𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐭𝐢

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Si dice che i sogni riflettano i propri desideri più profondi e nascosti, ma a volte possono anche essere causati dalla suggestione di episodi recenti, che sono rimasti vividi nella propria mente. Belli o brutti che siano.

Quella notte Kirino fece un sogno abbastanza strano. Sognò di avere un seno non troppo prosperoso e i capelli ancora più lunghi di quelli che aveva. Era bassina, ma nonostante ciò era carina. In quel sogno, c’era un ragazzo leggermente alto quanto lei che le si dichiarava. Quel ragazzo era proprio Masaki Kariya.

Durante quella proiezione data dalla sua mente, Ranmaru si sentiva felice. Poteva prenderlo per mano senza sentirsi un problema. Era certo che se fosse nato in un corpo femminile, probabilmente Kariya si sarebbe innamorato di lui.

La mattina seguente, si svegliò con la sensazione delle lacrime sul suo volto, ma in realtà i suoi occhi erano ormai prosciugati e arrossati per aver pianto tutta la notte nel sonno.

Poi andò vicino allo specchio e guardò i suoi capelli che tanto amava, poi passò al suo fisico snello, ma privo di alcuna forma.

Kirino non era una donna. Non si sentiva tale e mai lo sarebbe stato. Era un ragazzo in tutto per tutto. Si sentiva perfettamente a suo agio con il suo corpo. Lui era un ragazzo gay con la cotta per uno stupido ragazzo etero che non si era minimamente reso conto dei sentimenti del suo amico.

Preso dalla rabbia, tirò delle forbici dal suo zaino e prese un respiro. Poi senza pensarci ulteriormente, fece un taglio netto ai suoi capelli. Ora non erano più lunghi. Ma li voleva più corti. Di più. Sempre di più. Alla fine, iniziò a singhiozzare rumorosamente appena si rese conto di quello che stava facendo: ormai la sua bellissima chioma rosa era diventata un taglio asimmetrico che arrivava poco più sopra del collo.

Si era subito pentito di quello che aveva fatto e vedere tutti i capelli per terra non lo aiutò.

E poi, la porta si aprì. Nella stanza entrò una Midori abbastanza inferocita.

-Lo sapevo che stavi facendo una cazzata, Kirino! – evitò di gridare, ma il tono severo fece sussultare il ragazzo.

-Noi ci troviamo letteralmente nella stanza sotto la vostra e sentivo scalpitare da sopra. Non volevo vederti fare così. – disse con le lacrime agli occhi.

Seto Midori che piangeva? Nessuno l’aveva mai vista in tali condizioni. Una ragazza così matura e schietta, sempre pronta a supportare i propri amici con gli occhi di lacrime faceva uno stranissimo effetto.

-Non ho resistito… - singhiozzò.

-Il tuo pianto non mi ha fatto dormire. – sbottò lei, avvicinandosi al suo amico per poi abbracciarlo. -Scusami, è colpa mia. – disse dispiaciuta, asciugandosi le lacrime.

Il ragazzo sussultò a quelle parole. -Non devi scusarti…

-Sì invece! Io non sapevo di Aoi, l’ho scoperto poco fa da Akane a dire il vero! E ti ho spinto a dichiararti per paura che Hikaru fosse il tuo rivale e… - e tornò nuovamente a piangere.

-Midori, tranquilla. Non sono arrabbiato con te! – la tranquillizzò, abbracciando l’amica.

Provò a parlare nuovamente ma si beccarono una cuscinata in faccia da parte di Hamano appena sveglio.

-Midori San sta tradendo Ryouma! – disse Hamano con il fare sfottente di un bambino. -Ah, no! Impossibile perché la persona in questione è Kirino. – e poi ridacchiò.

-Scemo! – rispose Kirino, tirando indietro il cuscino che questa volta colpì il povero Shindou che si svegliò con gli occhi lucidi probabilmente poiché passò tutta la notte a pensare alla sofferenza provata dal suo migliore amico.

𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐟𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐞 - 𝐑𝐀𝐍𝐌𝐀𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora