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Proprio mentre uscivano dal negozio, il cellulare di Kageyama squillò. Era l'ospedale.

«Oh, ci hanno messo meno del previsto.» commentò prima di rispondere.
Lo avevano informato che Hinata aveva fatto tutti i test necessari ed era tornato nella sua stanza, quindi se volevano potevano tornare da lui.

Kageyama riattaccò e informò gli altri di ciò che gli era stato detto. Tornarono in fretta all'ospedale. Non c'era bisogno di correre ma Kageyama voleva comunque arrivarci il prima possibile, cosicché Hinata non sarebbe rimasto da solo per troppo tempo. Non appena ebbe formulato questo pensiero, il suo cellulare squillò di nuovo. Abbassò lo sguardo e vide che Hinata lo stava chiamando. Rispose immediatamente. «Qualcosa non va?»

«No, sono solo annoiato. Non c'è niente da fare qui, non mi capacito di come tu sia riuscito a restare qui ogni giorno.»

«Volevo essere presente quando ti saresti svegliato, così non saresti stato solo. E poi, tu ti annoi molto più facilmente di me.»

«Vero. Beh, comunque, per favore non riattaccare, in questo modo non mi sentirò solo.»

«Non lo farò.» gli promise Kageyama. «Mi piace sentire la tua voce.»

«Okay, allora continuerò a parlare, è una cosa in cui sono bravo. Ti racconterò cosa sto facendo, va bene?»

«Beh, credo non farai molto, mi sta bene.»

Prima che Hinata potesse parlare di nuovo, Bokuto diede una lieve gomitata a Kageyama. «È Hinata? Puoi metterlo in vivavoce?»

Kageyama rigirò la domanda a Hinata.

«Certo, è per qualcosa in particolare?» domandò Hinata.

«Credo che anche Bokuto voglia sentirti parlare.» suppose Kageyama. Bokuto annuì.

«Okay, in ogni caso continuerò a raccontare. Comunque, tornando a quello che stavo facendo, ho bisogno di liberarmi di questi monitor, quindi poggerò il telefono per un secondo.»

«Cosa? Perché mai li stai togliendo?» urlò Kageyama.

«Vado ad esplorare. Okay, mi sono liberato di quelle cose, adesso è tempo di scendere dal letto.» poi si sentì uno schianto.

«Cos'è stato?» domandò Kageyama con tono preoccupato.

Hinata rideva, ma sembrava una risata forzata. «Tutto bene, penso che le mie gambe si siano indebolite dopo esser state immobili per due settimane. Sono leggermente ferito, quindi è tutto a posto, solo che la prossima volta dovrei evitare di alzarmi così do fretta.»

«Torna a letto!» gli ordinò Kageyama.

«No, non sono neanche uscito dalla mia camera, non c'è niente di cui preoccuparsi.»

Kageyama spense il microfono, cosicché Hinata non potesse sentirlo. «Ragazzi, lo avete sentito? Dobbiamo tornare indietro.» li esortò.

«Lo so, lo so, sto guidando più velocemente possibile, ma dovrei evitare di fare incidenti.»

«Wow, questo corridoio è completamente vuoto, sembra perfetto per scivolarci, indosso anche i calzini giusti.» Hinata era esaltato.

Kageyama riattivò il microfono. «No! Hinata, razza di cretino!»

«Troppo tardi, ho già iniziato... Oh! Mi scusi, non l'ho fatto apposta, non succederà più.» Ci furono alcuni secondi di silenzio. «Hi sbattuto contro un dottore.» disse sottovoce Hinata.

Kageyama si sentì sollevato quando vide che stavano entrando nel parcheggio dell'ospedale. Non appena la macchina si fermò, Kageyama balzò fuori e si precipitò all'interno, mentre tutti gli altri si affrettavano per stargli dietro. Arrivò nella stanza 4878, ma Hinata non si vedeva da nessuna parte.

He smelled like oranges ITA  •  KageHinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora