Adriana Hopper è una ragazza che ha dovuto subire difficili situazioni in passato: il divorzio dei suoi genitori e l'allontanamento dal suo migliore amico Robin Arellano.
Robin,sin da piccolo, ha avuto dei comportamenti violenti nei confronti degli...
"La lezione è finita" Alzo la testa sul banco e prendo lo zaino. "Hopper sta dormendo dalla prima ora!" Indosso le cuffie ed esco dalla classe ignorandola.
Sono ormai giorni che non ho notizie di Robin. Al telegiornale non si fa altro che parlare di lui. Non so se sia scappato o se sia addirittura morto.
Nei corridoi alcuni ragazzi parlano nell'orecchio dell'altro,puntandomi gli occhi addosso. "A quanto pare è stato suo padre"
Continuo a camminare mantenendo lo sguardo in basso,finché non sento una voce familiare.
"Adri" Il tono di Gwen è più straziante del solito. Mi volto senza dire nulla.
"Possiamo parlare?" Ha un velo di tristezza nel suo sguardo. Accenno un "si" con la testa e tolgo le cuffie dalle orecchie.
Gwen:"so che è un momento difficile ma io ci sono per te Adri" Le accenno un sorriso sincero e lei mi abbraccia. La stringo più forte e sento una pressione nel petto,come un peso che mi schiaccia. Le lacrime iniziano a riempire i miei occhi,rendendo la vista sfocata.
Raramente piango in pubblico o mostro le mie emozioni,perché per me questo vuol dire apparire deboli.
Mi stacco da lei appena sento la campanella che segna la fine delle lezioni. "Se hai bisogno di me,chiamami" Esclama con un tono dolce prima di andarsene.
*
Torno a casa e c'è un totale silenzio,solo il rumore di alcuni piatti. Tolgo le scarpe vicino la porta e getto per terra lo zaino che pesa una tonnellata.
«Vuoi qualcosa da mangiare?» Domanda mia madre dalla cucina. «No»
Improvvisamente la vedo uscire dalla stanza,sembra più irriconoscibile del solito e ha la faccia di chi non ha proprio dormito. "Ti ho preparato il tuo piatto preferito,puoi fare un piccolo sforzo per me?"
Come faccio a dirle di no. Come sto male io,sta male anche lei. Un po' perché non riesce a vedermi in questo stato e un po' perché Robin è stato come un secondo figlio per lei. Non oso immaginare il dolore della sua famiglia in questo momento.
Dopo l'ultimo cucchiaio,salgo in camera mia e noto che ci sono ancora le cuffie di Robin sul mio letto. Stanca mi getto sul letto e fisso il soffitto bianco,devo solo pregare che riescano a trovarlo vivo.
Sento la porta bussare delicatamente. «Possiamo parlare un po'?» È Vance. Non l'ho mai sentito cosi calmo in vita mia.
"Entra" Esclamo continuando a tenere lo sguardo fisso verso l'alto.
Si siede accanto a me sul letto «Ascoltami,non è definitivo il fatto che lui non ci sia più» In questo momento non voglio più sentire parlare di lui,e della sua scomparsa.
Sospiro e lui si zittisce. «Se solo sarei stata con lui quella notte» Continuo con un nodo alla gola.
"smettila" mi rimprovera
Appoggio la testa sul cuscino e lui mi accarezza dolcemente. Tutti i miei pensieri svaniscono e riesco a sentire il corpo più leggero,finché non finisco per addormentarmi.
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La voce di mia madre che parla al telefono mi fa svegliare. Tolgo i capelli disordinati dal viso e poggio i palmi sul letto per aiutare al alzarmi. "Porca miseria,è possibile che la polizia ancora debba cercare" Si lamenta urlando.
Mi chino verso il comodino alla mia destra e accendo il telefono per controllare l'orario. 22:14
Com'è possibile che io stia dormendo da così tanto tempo. Forse perché ieri sera non ho chiuso occhio... L'immagine di mio padre mi tormenta ogni volta che provo a chiudere gli occhi.
Gwen❤️ Tutto bene? Sto provando a contattarti ma non mi rispondi
Tutto bene,sono riuscita a chiudere un po' gli occhi.
Mentre cerco il caricatore nel cassetto,vedo il diario di quando ero piccola. Qui scrivevo tutte le mie esperienze con Robin,gite,recite scolastiche,uscite con i genitori.
Afferro la penna e comincio a scrivere.
22 Novembre
Ciao Robin.So che non leggerai mai questa lettera ma voglio parlare con te. Questa mattina il tempo è cambiato,in poche ore il vento ha spazzato via tutte le nubi. Mentre facevo la nostra solita strada per andare a scuola,un cane voleva giocare con me,trotterellandomi accanto. Io con poca voglia di vivere ho preso la pigna e glie l'ho lanciata,ha fatto un volo brevissimo ma lui era contento. Ti ricordi quando giocavamo con il cane di tua zia? Litigavamo per chi lanciare la pallina,così tua zia andò a comprarne una scatola piena.