Il Mio Ultimo Dolce Tramonto

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Attraverso la strada al tramonto,
mi scappa un sorriso di colpo,
la mente non lascia più strascichi di colpa
e all'improvviso mi sento in pace col mondo,

un suono batte a ritmo in sottofondo
ma le parole sgorgano come da un pozzo rotto
su un foglio,
per dargli un senso scrivo tutto il giorno.

Ridere é il diritto per chi ormai non ha posto
in una realtà alla ricerca del nuovo,
dove sta cercando di farsi accettare ogni uomo,
        e non accetta che si scherzi sul suo conto;
ognuno reclama libertà, uguaglianza,
ostenta ma non ci crede;
ricerca attenzioni la massa      
desidera essere ribelle
sentirsi parte di una maggioranza
e non più controcorrente.

Vorrei vivere nella felicità per sempre
fino a quando morirò e non avrò posto dove crescere;
passerò il mio tempo in una taverna a leggere,
finirò per scrivere filosofie nelle mie lettere
per lasciare la mia traccia con l'indelebile,
perchè chi é debole la lascia in grafene.

Poi mi ubriacherò di te
che mi toglierai il fiato,
vivremo per tanto
nel nostro castello ogni giorno incantato,
una regina e un re in un regno fatato.

Sarai il mio penultimo ti amo,
all'ultimo mi toglieranno per sempre il fiato.

Dirò ti amo alla vita
per la bellezza di cui é intrisa;
tra gli animali più particolari
a pesci rari, nei più profondi mari,
navigo tra 60 sfumature di alberi, vegetali

qui affogo le mie ferite epiteliali;
si fanno così piccole dinanzi tramonti astratti,
Kandinsky, ma sono di strada come Banksy
e provo a trovare le giuste parole e spazi,
sullo schermo, premendo tasti.

Vita non so chi ti abbia architettata
ma apprezzo ogni opera da te immaginata,
nulla é più perfetto della musica,
nemmeno ogni attività ludica
perchè scorgo la mia parte unica
e capisco chi sono nella lirica,
qui la mia anima dal corpo, é libera.

L'Alter Ego Che Non Si Vergogna D'AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora