Capitolo 11

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Mi risveglio in ospedale con le luci puntate sul mio letto e infermieri che sono accanto a me.
"Signora Moncler mi sente?" dice un'infermiera controllandomi le pupille
"S-si" dico debolmente
"Quante sono queste?" fa gesto con la mano un numero
"Qu-uattro"
"Perfetto"

Due giorni dopo

"Signora come sta oggi?" entra l'infermiera con una cartella
"Bene"
"Okay c'è una cosa che devo dirti"
"M-mi dica" mi prende l'ansia
"Suo marito...non ce l'ha fatta,mi dispiace per la sua perdita "
"Che cazzo sta dicendo?" mi alzo dal letto
"Si calmi "
"Dov'è?"
"Stanza 1176 ,lo stanno portando via "
Nemmeno il tempo di farle finire la frase che sono già fuori dalla mia stanza che corro come una matta per trovarlo.
Arrivo alla stanza 1176 e trovo il suo corpo lì lasciato senza che nessuno lo controlli.

"Amore, amore,amore" gli prendo la mano gelida e bianca e gli do un bacio
Inizio a piangere come una dannata al tal punto da sentirmi all'esterno della stanza.
"Signora non può stare qui " cerca di prendermi il braccio l'uomo
"È mio marito!" urlo io
Mi prende in braccio schiacciandomi la pancia
"SONO INCINTA DI DUE GEMELLI CAZZO!" urlo ancora piangendo
"La lascio qui altri 5 minuti" se ne va e rimango sola col corpo del mio amore,mio marito, Alexander Moncler.
Mi metto accanto a lui e poggio la testa sulla sua mano piangendo.
Lo amavo
Amavo il suo modo di fars
Amavo come mi chiamava
Amavo come mi trattava
Amavo come mi faceva sentire
Amavo ogni cosa di lui
Amavo Alexander Moncler
Amavo quel fottuto boss

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