•10 - New York.

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Sorride mentre si chiude la vestaglia e cammina verso di me

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Sorride mentre si chiude la vestaglia e cammina verso di me.
«Ehi, non pensavo che saresti venuto.»
«Io volevo salutarti» spiego, tenendo le mani nelle tasche jeans. «Salutarmi?»
«Sì, domani parto per New York. Torno a fine mese.»
Mi guardo sorpreso, «wow...»

«D'accordo» risponde, facendo spallucce.
«Alla fine del mese manca poco più di una settimana.»
Appoggio una mano sulla sua guancia, «ti giuro che tornerò in tempo per il tuo compleanno.»

Si toglie i capelli da davanti al viso e annuisce.
«Okay» dice. Mi lancia uno sguardo, poi fa per andarsene così ridacchio.
«Aspetta» dico, afferrando la sua mano.
Appoggio le mani sui suoi fianchi da dietro, facendo aderire la sua schiena al mio petto.

Abbasso la testa, sfiorando il suo collo con le labbra. «Ti sei arrabbiato, bambolino?»
«Avresti dovuto dirmelo prima» sussurra, tenendo il suo sguardo fisso sul corridoio.
«Lo so, mi dispiace ma non era certo fino ad oggi.»

Aspiro il suo profumo di lavanda e talco, insieme a un qualcosa di dolce e delicato.
«Mi perdoni?»
«No.»
Sospiro, portando il suo corpo contro al muro. Appoggio le mani sulla parete, girando leggermente la testa per guardarmi.

«Perdonami.»
Stringe i pugni, mentre spinge il suo fondoschiena contro al mio pacco.
«Perché dovrei?»
Si struscia contro di me, così lo prendo dai fianchi per fermare i suoi movimenti.
«Fermo» sibilo, «non ho problemi a prenderti qui ma non potresti non essere d'accordo.»

Si gira, fissando i suoi occhi nei miei. Percorro il suo corpo, leccandomi le labbra.
Lo guardo, «sei pessimo.»
Fa un sorrisetto, «lo so.»

Slego il laccio della vestaglia e sfioro la sua gamba con le dita, per poi legarla al mio fianco.
Appoggia le mani sul mio petto.
«Baciami» sussurra, dischiudendo le labbra.

E così faccio, senza aver bisogno di farmelo ripetere due volte, le nostre bocche si incastrano come fanno sempre.
I baci, riescono ad essere unici solo quando li dai alla persona che ami.
Voglio dire, ho baciato così tanti ragazzi nella mia vita e anche alcune ragazze ma posso giurare che nessuno di loro era mai riuscito a rendere unico un bacio.
E con lui, sono tutti unici.

Respira pesantemente, allontandosi per riprendere fiato.
Credevo che non avrei mai trovato qualcuno, che nessuno avrebbe mai potuto guardarmi negli occhi e dirmi "ti amo", credevo che nessuno avrebbe mai fatto breccia nel muro che avevo alzato anni fa.
Beh, mi sbagliavo. Ero totalmente fuori strada.

«Ti chiamo appena atterro» gli dico, posando le mani sulle sue guance rosse.
I suoi grandi occhi marroni, si posano su di me e annuisce. «Okay...fa attenzione.»

Jungkook, è il motivo per cui ho incominciato a credere nell'amore.
Prima di lui, per me non esisteva niente di tutto ciò. Sono nato e cresciuto in mezzo all'odio e non ho mai conosciuto l'amore, ma per qualche ragione assurda, qualcuno ha deciso di farmi capire che esiste anche in me.

STRIP 2 | Deeper-Darker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora