Le sue strane canzoni

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"Voi non avete questa roba sulla schiena!" Sarita, ansimando, si sistemò meglio l'enorme scudo.
"Sei tu che sei lenta: le cinghie di questo spadone mi segano le spalle ma io corro comunque" urlò Luke.
"C'è chi sta peggio: pensate ad Alexander con il suo pesante testone da mago" ridacchiò Lyon.
"Non sono un mago!" sbraitò Alexander, arrossendo e sussurrando qualcosa che suonava come "Non ancora".
Lawrence e Sarah erano molto più avanti rispetto a loro, con la coppia di spade e la coppia di daghe che gli penzolavano dalle cinture.
Il dubbio che li stava lacerando era impresso a chiare lettere sulle loro giovani fronti corrucciate.
"Fallo tu" sussurrò lei.
"Perchè io? Sei tu quella furtiva" rispose pronto il ragazzo.
"Si ma tu sei il guerriero!"
"Al momento sono un apprendista oste con due spade".
Alexander arrivò in quel momento, primo rispetto agli altri e senza nascondere un sorriso di soddisfazione per questo. Si reso subito conto della situazione e della sua gravità: "Sapevamo che sarebbe successo. Oltre le montagne si possono incontrare ... queste cose".
Lawrence annuì: "Si ma non mi aspettavo così presto".
"Inutile tergiversare. Dobbiamo agire ora!" affermò Alexander con il tono delle decisioni irrevocabili.
Parecchi minuti dopo, quando tutti (persino Sarita) furono giunti, stavano ancora tergiversando.

"Se volete vado in esplorazione ..." propose Sarah.
"Come quando hai tentato di rubare quelle uova senza allarmare mamma quaglia?" chiese Lyon."
"Parole grosse per qualcuno che ha lisciato il daino di almeno venti metri ... hai più ritrovato la freccia?" osservò sarcastica la ragazza.
"Non è questo il punto!" la voce di Lyon era offesa "Dobbiamo capire cosa fare".
Lawrence sospirò: "Ho capito ... ci penso io".
"Sei sicuro?" domandò Sarita.
"Si ... userò il sorriso magico: al villaggio funzionava sempre".
"Ma non siamo più al villaggio!" continuò lei, cercando di evitare che lo scudo gli sbattesse sulla testa per l'ennesima volta.
Lawrence osservò la campagna circostante: più alberi e colline di quanti ne avesse mai viste, borghi sulla cima dei colli più alti e profumi strani ma affascinanti nell'aria.
"Si, lo so che non siamo più al villaggio" furono le sue parole, sussurrate, mentre si allontanava.
"Se vuoi ti copro con l'arco" sussurrò Lyon.
Lawrence scosse la testa, andando incontro al proprio fato.
Ci fu quindi solo il soffio del vento per qualche minuto, mentre i ragazzi assistevano impotenti a ciò che stava accadendo al loro amico.
Alla fine, dopo un tempo che parve interminabile, Lawrence tornò. La sua espressione era grave: "Allora, si stavano chiedendo quanto ci avremmo messo a venire a parlare con loro ... purtroppo pare fosse palese che li stavamo osservando".

"Hai provato a fargli credere che sei di Ferenzia?" domandò Sarah.
"Eh direi di no: credo che avrebbero mangiato la foglia per il fatto che non parlo una parola di ferenze ... mi pare un indizio piuttosto grosso".
"Quindi come avete parlato?" chiese Sarita.
"In falconiano: da noi era l'unica lingua ma gli elfi ci avevano già detto che qui invece è una sorta di idioma comune. Pare sia vero ... anche se quei due hanno un accento terrificante".
"Non hanno avuto paura che fossimo parte dell'Orda?" fu la domanda di Alexander.
"No: erano tranquilli perchè non abbiamo il fumo degli incendi alle spalle".
"E se fossimo stati dei semplici briganti? In fondo siamo armati" domandò Lyon.
"Saremmo stati i peggiori del mondo ... li abbiamo fissati imbambolati per non so quanto tempo".
Luke, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, aprì la bocca e la sua voce risultò di parecchie ottave più alta rispetto ai suoi amici: "Vi rendete conto che quei due sono solo dei contadini ??"
Bofonchiando iniziò ad andare verso la coppia, alzando la mano in segno di saluto.
Gli altri lo seguirono.

Certo, erano solo due contadini ... però erano anche le prime persone che incontravano oltre le montagne. Erano popolani, ovvio, ma erano i popolani del regno delle fiabe.
Emmanuelle e Brigitte avrebbero potuto essere i loro genitori: cordiali e stupiti più che sorpresi, impegnati a farsi capire al meglio in un falconiano stentato e con un pesantissimo accento che suonava strano alle orecchie dei ragazzi. In mezz'ora di conversazione venne fuori che l'Orda del Cardinale era molto lontana, da qualche parte a nord (e questa non era un'eccellente notizia).
Vennero anche a sapere che a breve sarebbe stata la festa di Lammas, il che significava che era passato un mese e mezzo dalla loro partenza dal villaggio ... anche se pareva una vita. I due contadini dicevano che il territorio era sicuro: tutti i criminali erano scappati per unirsi al Cardinale oppure erano stati trucidati quando l'Orda era passata da quelle parti, quasi sei mesi prima. In quell'occasione, piacendo al giusto Feyth ed alla compassionevole Karmisia, la loro casetta era stata risparmiata ma altri, invece, non erano stati così fortunati.

Di luce riempiròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora