dodici

796 30 13
                                    

ALEX'S POV

Stanotte non ho dormito.

Il fatto di aver praticamente litigato con Sara me lo ha impedito.

Conoscendola quando ci incontreremo in casetta non riuscirò a scappare da lei, ma so anche che siamo entrambi talmente tanto orgogliosi che nessuno dei due inizierà a parlare, dovrei iniziare io dato che mi sono allontanato dal nulla in mezza giornata senza motivo ma il motivo in realtà è che ho paura di perderderla.

Vederla con qualcun'altro mi fa uno strano effetto, non ho capito se è gelosia o solo paura di perderla, credo la secondo dato che le non mi piace. Giusto? Non mi piace... almeno credo.

Non sono confuso, di più.

Dopo essermi alzato decido di andare a parlare subito con lei.

Conoscendo i suoi orari delle lezioni non ne ha ora, quindi per provare a migliorarmi la giornata le parlerò subito cercando di risolvere.

Appena arrivo in cucina come già immaginavo era seduta al bancone a fare colazione.

"Sarì, buongiorno. Vieni fuori a parlare un attimo per favore?" gli chiedo senza neanche guardarla, mi sento in colpa per averla trattata così.

"Ah adesso hai voglia di parlare? Ieri sembrava che io avessi tutte le colpe del mondo senza nessun motivo"

"Vieni fuori e basta, ti prego sarì" quasi la imploro. Dopo la mia frase mi segue nel giardino nel retro senza dire nulla, il tragitto cucina-giardino è silenzioso.

"Dai sentiamo cos'hai da dire" mi dice lei superandomi mentre le tengo la porta aperta per farla entrare.

"Volevo dirti che mi dispiace essermi comportato così, non so cosa mi sia preso, ma di sicuro non volevo farti rimanere male"

"Alex cerca ben di capire cosa ti sia preso perché non riesco a capirlo questo tuo allontanamento, la mattina sei come tutti i giorni e poi il pomeriggio ti allontani a caso. Ho fatto qualcosa?"

"No, assolutamente. È solo che..."

"Dai Alex, che hai? Non sembri tu. Cos'ho fatto?"

"Nono, non hai fatto nulla. È solo che ti sto vedendo sempre più vicina ad altre persone e ho paura di perderti. Ho paura che tu ti possa stancare di me".

Nel momento in cui ho detto questa frase ho capito forse di essere anche un po' geloso. E se Luigi avesse ragione? No, impossibile, la conosco da troppo poco. Però il fatto di riuscire ad aprirmi così tanto e far vedere tutte queste mie emozioni nascoste.

"Ale, non potrei mai stancarmi di te. Sò che mi vuoi bene e io ne voglio a te, quindi non pensarci più a questa cosa"

"Ma chi ti ha detto che ti voglio bene scusa?"

"Non fare subito lo spiritoso eh, credi che ti abbia perdonato?"

"Non mi hai perdonato?"

"Eh no, devi guadagnartelo il mio perdono signor Rina"

"Ah pure di cognome mi chiami signorina Celesti. E sentiamo cosa dovrei fare?" le chiedo scuotendo la testa divertito sapendo che in realtà mi ha già perdonato dato il modo con cui si rivolge a me.

"Allora Rina dovrai fare tutto quello che ti chiedo per 2 settimane"

"2 settimane???"

"Non sono mica una tanto esigente io eh"

" Solo perché sei tu"

Ma che cosa sto dicendo?

"Addirittura"

A interrompere la nostra conversazione è Christian: "Oh Sarì, vieni in palestra con me e Matti?"

Ma quando ha fatto in tempo a fare amicizia con tutti questi.

Lei mi guarda cercando forse conferma ma in fondo chi sono io per decidere per lei?

"Vai vai"

Segue subito Christian però prima mi saluta: "A dopo Ale, ti voglio bene"

Sono fermo immobile. Non me l'aspettavo.
Mentre sono ancora fermo immobile esce Luigi con le anni in tasca ridendo.

"Che cazzo ridi?"

"No nulla è solo che lei ti ha detto ti voglio bene e tu sei letteralmente immobile"

"E con questo?"

"Sei perso Alex"

"Ti lascio nella tua convinzione Luigi"

"Ne riparliamo tra poche settimane" e poi torna dentro seguito da me.

Dopo le nostre lezioni pomeridiane siamo strati insieme tutta la sera nel giardino del retro, ormai nostro posto fisso.
Abbiamo parlato come sempre delle nostre assegnazioni e poi ci siamo messi a cantare il mio inedito: "Ma non sono quelli che mi portano dove sei, dove sono io." canta lei
"Dove voglio io, volanooo" contino facendo un mini acuto.

Stiamo ridendo tanto, ci stiamo divertendo tanto.

"Mi fai venire i brividi ogni volta che canti"

"Grazie"

"Per cosa?" chiede confusa

"Per avermi voluto capire"

"Io in realtà non ti ho capito, se ancora troppo complicato per me"

"Per te proverò a far uscire ogni parte di me"

"Alex ma tutto bene?" mi poggia una mano sulla fronte come per sentire la temperatura.

Io rido, tanto.

"Sto così bene con te Sarì"

"Anche io Ale. Voglio capirti e conoscerti fino in fondo"

"Anche io. Non pensare che tu non sia complicata eh"

"Non l'ho mai detto infatti" mi guarda sorridendo.

Il suo sorriso. I suoi occhi. Mi ci perdo ogni volta.

Per dire che sono innamorato è troppo presto.

Lei è bellissima si.

Ma io sono più confuso che mai.

Urlo e non mi senti | Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora