Secondo capitolo

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Vengo svegliata dal rumore di 4 sveglie.Ebbene si per svegliarmi ho bisogno di un cannone, ma mi sono accontentata di sveglie stravaganti
Una apparteneva a mia nonna rumorosa con una gallina che va su e giù  con il capo per dare da mangiare al suo pulcino, la più  infernale è  una che si spegne solo ai comandi e al battere delle mani. Maria come ogni mattina disturbata da quei suoni infernali entra nella mia camera senza bussare
" Ocean! Svegliati! Un giorno di questi butto giù  dal balcone questi aggeggi! Mi doveva capitare una come te come coinquilina!" E nel frattempo  cerca di fermare la sveglia" Shhh.." e batte le mani .Ma la sveglia  non risponde  ai suoi comandi e io me la guardo divertita
" Cosa ridi! Alzati e provvedi a farle zittire!" Arrabbiata esce dalla stanza sbattendo la porta dietro di lei.
Mi alzo velocemente e mi fiondo nella doccia.Quella mattina riuscii  anche a bere un caffè, " Non riesco più  a prendere  sonno!"
" Maria mi dispiace!"
" Ora vai o farai tardi a lavoro! Mi metterò  a studiare!" guarda l' orologio a muro appeso in cucina che segna le 7 di mattina.
" Hai qualcosa  da raccontarmi? Questa notte ho sentito la voce di un ragazzo nella tua stanza!"
" È  un ragazzo che frequenta  il corso di anatomia con me all' Università! Abbiamo studiato  sino a tarda notte!" Non me la racconta giusta! Ma non faccio altre domande la saluto con un bacio sulla guancia, prendo il mio zaino e esco nella strada gelata del primo mattino.
Mi tiro su il cappotto, e indosso un cappello.Mi fermo davanti ad una vetrina attirata da un vestito grigio perla con una scollatura generosa. Rimasi lì davanti a sognare ad occhi aperti, svegliata da goccioline di pioggia. Distolta da quell' interruzione cominciai ad aumentare  il passo, " Non posso permettermi un vestito del genere! I soldi mi servono per altro!"
Facevo gli straordinari per poter racimolare una bella somma " Non capisco come fai a state in piedi, dopo tante ore di lavoro! È  normale che poi ti addormenti!" sentenziò Jennifer passandomi una tazza di caffè  fumante con dei biscottini di cannella.
" Per cosa ti servono quei soldi? Una ragazza alla tua età  dovrebbe uscire a divertirsi! " Mi guardò e non avendo nessuna risposta da parte mia" Un giorno forse mi racconterai cosa ti è  successo!"
Rimasi sola a finire di mangiare i biscotti .Forse potevo fidarmi di loro, mi avevano accolta come una figlia, trovato casa e non mi facevano pagare l' affitto ,pagavo solo le bollette e le spese di condominio  divise a metà  con la mia coinquilina.
Indossai la mia impeccabile  divisa gonna sopra il ginocchio e un corpetto glicine dello stesso  colore della gonna. Era l' unico abbigliamento  che mostrava le mie forme, durante il resto della giornata indossavo magliette informi extralarge e pantaloni larghi sgualcito.
La giornata passò  velocemente, i clienti erano tutti lavoratori che si fermavano per una pausa pranzo  veloce.
Alle 14 ci fermammo per una pausa, trascinai le gambe doloranti nello spogliatoio. Aprii  il mio armadietto, e cadde una foto. La presi velocemente  per non farla vedere a nessuno, la guardai con gli occhi lucidi e con un po'  di nastro la fissai bene.
Mi sistemai i capelli, credevo di essere sola " Quella ragazza ha bisogno  di riposare! C' è  qualcosa  che la tormenta! Vorrei che si fidasse di noi!"
" Jennifer sarà  lei un giorno a sentire il bisogno di raccontarti tutto! Ora lasciala in pace!" Tommaso prese per un braccio sua moglie e uscirono dalla stanza.

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