Violet
Mi svegliai alle 11:30, ma era sabato.
Scesi a fare colazione, ancora in pigiama, senza trovare papà.
Era a lavoro, probabilmente.
Approfittai per farmi del bacon e delle uova per colazione.
Papà me lo faceva sempre da piccola, ogni mattina.
Portai il piatto sul tavolo, accesi il computer e continuai a guardare il film che avevi iniziato due giorni fa.
Parlava di un ragazzo e una ragazza che dopo tante difficoltà, avevano capito che dovevamo stare insieme, come coppia, per poter affrontare ogni giorno insieme.
Certe volte mi stupisco per i film che guardo.
Visto che mancava poco a mezzogiorno, decisi che non avrei pranzato, e scrissi a mio padre che voleva per pranzo.
Dovrebbe esserci il pollo, ci penso io tesoro.
Come al solito.
Va bene. Papà oggi potresti portare me e Char al centro commerciale alle 15:30?
Mentre aspettavo una sua risposta, sparecchiai le mie cose e apparecchiai per papà.
Certo!
Felice, scrissi il messaggio a Charlotte dicendole che ci avrebbe portate mio padre, e rispose con uno sticker allegro.
Approfittai per farmi una doccia, e per riflettere su cosa mettermi per uscire.
Optai per la tuta grigia e un top del medesimo colore.
Alle 15:20 scesi con mio padre a prendere la macchina, e andammo verso casa di Charlotte."Grazie Signor Wood" ringraziò Charlotte.
"Grazie papà" dissi anche io.
"Figuratevi. Chiamami quando avete finito" disse, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Mio padre se ne andò, e Charlotte ed io entrammo.
Un getto d'aria condizionata inalò i nostri polmoni.
"Accidenti" imprecò Charlotte.
Sorrisi.
"Allora, missione di oggi: trovare un vestito adatto, e mi riferisco alla taglia, colore e lunghezza" esclamai.
"Io potrei avere un'idea del vestito che voglio" replicò Charlotte, decisa.
"Spirito giusto" le dissi, prendendola per mano e iniziando ad andare per ogni negozio possibile."E questo era l'ultimo" esclamai soddisfatta.
Charlotte faticava a seguirmi, le gambe non le reggevano più.
"Credevo cercassi un vestito per il ballo" si lamentò, ironica.
"Infatti, ma negli altri negozi c'erano gli sconti e ho approfittato.
Avevo chiamato papà da dieci minuti, ed era arrivato ora.
Accompagnammo Charlotte a casa, e poi tornammo alla nostra.
Andai immediatamente di sopra a sistemare i capi acquistati.
Il vestito risaltava subito agli occhi, tra tutti quelli che avevo.
Sentii il telefono vibrare, ed era Charlotte.
"Char hai dimenticato qualcosa in macchina?" le chiesi.
Esitò a rispondere, poi udii un sospiro.
"No ma, ho visto Drew" replicò atona.
Non risposi subito.
Drew? Ancora?
"Oh mamma mia" imprecai.
"Vuoi parlare?" chiese.
Sussurrai un sì, e sentii le lacrime inondare gli occhi.
"L'avevo visto anche io, due giorni fa circa.
Io- suppongo si sia trasferito qua" balbettai.
"Ti ha detto qualcosa di male?" chiese Charlotte.
"No. Anzi, mi ha chiesto come stavo" dissi stranita, ripensando al nostro incontro.
"Pezzo di merda" replicò Charlotte.
"Grazie Char, ti devo salutare, sto morendo di sonno" le dissi.
"Di nulla, notte Vi".
"Notte Char".
Tolsi la borsa dal mio letto, mi misi sotto le coperte e ovviamente, i pensieri iniziarono a tornarmi in testa.
Nella mia vita molte persone mi avevano ferito.
Prima le mie vecchie compagne di Los Angeles, che mi sfruttavano solo perché sono ricca.
Poi una ragazza che consideravo amica, ma in realtà mi chiamava solo quando aveva bisogno lei, e quando ero io ad avere bisogno di lei, inventava sempre una scusa.
E poi, Drew.
Quando lo conobbi era un ragazzo dal cuore d'oro, gentile e responsabile.
Era perfetto, ai miei occhi.
Ma per un periodo, diventò strano, quasi misterioso.
Un giorno decisi di uscire per parlargli, lui era con i suoi amici ad bar.
Non aveva voglia di parlare in privato, così glielo dissi davanti a loro.
"Mi sembri strano ultimamente".
"Senti Violet, non mi piaci. O meglio, mi piace il tuo corpo, ma la tua personalità è insopportabile. La verità, se proprio la vuoi, è che ti ho usata".
Aveva sganciato una bomba nucleare troppo forte, che aveva raso al suolo il mio cuore.
Sentii le lacrime scendere, e andare rapidamente giù verso il cuscino.
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"molto più che amici"
Fiksi RemajaViolet Wood, è una sedicenne di Swellview. È cresciuta con i suoi amici Jasper, Charlotte ed Henry. Con quest'ultimo ha un legame profondo, poiché egli gli è sempre stato accanto. Ma Violet non sà tutto del suo migliore amico. Un giorno scoprirà il...