Capitolo 24

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POV CHRISTIAN

Arriviamo in camera sua, si sdraia sul letto a pancia giù e guarda il telefono un po'; il mio sguardo scende, in basso, forse troppo perché la sento ridacchiare mentre mi osserva con la coda dell'occhio.

Mi manda in tilt, ma non mi sembra il caso viste le sue insicurezze di oggi.

Mi sdraio a pancia in su di fianco a lei e lei molla il telefono e mi osserva, poi inizia a picchiettare con l'indice sulle mie lentiggini facendomi sorridere.

C "Cosa stai facendo?"

I "Contavo le lentiggini ma mi hai fatto perdere il conto" dice facendo la finta offesa.

I "Vado a mettere il pigiama, prende degli shorts e una maglia oversize e si dirige in bagno.

C "Potevi anche stare qui, non mi dava fastidio" non mi risponde, è arrossita lo so bene, ma è bello metterla in imbarazzo per stuzzicarla un po'.

POV ILARIA

C "Potevi stare anche qui, non mi dava fastidio" non so cosa rispondere, sento solo le guance tingersi di rosso e lo noto volgendo il mio sguardo verso lo specchio. Sorrido e poi esco.

Noto che si è messo il pigiama (un pantalone della tuta e basta) anche lui.

Lo vedo con la schiena appoggiata alla testiera del letto e il telefono in mano.

C "Lo diciamo? Alla fine ci siamo messi insieme il 4 aprile mo è il 13. E poi" si ferma come se si volesse trattenere da ciò che sta per dire.

I "E poi?" Mi guarda e riprende a parlare.

C "E poi io non ho intenzione di lasciarti mai, per niente e nessuna" sorrido e gli lascio un bacio dolce sulle labbra.

I "Diciamoglielo" incrocia la mia mano e fa una foto alle nostre mani, con un cuore viola e all'interno di esso scrive in piccolo "love you" mi tagga e io reposto.

Lascio il telefono e mi accoccolo con la testa sul suo petto; spegniamo la luce e proviamo ad addormentarmi, tre minuti dopo il mio telefono inizia a vibrare e vedo che è mio nonno.

I "Pronto nonno?" Lo sento piangere e immediatamente mi metto seduta sul letto e accendo la luce, sotto lo sguardo interrogativo del moro.

Nonno "La nonna..." Cosa? Cos'è successo a mia nonna? Non so quanto ce la farei senza di lei. In questo istante mi sto immaginando il peggio, ma quando mi passa un signore della croce Rossa i miei sospetti, purtroppo, si trasformano in realtà.

Non ricordo nemmeno le parole che hanno detto, riattacco e a rallentatore poso il telefono sul comodino mi alzo per andare di là, non volendo piangere davanti a Christian, che sembra non seguirmi ancora scosso dalla mia reazione.

Mi accascio sul divano e inizio a piangere, come quando ero piccola: rannicchiata e con la faccia nel cuscino senza riuscire a reprimere i singhiozzi.

Sento una mano accarezzarmi la schiena, christian mi fa accoccolare sotto la sua spalla; mi attorciglio a lui come un koala, come se lui fosse l'ultima ancora che poteva tenermi a galla... E in effetti era così.

POV CHRISTIAN

So quanto lei tenga a sua nonna, ha sostituito i suoi genitori quando loro non si comportavano come tali. La consigliava e la ascoltava, era il suo esempio.

E vederla così piccola e fragile, che potrei soffiare e romperla in mille pezzi, mi rende triste. Lascio dei dolci baci sulla guancia, che mi lasciano un sapore salato, dovuto alle numerose lacrime che le stanno rigando il viso.

Dopo un quarto d'ora di singhiozzi interminabili si addormenta. La prendo in braccio e la stendo sul letto sdraiandomi di fianco a lei.

Dopo un po' mi addormento anche io, con il pensiero fisso di come starà lei domani.

POV ILARIA

Mi sveglio con gli occhi rossi e il mal di testa notando che la figura di christian di fianco a me è assente.

Mi dirigo a passi pesanti in cucina e lo trovo che mi prepara la colazione, mi vede e viene a darmi un bacio a stampo sulle labbra.
Mi posiziona davanti un piatto con delle crepes, ma ho lo stomaco chiuso, mi succede spesso quando sono arrabbiata o scossa.
Guardo il piatto con una smorfietta e poi guardo lui.

POV CHRISTIAN

La guardo mentre osserva il piatto con un smorfia, so che ha lo stomaco chiuso, ma ha bisogno di mangiare.

C "Hai lo stomaco chiuso?" Non dice niente ma annuisce.

C "Però a pranzo mangi, promesso?" Annuisce di nuovo e si reca sul divano, riprende a mordicchiarsi le unghie, tutte quelle abitudini che aveva mollato da quando ci siamo conosciuti, piano piano.

C "Puoi dirmi qualcosa?" Mi guarda come se le avessi rotto la sua bolla di pensieri, e probabilmente è così. So che è scossa, ma io sono qui per aiutarla e sono certo, per esperienza, che pensarci e ripensarci non risolverà nulla mai.

I "Cosa?" Dice con un filo di voce.

C "Senti ti va se andiamo a Bari da matti, cambiamo un po' aria e proviamo a scappare dai pensieri" lei non risponde, non mi pare molto convinta ma quando incrocia i miei occhi le sue pupille si dilatano un poco e riesco a scorgere, ma solo l'ombra, della sua fossetta destra.

I "Ok"

Nei tuoi occhi | Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora