•2 - Un corpo che trema.

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Lo faccio sedere sul divano del privé e prendo il suo viso tra le mani, mettendomi accanto a lui

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Lo faccio sedere sul divano del privé e prendo il suo viso tra le mani, mettendomi accanto a lui.
«Guardami negli occhi» gli dico, mentre accarezzo le sue guance con i pollici.
«Guardami e respira.»
Stringe la mia vestiaglia con le mani e mi guarda, con il respiro pesante e gli occhi lucidi.

Sento un brivido lungo la schiena e una stretta allo stomaco, mentre deglutisco.
Sei un bastardo fuori di testa, ma io ti amo da morire.

Esatto. Non c'è niente che abbia potuto fare, per dimenticarmi di lui.
L'amore che provo, non vuole andarsene.

Abbasso lo sguardo, come se questo potesse convincermi ad andare da Kyungjae e lasciarlo qui.
Lui, prende il mio mento con due dita e fa incontrare i nostri occhi.
«Non dovevo guardarti negli occhi?» Mi chiede, con la sua voce profonda.
«Tae» sussurro. «Dimmi, bambolino.»

«Baciami...ho bisogno che mi baci.»

Così, senza farselo ripetere, fa scontrare le nostre labbra e tira il mio corpo a cavalcioni sul suo.
La sua lingua si muove contro la mia, rendendo il bacio affannato.
Stringo le sue guance, mentre lui afferra i miei fianchi e succhia la mia lingua.
Mugolo, spingendo il mio bacino contro suo che ringhia sulla mia bocca.
Ci consumiamo le labbra, come se fosse l'ultima cosa prima della fine del mondo.

Le sue mani tirano su la mia vestaglia e stringono le mie cosce.
Mi fa rabbrividere, mentre il respiro mi viene a meno.

Sapevo che se l'avrei rivisto, sarei finito per perdere il controllo. L'attrazione è troppo forte, mi fa desiderare di essere suo e di nessun altro.
Ho cercato questa sensazione con Kyu, ma lui è l'unico in grado di provocarmela.

Si allontana, così riprendo fiato. Lecca la pelle del mio collo, stringendomi con forza.
Respiro pesantemente, facendo vagare le mani lungo il suo petto e stringere la sua canottiera nera.

Guardo dietro di lui e deglutisco, per poi allontanarmi.
Ho le labbra gonfie e rosse.

«Io non so perché l'ho fatto» dico, scuotendo la testa. «Perché non posso farlo.»
Mi sistemo la vestaglia e mi alzo.
«D-devo andare.»

Mi stringe i fianchi, dopo avermi raggiunto e fa scontrare la mia schiena con il muro.
«T-tae...no» dico, appoggiando le mani sul suo petto per spingerlo via.
Appoggia una mano sulla mia guancia e sfiora le mie labbra con il pollice.

«Lasciami andare» sibilo, guardandolo seriamente negli occhi.
Il mio respiro si fa più pesante: il suo viso è a pochi centimetri al mio, mentre il suo corpo sfiora il mio e tiene il suo solito sorrisetto divertito sulle labbra.

«Non mentirmi» sussurra, roco, avvicinando le sue labbra al mio orecchio. Fa scorrere la mano lungo la mia gamba, stringendo il tessuto della vestaglia.

«Il tuo corpo mi sta parlando e mi sta dicendo che vuole essere soddisfatto» sussurra. «Quindi non mentirmi, bambolino.»
Mi mordo il labbro, appoggiando le mani sul suo petto. «T-tae, io non posso» dico, evitando il suo sguardo.

STRIP 2 | Deeper-Darker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora