Capitolo 17

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Ho la testa che scoppia, e il viso rosso per le lacrime. Sto abbracciando serena e sento anche lei singhiozzare, senza riuscire a dire una parola la saluto, abbraccio Alex davvero tanto forte e lui mi accarezza la schiena, sa quanto credo in lui, saluto Luca che mi fa ridere ricordando tutte le battutacce e le cose stupide che dicevamo, saluto il ragazzo della mia amica raccomandandogli di prendersene cura, saluto Sissi e Carola ringraziandole per la loro presenza e tutti gli altri.

Varco la soglia della casetta e dopo poco mi trovo in hotel, dove dovrò stare per la notte, prendo in mano il telefono e leggo i messaggi.

Christian 💜
1 aprile
Ei, come stai?
Mi manchi tanto
Oggi
Piccola, come stai?
Domani vengo a prenderti, scendi a Malpensa giusto?

Ei chri
Sto "bene", sono felice della possibilità che mi ha dato Maria, tu come stai?
Si scendo a Malpensa alle 12

Io sto bene anche se pensavo solo a te in sti giorni
Allora vengo a prenderti a Malpensa alle 12 e ti accompagno a casa.
Ora dormi che devi recuperare le forze, ti voglio bene 💜

Anche io, buonanotte 💜

Poso il telefono e penso a domani, la gioia di vederlo e di rivivere il mondo com'era fuori, infondo questa non è una sconfitta.

Mi infilo il pigiama e mi addormento.
La sveglia suona alle 8, mi rendo presentabile e prendo il treno per arrivare in aeroporto a Roma, alle 11 parto da lì e arrivo a Milano alle 12.
Varco la soia della porta esterna e trovo un sacco di fan che chiedono foto e mi fanno i complimenti, provo a soddisfare tutti ma è molto complicato, dopo un po' esco, ritrovandomi nel caos di un aereoporto che avevo dimenticato essere così, abituata alla calma della casetta e alle solite abitudini.

Giro attorno a me stessa guardandomi in giro, in alto e in basso come un bambina, come se fosse la prima volta in cui scopro il mondo, ed è effettivamente la prima volta che la nuova Ilaria scopre il mondo.

Sento qualcuno tirarmi per il braccio mi giro e vedo Christian in tutta la sua... Si, bellezza. Perché oggettivamente, al contrario di ciò che dice la Celentano, christian è molto bello, tipo un dio, Poseidone era un figo in Percy Jackson, quindi c'è la somiglianza.

Tornando a noi, mi fiondo nelle braccia del ragazzo moro facendo scendere un'unica lacrima, stringo le mie braccia dietro il suo collo e lui le ha attorno ai miei fianchi, gli lascio un bacio sul collo e mi stacco.

Sento qualcuno tossire come per interrompere una situazione di imbarazzo, christian si sposta e vedo un ragazzo biondo, dagli occhi colore mare, intuisco subito che si tratta di mattia che, con un sorriso mi porge la mano.

M "Piacere mattia" la stringo e ricambio il saluto.

I "piacere Ilaria" gli sorrido.

Christian mi prende per mano e ci avviamo verso la sua auto lasciando indietro il suo frate.

I "Non credi che dovremmo includere mattia?"

C "Vuoi prendere per mano pure lui?"

I "No ma si sentirà in imbarazzo così"

C "Eh lascialo, io ora voglio godermi la tua presenza perché ho già sorbito la sua pentola di fagioli per una settimana. Gli voglio bene ma a volte sa anche essere pesante ahaha" mi appoggio alla sua spalla e lui lascia la mia mano per mettere il sul braccio dietro la mia schiena.

Saliamo in macchina e io mi sono messa di mia volontà dietro per far stare mattia e Chri insieme davanti.
Arriviamo davanti a casa mia.

I "Se volete potete salire, non ricordo in che condizioni ho lasciato la casa però dovrebbe essere tutto ok"

M "Io credo che mi dileguerò" dice il biondo prima di fare un occhiolino all'amico e perdersi per le vie di Milano.

C "Non voglio disturbare"

I "Vieni scemo" dico prendendogli il braccio e trasportandolo su per le scale.

Infilo le chiavi nella serratura e la faccio scattare, era il tipico rumore che sentivo tutti i pomeriggi quando tornavo da scuola e a quel pensiero sorrido.

C "Perché sorridi?"

I "Ho sempre associato il rumore di questa serratura al ritorno da scuola, che per me voleva dire studiare un po' e poi sgomberare la sala per ballare" spalanco la porta e trovo tutto all'incirca in ordine.

Vedo il mio divano bianco e mi ci butto sopra di peso chiudendo gli occhi per un tempo indeterminato.
Christian si siede sul divano e mi accarezza il viso col pollice.

C "Noi dobbiamo parlare"

I "Seriamente"

C "Ma non qui, domani hai da fare?"

I "Devo fare l'intervista di verissimo"

C "Allora dopodomani?"

I "No non credo"

C "Ti passo a prendere alle 20 allora"

I "Ok"

C "Ora ti lascio sistemare, vado a cercare mattia che chissà dove si è cacciato"

I "Va bene" dico ridendo, gli apro la porta, mi guarda per un po' e sorride poi si avvia giù per le scale. Sento un estremo bisogno di un bacio, anche che duri uno schiocco di dita... Ho bisogno di sentirlo, e di percepire un noi.

I "Chri" lui si gira e io gli vado incontro, mi fermo un gradino sopra di lui tiro lievemente il colletto della sua maglia e lo avvicinò a me facendo combaciare le nostre labbra in un bacio che dura qualche secondo.
Guardo in basso, un po' per l'imbarazzo e un po' per paura della sua reazione.

C "Dobbiamo parlare anche di questo" mi alza il mento con due dita e mi lascia un altro bacio quasi impercettibile per poi continuare la sua discesa per le scale.

Nei tuoi occhi | Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora