proprio per questo sarebbe l'ideale! Credo davvero che dovremmo prenderlo, se non un cagnolino, magari un altro animale.»

Kageyama fece spallucce. «Ci penserò su, ma sarebbe comunque difficile occuparci di un animale insieme dal momento che non viviamo nella stessa casa. Forse dovremmo aspettare fino al diploma.»

Hinata accigliò. «Detesto quando le tue argomentazioni hanno senso.» ma subito dopo girò la testa e un enorme sorriso riapparve sul suo volto «Guarda Kageyama, è uno scoiattolo!» Kageyama guardò Hinata dall'alto in basso; poteva essere un po' idiota, ma era di quell'idiota che si era innamorato e non avrebbe voluto scambiarlo per niente al mondo.

Raggiunsero la caffetteria abbastanza in fretta, perché circa a metà strada Hinata aveva deciso di fare a gara, senza però mai lasciare la mano di Kageyama; anche se correvano all'incirca alla stessa velocità, Kageyama dovette sforzarsi un po' per tenere il passo. Concordarono che fosse un pareggio, dal momento che erano stati l'uno di fianco all'altro tutto il tempo e che avevano fatto irruzione nella caffetteria nello stesso momento, scardinando quasi le porte del locale. 

He smelled like oranges ITA  •  KageHinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora