POV Chris
È tardo pomeriggio inoltrato e io mi trovavo sul divano del soggiorno con il mio The caldo con miele e una coperta mentre guardavo un documentario Crime su Netflix: la terribile storia del serial killer e cannibale Jeff Dahmer, interpretato superbamente da Evan Peters. In ogni episodio si analizza l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta del personaggio, e questo aiuta a capire le dinamiche e l'evolversi delle vicende. Questa storia è interessante perché si parla non solo di come il sistema abbia fallito in queste indagine, lasciando che negli anni questo soggetto uccidesse diciassette persone tra cui anche un quattordicenne, ma anche come le vite delle persone facenti parte della comunità di colore in America a quei tempi, non erano per niente considerata. Credo che questa storia, così come molte altra, per esempio John Wayne Gacy -Killer Clown-, dimostrino quanto i traumi infantili non dovrebbero essere trascurati e che non tutti siano in grado di fare i genitori e quindi di occuparsi della loro crescita. Le mie mani vengo torturate per rilasciare la tensione nel momento in cui si arrivava a delle scene che mi prendevano particolarmente rispetto ad altre per la crudeltà degli omicidi da lui commessi.
-Dovresti toglierti questo brutto vizio, ti rovinerai tutte le mani- dice mio padre accanto a me sul divano interrompendo il mio stato di trance, posando le sue mani sulle mie.
-Beh papà non puoi farmi la predica per un difetto che tu mi ha trasmesso- dico mentre mi abbraccio a lui
-eh hai ragione amore, ma almeno in questo non prendermi come esempio- dandomi un bacio sulla testa causandomi un sorriso.
-Dio ricordo ancoro quando i telegiornali parlavano di questo caso, dovrei amore qualche documento a riguardo- dice mio padre mentre mi accarezza i capelli
-Cosa? Hai lavorato al caso?- mi volto verso di lui
-Si, aveva commesso così tanti omicidi e la maggior parte dei corpi veniva scomposta e la centrale aveva bisogno della collaborazione di tutti. Partecipai alle squadra di ricerca per i corpi. All'epoca ero solo un agente e stavo studiando giurisprudenza come te, ed è stato proprio un caso come questo a convincermi ancora di più a proseguire gli studi- WOW
-Potresti darmi quei documenti? potrebbero servirmi per il lavoro che stiamo facendo al corso di criminologia?-
-Certo, dovrei controllare nel garage... a proposito come stanno procedendo le ricerche-
-abbastanza bene, sto raccogliendo tutto il materiale necessario-
-Sono sicuro che entrerai nella squadra, sei sempre stata portata per questo tenore di vita ed è anche una tua passione e io sono molto giro di te- dice circondadomi il viso con le mani e dandomi un bacio sulla fronte.
-A che ora vengono quelle due matte?-
-verso le diciannove credo, ci prepariamo insieme, ceniamo e poi andiamo alla serata. Tu aspetti che la mamma torni dal lavoro per uscire?-
-Si passa lei con la macchina....Chi hai detto che ti viene a prendere?-
-Ah, in realtà non ho ben capito , Kate è stata molto evasiva, mi ha solo detto che è un suo amico- dico alzando le spalle sapendo già che questo non gli piacerà.
-Chris non c'è bisogno che io ti dica di stare attenta e di tenere gli occhi aperti, so che mi posso fidare di te e che mi hai sempre ascoltato ma, non farmi stare preoccupato, mandami sono un messaggio quando arrivi e quando stai tornando-
- Certo papà ho già messo il telefono in carica per essere certa che sia abbastanza carico non ti preoccupare- gli do un bacio sulla guancia e vado ad aprire alla porta dopo aver sentito il campanello suonare.
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Love My Wounded Soul
DragosteChristine e Alexandre, due personaggi che non possono essere introdotti con una semplice e breve introduzione, ma che devono essere capiti e conosciuti man man nel corso dei capitoli. In questa storia si chiede di non soffermarsi solo sulla prima ap...