... OR WHITE?
Ci volle molto però a conquistare la fiducia di Anna. Per quanto fragile mi fosse apparsa quel giorno, si dimostrò nelle ore e giorni a seguire un riccio ricoperto di aculei pronti a tenere lontano chiunque tentasse di avvicinarsi.
La capivo molto da questo punto di vista. Quando la vita ti ferisce, in tutti i modi possibili, devi imparare a difenderti come meglio riesci. E chiudersi in se stessi, sebbene sia la cura più sbagliata, è anche la forma di difesa più semplice da mettere in pratica. Lei poi, per sua natura, non mi era mai sembrata nemmeno un tipo così estroverso.
Imparando a conoscerla, ho scoperto poi che anche con lei, come con me, la vita non era stata clemente.
Ha perso suo padre che aveva solo dieci anni e in virtù di ciò è dovuta crescere prima del previsto. Ha trasformato quel dolore in senso di responsabilità e ha lottato per divenire quel qualcuno capace di dare giustizia a tutti coloro che altrimenti non l'avrebbero avuta.
Quando pensava di aver ricostruito la sua vita, tutto era di nuovo crollato. Divenuta Capitano dei Carabinieri e ottenuto il primo incarico nella sua città natale, il suo fidanzato dell'epoca se ne era uscito che voleva diventare prete. E allora era di nuovo dovuta ripartire da capo.
Poi aveva conosciuto il Maresciallo e Marco. Ed era iniziato quell'amore nato tra le mura della caserma, dopo ore e ore trascorse insieme. Finalmente di nuovo in piedi, pronta addirittura al grande passo. Poi era arrivata la proposta di un lavoro in Pakistan.
E infine il fiume in piena che l'ha travolta.
Tutto mi sarei aspettato, tranne che lo stesso uomo capace di quella dichiarazione di cui ero stato testimone imprevisto avesse potuto tradirla a pochi giorni dal matrimonio. E per di più con la Procuratrice Santonastasi, che avrei avuto modo di incontrare svariate volte in quei mesi.
Più passavano i giorni con Anna, più imparavo a conoscerla, anche se le informazioni che mi dava di sé erano poche e frammentarie. Giorno dopo giorno riuscivo a farmi spazio tra gli aculei, cercando di trovare la via giusta per far breccia e conquistarmi la sua fiducia.
Per farlo, avevo capito di dover assecondare il suo desiderio di vedermi perlomeno tentare un approccio con mia figlia, per poi dedicare a lei l'attenzione di cui aveva bisogno.
Così, un paio di settimane dopo quel pomeriggio in cui decisi di usare il suo dolore a mio favore, lasciai che Anna mi convincesse a passare qualche ora con Ines.
Senza rendermene conto da lì a poco mi affezionai a quello scricciolo di sei anni che per qualche assurda ragione mi stava accettando, nonostante la mia immotivata – perlomeno ai suoi occhi – assenza fino a quel momento. Ma dopotutto, era difficile non volerle bene: era una bambina adorabile, solare e piena di innocenza. Tutta sua madre, insomma. E se era stato semplice innamorarmi di Irene, altrettanto facile mi stava riuscendo farlo con lei.
Ogni rapporto però ha bisogno che il sentimento sia corrisposto. E sebbene la bimba mi stesse dando il beneficio del dubbio di essere cambiato e tornato per lei, nel mentre c'era qualcun altro pronto a farle davvero da padre. E non uno qualunque.
Sapevo che il mio iniziale rifiuto di fare il padre aveva spinto – senza che si potesse prevederlo – la piccola tra le braccia di Nardi. Per quanto ripetessi ad Anna che fosse meglio per Ines avere uno come lui come padre rispetto a uno come me, non nego che in quei mesi vederli insieme mi indisponesse non poco. Ero geloso del loro rapporto. Del fatto che Ines cercasse lui, o Anna, e non me. Erano comunque due estranei per lei, eppure erano le sue figure di riferimento. Ma era colpa mia, in fondo. Non avevo il diritto di sentirmi in quel modo visto che io avevo rifiutato di prendermi le mie responsabilità già molto tempo prima.
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Voices
Fiksi PenggemarLa storia di Anna e Marco, raccontata dalle voci dei personaggi intorno a loro, che ci diranno anche qualcosa in più su di sé.