Perdita di fiato -Racconti fantastici-

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Salve a tutti e benvenuti in questa nuova rubrica, dove documenterò le mie opinioni su i raccornti di Edgar : del terrore, del mistero, fantastici, ma anche poesie se volete.

Ovviamente io non ho nessuna esperienza per recensire professionalmente, quindi vedetela come una semplice chiacchera

WARNING! SPOILER

Con questo caldo oggi scrivo "quattro" righe a proposito di questo divertentissimo racconto di Poe, o dovrei dire Lyttleton Barry, lo pseudonimo che Poe usava quando iniziò a pubblicare i suoi racconti sul giornale.

-Veloce riepilogo della trama:
La storia è ambientata in un posto qualsiasi in una qualunque epoca (dato che Edgar era un uomo talmente preciso da mettere anche l'ora in cui il protagonista andava a dormire)
-scritto con sarcasmo-
Il protagonista di questa incredibile storia inizia la sua giornata litigando con sua moglie, quando, ad un tratto, non riesce a respirare:
-vivo, ma con le condizioni di un morto; morto, ma con tutte le inclinazioni di un vivo...-
È un bel problema non respirare più eppure vivere ancora.
Il protagonista però trova un posto dove può rendersi utile, sebbene non avendo più fiato non poteva di certo parlare come le persone normali, ma, per sua fortuna c'è un ruolo in uno spettacolo teatrale che richiede l'utilizzo di una voce roca e senza fiato, è qui che il protagonista fa esperienza, nel teatro.
Ormai era diventato più o meno "famoso" e deve partire con la compagnia teatrale, sul treno, però, un uomo molto grasso gli si sedette di sopra, e si addormentò.
A mio parere l'assurdità della situazione è tragicomica.
Quando l'uomo grasso si alza, nota un piccoletto con le membra slogate e lo crede morto, avvisa la compagnia che rifiutando un "cadavere" sul mezzo lo butta giù dal veicolo in corsa; ovviamente il protagonista era ancora vivo, e viene trovato da un uomo che abitava li vicino,il quale preoccupandosi chiama un medico... Il medico inizialmente lo da per morto, dato che non respirava, ma, dopo alcune cure,l'uomo riprende coscienza, può tornare a camminare liberamente.
Sfortunatamente per lui, per la città si agirava un criminale, casualmente uguale a lui, i tratti del viso erano simili ed erano pure vestiti uguali, quando i due si incontrano il criminale non perde tempo a mettere il poveraccio l suo posto e a scappare.
La polizia porta in tribunale il "colpevole" o meglio quello che loro reputavano colpevole, ma che in realtà è il protagonista del racconto assolutamente innocente, che viene impiccato alla forca, ma, non potendo respirare:
-Il mio corpo era impiccato, ma io non avevo fiato per esserlo e oso dire che, se non fosse stato per il nodo sotto l'orecchio sinistro che mi dava la sensazione di un rigido colletto militare, avrei provato ben poco disturbo-

Mmmh pare che farsi impiccare non sia poi così male, giusto?
Ops, rima non voluta.
Ma comunque, nel frattempo la polizia aveva trovato il vero colpevole e il protagonista venne, ovviamente, reputato morto, e seppellito nella tomba comune.
Lì si risveglia (classica paura di Poe, l'essere seppellito vivo era il suo terrore) scopre una bara con dentro un "cadavere" ( in realtà anche lui vivo) e cerca di immaginare la vita di quell'uomo, che ad un tratto inizia a rispondergli, si presenta come il signor lungofiato, spiegando che era stato lui a rubare il fiato al protagonista e glielo restituisce.

Ovviamente in questo racconto a dir poco lungo, abbiamo anche riferimenti storici, filosofici, letterari e comici.
È un racconto incredibile, stupendo e terribilmente fantasioso, io ve lo consiglio, perché come tutti gli altri racconti di Poe è spettacolare, ma soprattutto è uno dei generi per il quale non è molto conosciuto, di solito quando qualcuno parla di questo scrittore le prime cose che vengono in mente sono:
Decadentismo, Thriller, Giallo e poesia
È bello scoprire che ha scritto un sacco di racconti anche divertenti, colgo l'occasione per citarvi anche "le incomparabili avventure di un certo Hans Pfaall" un altro libro fantasioso di Poe che un giorno, non dico oggi, non dico domani, ma un giorno leggerò e recensirò anch'io.

Fatemi sapere cosa ne pensate! A presto.

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