Uno skate e un sorriso

220 19 23
                                    

Il giorno dopo...

Sapnap pov

Come programmato ci siamo incontrati prima della scuola, ho portato con me il mio skate, non so esattamente perché, ho pensato che magari potrebbe essere divertente farlo provare a Karl. 

Karl arriva leggermente in ritardo

K – scusa il ritardo non ho sentito la sveglia

Gli sorrido

K – allora? Hai portato i tuoi appunti da nerd

S – sempre, ho portato anche il mio skate

K – uh, mi piacerebbe provarlo

S – davvero?

K – certo!!

I miei occhi si sono illuminati ancora una volta, ho un amico?

K – vuoi spiegarmi i tuoi appunti o vuoi rimanere lì impalato?

Annuisco e apro il mio taccuino. 

Indico i primi disegni

S – questi sono dei disegni che mi piacerebbe applicare sulle mie prossime tavole... questo invece, come puoi vedere, è il disegno del mio skate

Karl prende la mia tavola per ammirarla

K – l'hai fatto tu?

S – si, penso che ognuno debba avere uno skate fatto a posta per sé stesso, per questo li costruisco per conto mio

K – quindi è questo che ti fa spendere tanti soldi?

S – esatto

Giro le pagine per mostrargli tutti i disegni, poi arrivano gli schemi

K – cosa sono?

S – schemi

K – per...?

S – qualche mese fa facevo parte di un gruppo e partecipavo spesso a delle gare amichevoli e qui ho sempre scritto come avrei potuto migliorare i miei tric, puntavo a vincere...

K – cosa è successo?

continua lui interessato

S – senza una squadra o una raccomandazione non puoi partecipare a quelle gare e i miei amici hanno preso tutte altre strade... così sono rimasto solo

gli dico mentre la mia voce diventa più triste e nostalgica

K – ok forse non dovevo chiederti queste cose

S – non preoccuparti, ma ora basta parlare della mia vita triste, vuoi provare?

Gli dico appoggiando a terra lo skate, lui annuisce e prova a mettere i piedi sulla tavola. 

Il primo piede e poi... perde l'equilibrio, cerco di prenderlo per non fargli sbattere la testa ma alla fine sono caduto anche io. 

Entrambi sdraiati a terra e il mio cappello volato chi sa dove

S – stai bene?

K – si, scusa se ti sono caduto addosso, non mi aspettavo fosse così scivoloso

dice con area nervosa.

Mi alzo e noto il mio cappello ai piedi di Karl, lo prendo

S – ha le ruote... cosa ti aspettavi?

K – non ne ho idea ahah

S – va bene... ti do una mano

Lo faccio salire sullo skate tenendogli le mani

S – cerca di tenere le gambe distanti e i piedi fermi così avrai più equilibrio

Lui si guarda i piedi e li mette distanti l'uno dall'altro, gli lascio le mani e riesce a rimanere in equilibrio da fermo

S – non ti chiedo di spingerti, potresti cadere e qui è molto pericoloso

K – ok... ma ora come scendo?

S – ...

Gli pongo la mano, quando toglie il primo piede dallo skate le ruote lo fanno volare facendo finire Karl ancora una volta tra le mie braccia, lui arrossisce.  

È così imbarazzante essere così ravvicinati ma allo stesso tempo è divertente... in qualche strano modo.

S – emh... sta per suonare la prima ora dovremmo andare

Karl si allontana da me e annuisce

K – ti andrebbe di insegnarmi ad andare sullo skate?

Gli sorrido e annuisco

S – sarebbe un sogno, ti chiamo.

Finalmente ho qualcuno con cui condividere questa passione... 

Dopo scuola prima di andare al lavoro ho chiamato Karl per chiedergli quando gli sarebbe più comodo incontrarci. "di pomeriggio" dovevo immaginarlo. 

Ho parlato con il mio capo, il turno pomeridiano mi occupa sempre troppo tempo e non ne avrei altro per allenare Karl... ho preso due giorni di ferie e poi inizierò a lavorare la sera per un po'.

La sera stessa al telefono:

...

K – non avevi bisogno di soldi?

S – sono solo due giorni di ferie, e per ora ho abbastanza materiali...

Nei due giorni seguenti Karl è riuscito a fare piccoli progressi come rimanere in equilibrio o darsi una piccola spinta, questo seguito da tante cadute e i cerotti sulla sua faccia. 

Nonostante le continue ferite non si fermava

S – sei sicuro di voler continuare? Ti sta sanguinando la faccia

K – non mi arrenderò così velocemente

Non lo facevo così testardo...

S – forse dovrei costruirti uno skate...

K – perché?

S – probabilmente il mio non è abbastanza grande per la tua altezza, e non stai comodo con i piedi

K – lo faresti davvero?

S – perché non dovrei? Inizia a pensare a un design

Ci siamo salutati così l'ultima sera delle mie ferie... uno skate e un sorriso.

Invidia o amore - KarlnapDove le storie prendono vita. Scoprilo ora