la chiusura di un'era, oggi. per questo è così smielata :)). è tornata la pioggia scrosciante e oggi abbiamo scoperto finalmente i protagonisti delle prossime os. intanto sono tornata a scuola e devo dire che potrebbe essere l'anno della svolta :))
buona lettura <3
"restiamo qui ad accarezzare il... cane"
L'orologio segnava le dieci, e il buio stava già prendendo piede in quella sera di fine estate. Qualche lieve risata risuonava sotto il portico. Mattia era seduto sul divanetto, completamente spalmato su Christian, gli occhi ormai semichiusi e l'ultima traccia di sorriso che si affievoliva sulle labbra. Sul suo petto si era acciambellato Theo, che dormiva oramai da qualche tempo.
Giulia sedeva accanto al tavolo, le gambe distese e gli occhi fissi sulla scena che le si presentava davanti. Tra tutti e tre non si capiva quale fosse il vero cucciolo. Mentre un soffio di vento la faceva rabbrividire, chiuse gli occhi e contò mentalmente tutte le volte in cui aveva desiderato vedere un'espressione così serena sul viso del proprio figlio. E ora era doppiamente soddisfatta, perché alla fin fine anche Christian era questo, per lei: un figlio.
Lo era diventato a distanza, senza nemmeno farlo apposta, nei piccoli gesti che la tv non evidenziava ma che una mamma avrebbe sempre visto. Lo era diventato anche mentre parlava con il cuore in mano, ma sempre tenendosi dentro un milione di parole, prima come una corazza, poi come un lato del carattere. Era uno dei suoi modi per fare un passo indietro, lasciare spazio ai gesti.
Riaperti gli occhi, Giulia realizzò che era il suo momento di fare un passo indietro. La mano di Christian era passata dai capelli biondi alla guancia e i corpi si erano fatti, se possibile, ancora più vicini, con la schiena del più piccolo che aderiva al corpo dell'altro. Doveva fare molto caldo, lì in mezzo, ma forse era proprio quello il bello, no? Sentirsi tanto vicini e non averne mai abbastanza. La mamma li guardò per un paio di minuti ancora, poi si sentì davvero di troppo, si alzò, mormorò - Buonanotte - rientrò con un sorriso. Mentre le risuonavano nelle orecchie le risposte tardive, raggiunse la camera, si cambiò e si mise a letto. Il marito già dormiva, lei, nel buio della stanza, visualizzò l'immagine così familiare di un figlio presto lontano.
Intanto, fuori, la situazione non era molto cambiata. La coppia sarebbe potuta sembrare addormentata, se non fosse stato per il lieve movimento delle dita pallide contro la guancia abbronzata di Mattia. Eppure, erano tutt'altro che assonnati. C'era troppo in ballo, perché quella era l'ultima sera. Troppe parole non dette e troppi discorsi che sarebbero stati affrontati al telefono. Troppe ansie e troppi rimpianti in quella che sarebbe stata l'ultima notte insieme prima dell'inizio del programma, prima che Mattia incontrasse qualcuno le cui braccia sarebbero state di conforto quanto quelle di Carola, qualcuno con cui condividere una stanza incasinata quanto la sua con Dario, qualcuno le cui battute gli avrebbero tirato su il morale con battute simili a quelle di Luca.
E forse qualcuno con cui bere il succo all'ace e brindare al semplice fatto di essere lì, con cui condividere i vestiti e forse, pensò Christian amaramente, anche qualche bacio rubato. Non sapendo che l'altro, dal canto suo, sapeva che nulla gli sarebbe mancato dentro quella casetta quanto lui. Tante braccia ti possono consolare, e puoi ridere e fare casino con un'infinità di persone, ma la tua, di persona, è una sola.
Mattia sentì una fitta nello stomaco e poi attorno al cuore. Se il progetto, in passato, era stato quello di passare la serata fuori, il ricordo di quei piani non li aveva nemmeno sfiorati nel momento in cui si erano seduti a tavola con il resto della famiglia, avevano mangiato ridendo e parlando di tutto e di niente, poi avevano salutato chi se ne tornava a casa propria, avevano sparecchiato e si erano messi fuori, sul divanetto, migrando pian piano sempre più l'uno verso l'altro, come nei tempi migliori in casetta.
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melodrama | amici os
Fanfic"Perché alla fine abbiamo tutti cinque anni quando cantiamo a squarciagola la nostra canzone preferita, abbiamo tutti diciott'anni quando ci innamoriamo, e (non) tutti quarant'anni quando, a un certo punto, ci rendiamo conto che è ora di pensare al...