Capitolo 4

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Passarono due settimane piuttosto in fretta, non ci furono più problemi con i professori, Draco sospettava c'entrasse la Granger. Ma comunque cominciarono gli studenti, finì infermeria per una fattura lanciata alle sue spalle mentre era in corridoio. 

Nulla di grave aveva solo sbattuto un po' la testa. Poi ovviamente le minacce, più di quanto si aspettasse. Almeno poteva togliere punti essendo Caposcuola.

Finalmente era Sabato e lui avrebbe incontrato Potter a Hogsmeade. Era ancora troppo presto quando si svegliò in preda ad un incubo. Aveva deciso che non sarebbe più andato nelle cucine per il suo solito tè, ci mettere troppo quindi lo preparava in camera, cosa che si rivelò molto più facile essendo che preparava diverse bustine. Scaldava solo l'acqua, ottimo metodo. 

Passò cosi la mattinata: a bere tè e leggere, non scese nemmeno a colazione nonostante le richieste di Pansy. Si preparò quando arrivò l'ora, il freddo secco di Settembre cominciava a farsi sentire quindi si munì bene di sciarpa e cappotto che nascondeva un maglione marrone. 

I suoi amici gli avevano fatto notare come si vestisse in modo diverso, in realtà per loro non era diverso, lo era per tutti gli altri studenti di Hogwarts. A lui non importava più quindi si vestiva come gli piaceva. Quando fu pronto indossò un orologio da polso, babbano, era bello e gli piaceva parecchio. Non gli mancò nemmeno notare come Pansy gli guardava le mani.

Ora che ogni dettaglio era apposto uscì per incamminarsi verso Hogsmeade. Non ci volle molto per arrivare e mentre camminava per i corridoio e poi per Hogsmeade notò molti sguardi verso di lui. Principalmente dalla popolazione femminile di Hogwarts, davvero lui non stava facendo niente ma loro si sistemavano i capelli e i vestiti appena lui le passava davanti. 

Almeno una scopata se la poteva ancora fare e pensandoci bene aveva bisogna di una scopata, poi c'era quella ragazza carina a Tassorosso che lo guardava sempre. Era del sesto o quinto anno? Non se lo ricordava. 

Quando arrivò nel vicolo che gli aveva detto Potter aspettò il suo arrivo. Accese un sigaretta babbana, un'altra cosa che gli piaceva del mondo babbano. In realtà c'erano diverse cose che gli piacevano. Si era dedicato a diverse attività che non avrebbe mai immaginato di provare.

Mentre fumava sentiva voci femminili salutarlo, altre lo fissavano. Nemmeno prima della guerra lo guardavano così.

Sarà la fama da ragazzo cattivo, pensò. 

Dopo cinque minuti sentì il suono della smaterializzazione accanto a lui. 

"Puntuale come sempre Potter" lo salutò Draco tendendo la mano che Harry strinse. 

Camminarono tra alcuni vicoli del paese in un locale in cui quasi nessuno andava, faceva freddo per stare fuori e non potevano andare da Rosmerta dati i troppi studenti. Camminarono per un po' scambiando qualche parola. Quando arrivarono lì Harry si stupì. Non aveva mai fatto caso a quel posto nonostante a vederlo da fuori non era niente male. 

Quando entrarono li avvolse un calore accogliente, era luminoso e pulito. C'erano poche persone, perlopiù anziani e gente di mezza età. 

Si sedettero ed entrambi presero un caffè. Draco avrebbe chiesto volentieri in Firewhisky ma era solo metà mattinata, meglio evitare.

"Cambio di stile? Hai decise di mettere colore nel tuo armadio?" Chiese Harry una volta che si fu tolto la giacca e la sciarpa. 

"Sì Potter, ma io continuo ad avere stile". Lo senti borbottare qualcosa come ma che simpaticone. Si sarebbe messo a ridere, davvero.

"Allora... com'è iniziato l'anno?" chiese Harry.

"Bene, per cosi dire" Draco fissava la tazzina di caffè che aveva di fronte. Non era sicuro di voler dire a Potter che lo prendevano di mira. Ma Potter si considerava il suo psicologo.

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