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Tornarono all'appartamento di Kuroo e Kenma. Kuroo iniziò a preparare la cena, mentre Kageyama e Kenma sedettero sul divano. Quest'ultimo stava giocando e Kageyama decise di non disturbarlo. Si alzò e andò in cucina da Kuroo, che, grazie al cielo, stava cucinando come una persona normale.

Kuroo riconobbe Kageyama non appena entrò. «Che succede?»

Kageyama si avvicinò. «Nulla, solo che Kenma non sembra essere molto loquace al momento.»

Kuroo gli diede una pacca sulla spalla. «Non prenderla sul personale. Penso che tu gli piaccia, ma talvolta gli piacciono più i suoi videogiochi delle persone.» Kuroo ridacchiò. «Ogni tanto mi chiedo se preferirebbe semplicemente giocare ai videogiochi piuttosto che uscire con me, perché spesso dà questa impressione.»

Evidentemente, Kenma riusciva a sentirli, perché la sua voce arrivò dal salotto. «Se è quello che credi, sei più stupido di quanto pensassi.»

«Ti amo anch'io.» disse Kuroo in risposta.

Ben presto Kuroo finì e si sedettero per mangiare. Kageyama cercò di prestare attenzione alla conversazione di Kuroo e Kenma, ma il suo pensiero tornava costantemente a Hinata. Sì sentiva sinceramente meglio rispetto al giorno prima, ma questo non voleva dire che si stesse divertendo; stava semplicemente iniziando ad accettarlo. Era più semplice da quando aveva iniziato a preparare le cose in vista del risveglio di Hinata. Inoltre, stava iniziando a conoscere meglio Kenma e Kuroo, avrebbe preferito se fosse successo in circostanze diverse, ma cercava di concentrarsi sugli aspetti positivi, perché sapeva che se non l'avesse fatto sarebbe uscito di senno. Dopo mangiato, Kuroo accompagnò Kageyama a casa, lo abbracciò e gli raccomandò di riposare.

Kageyama ci provò, lo fece sul serio, ma ancora una volta passò una notte inquieta, poiché la sua mente era tormentata dal pensiero di Hinata da solo in ospedale. Decise che il giorno seguente sarebbe rimasto lì, sapeva che a Kuroo non sarebbe andato a genio, ma era l'unico modo per riuscire a dormire.

...

Al mattino, Kageyama rotolò fuori dal letto, ancora troppo stanco, ma consapevole che sarebbe stato inutile provare ancora a riposare. Entrò in bagno e attraverso lo specchio vide che stavano iniziando a formarsi delle vistose occhiaie. Era l'ultimo dei suoi problemi, quindi decise di non preoccuparsi. Controllò l'ora: erano le nove, era più tardi di quanto si aspettasse. Ritornò in camera e si guardò intorno in cerca del suo cellulare per mandare un messaggio a Kuroo. Non appena l'ebbe trovato, sedendosi sulla cassettiera, sentì bussare alla porta. Lo posò di nuovo e andò a vedere chi fosse. Kuroo lo salutò non appena aprì la porta.

Kageyama era sorpreso. «Kuroo? Non ti avevo neanche scritto.»

Kuroo oltrepassò Kageyama ed entrò in casa. «Sì, ma sono comunque qui. Ti farò iniziare bene la giornata.»

Kageyama si guardò intorno. «Vedo che Kenma non è con te.»

«Già, sta ancora dormendo, non è proprio un tipo mattiniero, si sveglierà tra un'ora o due. Poi probabilmente farà una live prima di andare all'università. Comunque non sono qui per parlare di Kenma, anche se potrei farlo per tutto il giorno, sono qui per assicurarmi che tu ti prenda cura di te stesso. E a proposito, senza, offesa, avresti davvero bisogno di una doccia.»

Kageyama sapeva che Kuroo aveva ragione, quindi non controbatté e andò a prendere degli indumenti puliti dalla sua stanza, mentre Kuroo girovagava per la casa.

Non appena Kageyama si tolse i vestiti e lasciò che l'acqua calda scorresse sul suo corpo si rese conto di quanto fare la doccia fosse una buona idea. Aveva ancora del sangue secco di due giorni prima sul torso e sotto le unghie. Dopo un vigoroso sfregamento riuscì finalmente a rimuoverlo e si sentì un po' meglio. Finì di fare la doccia ed indossò dei vestiti puliti. Uscì dal bagno e cercò Kuroo, che stava vagando per la cucina.

He smelled like oranges ITA  •  KageHinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora