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"Nicola bravi,questo non è la strada per entrare in quel posto"

ci fu un silenzio infinito all'inizio,si sentiva solo il rumore
assordante del motore che si forzava a funzionare e il fogliame che veniva calpestato dalle ruote nuove della macchina.

"allora sei sveglio"disse ad un tratto

"beh più di te di sicuro,ma adesso non mi importa di chi è sveglio o no"
dissio io sistemandomi meglio nel sedile

"scherzetto"
mi girai verso di lui e lo osservai mentre continuava a ridere e ritornare indietro

"ma sei coglione?"

"dai fiorellino rilassati è uno scherzo"
disse lui con tutta la calma che aveva
come mi aveva chiamato?

"scusa?"

"fiorellino"

"ma che cazzo di problemi hai?non chiamarmi così!"quasi urlai

"mi ricordi solo un fiorellino
ma uno di quelli piccoli
perché anche se alcune volte ni viene un intossicazione di profumo per quanto ne metti,alla fin dei conti ti tiene profumato tutto il tempo,ed è una caratteristica di un fiore
poi vedo che ti ammosci spesso
come un fiorellino senza sole.
però te ti ammosci per qualcos'altro che non sò e non vorrei saperlo.
sai non saprei consolarti.
i tuoi capelli sembrano delicati come i petali sottili di un fiorellino
è una cosa molto carina
ecco il perché "concluse dicendo l'ultima frase un po' imbarazzato

ero meravigliato
ero meravigliato dalle sue parole.
cioè da uno come lui non mi aspetto tanto, però è riuscito a farmi un complimento?..
nessuno mi aveva detto cose così dolci..

"non pensare che mi piaci o altro,lo detto solo perché mi è venute in mente"

non risposi e mi limitai a guardare fuori dal finestrino
non só se essere arrabbiato con lui perché mi sta facendo fare ritardo a scuola oppure essere felice perché mi aveva fatto un complimento.
bah sinceramente ora non voglio pensarci

"arrivati"disse per poi scendere dalla macchina e aspettandomi

"fiorellino sai aprire uno sportello?"

"si.."borbottai

mi ero solamente perso tra me e me
perché quando qualcuno mi fa un complimento rimango sempre a pensarci per tutto il tempo che ho a disposizione
mi fanno sentire bene
mi fanno man mano accettarmi

scossi la testa e aprii lo sportello.
nicola era la con le mani in tasca che mi fissava
ogni mio movimento non se lo lasciava scappare

"possiamo andare.."gli accennai

ci dirigemmo pian piano dentro quella struttura
l'orrido odore di infelicità si propagava già sú le mie narici.
se solo potevo saltare scuola.

"ti perdi troppo tra i tuoi pensieri vero?"mi rivolse la parola nicola fermandosi davanti alla porta

"boh.."

"sarebbe un si"e aprì la porta rilevando una persona abbastanza alta che ci fissava

P:"come mai così in ritardo?"

"ci scusi ma il nostro pullman era in ritardo"inventai una scusa

P:"farò finta di crederci...andate a sedervi"

4 passi  | strecico |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora