Terzo capitolo.

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Oggi è  la mia giornata  libera, mi ritrovo nella mia stanza a contare i miei risparmi. Non sono tanti, ma nemmeno pochi.
Li divido, le bollette da pagare, le spese condominiali e me ne rimangono un bel po'.
Ho chiesto ai miei datori di lavoro se posso assentarmi per qualche  giorno.
A loro è  sembrata strana questa richiesta, io che ho sempre lavorato senza mai chiedere nemmeno un' ora di permesso.
Mi incamminai a piedi abitavo in un quartiere della Bergamo bassa, mi recai alla stazione presi una funivia che mi avrebbe portato a Bergamo alta. A quell' ora del pomeriggio  le strade erano molto trafficate e gremita di pedoni che tornavano dagli uffici.
Fermai un taxi " Mi porti per cortesia " Alla casa del sorriso" .L' autista mi guardò  dallo specchietto retrovisore, rimanendo in silenzio. La radio annunciò  un brutto temporale " In questo periodo dell' anno siamo abituati a questo cambio di temperatura improvviso! L' anno scorso ricordo che rimasi intrappolato per una giornata  intera in mezzo al traffico! Le macchine si muovevano a passo d' uomo! Ho dovuto risarcire la corsa alla cliente! Ricordo come fosse oggi , sbraitava e bestemmiava come uno scaricatore  di porto!"
" Sono arrivata!" Gli feci cenno con la mano di fermarsi, " Viene spesso qui? "
Pagai la corsa senza rispondergli. Rimase a guardarmi per qualche minuto e poi velocemente sparì  dalla mia visuale.
Esitai prima di spingere la grande cancellata che dava su un grande  giardino.L' odore dell' erba bagnata riempì  le mie narici, mi avvicinai ad una pianta di Iris. Il mio fiore preferito
" Signorina cerca qualcuno?" Il vecchio giardiniere il Signor Giuseppe non mi riconobbe subito
" Signor Giuseppe! È  passato tanto tempo!"
" Mia cara, mi devi scusare! Ma con l' avanzare dell ' età  è  peggiorata  la vista!" tirò  sul naso i vecchi occhiali tenuti su con del nastro adesivo.
" Ti accompagno da Teresa!"
Teresa era una signora di quarant' anni, molto gentile e amava la buona cucina mediterranea. Sposata con Giuseppe 30 anni più  grande di lei.
Mi accompagnò  attraverso un lungo corridoio, il pavimento in legno profumava di lavanda e nell' aria c' era un buon odore di frittura di pesce.
Con la sua andatura claudicante Giuseppe mi precedeva.
Dalla cucina uscì  Teresa con una cuffia bianca sul capo" A tavola!" urlò
Guardò  in malomodo il povero giardiniere " Il pavimento è  ancora bagnato! Hai le scarpe sporche di terra! Devi toglierle quando entri in casa!"
" È  tutta colpa mia!"
" Benedetta ragazza non ti aspettavamo! Che sorpresa! Ti avrei preparato  il tuo dolce al cioccolato! Il tuo preferito!" Mi abbracciò .
" Sei tutta ossa! Copri bene con le maglie larghe ma quando tieni abbracciano si contano le ossa dello scheletro!"
" Non cambi mai! Addirittura  conti le ossa!" risi come da tanto non facevo.
Mi trascinò  in sala da pranzo dove avevano preso posto diversi commensali.
Non era cambiato nulla da quel giorno, tutto era rimasto uguale  anche l' accoglienza.
Presi posto accanto ad una ragazza della mia stessa età, accanto aveva un bambina di circa 5 anni.
Mi sentivo gli occhi addosso di tutti i presenti.
Una bambina che poteva avere 9 anni mi si avvicinò,  spezzando il silenzio
" Sono Camilla ,mi chiamo come le merendine che pubblicizzano alla TV!" Tutti risero a quelle parole
" Salutiamo la nostra ospite! Lei è  Ocean una nostra carissima  amica e generosa benefattrice! " Teresa aveva gli occhi lucidi per l' emozione.
Tutti salutarono in coro, e mangiammo delle leccornie. Mi sentivo scoppiare, non ero abituata  a mangiare così tanto.
Martina la ragazza seduta accanto a me mi accompagnò  al piano di sopra in una stanza con bagno da potermi rinfrescare e riposare.
" Come conosci Teresa e Giuseppe? " mi guardò  confusa
" Li conosco da circa due anni, ero una ragazzina viziata e loro mi hanno dato una lezione di vita!"
Non fece altre domande e mi lasciò  sola con i miei ricordi.

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