Lyon's POV:
Era passata una settimana da quando ci eravamo stabiliti in casa, in questa settimana erano venuti a trovarci molti nostri amici.
Nessuno se né mai reso conto in questo periodo , ma io vedevo Cico più distante, più distaccato.
Dopo la nostra ultima litigata eravamo ritornati come prima, ma da quando abbiamo messo piede qui lo notavo... diverso.
Quel giorno ero appena ritornato da lavoro, la giornata era andata tranquilla apparte qualche paparazzo che cercava di intervistarmi.
Fortunatamente ad un certo punto avevano lasciato perdere, permettendomi di lasciarmi andare senza che nessuno sapesse dove fosse la mia nuova casa.
Ero appena entrato in casa quando sentii Cico parlare al cellullare, di solito non sono una persona che origlia, mi fido molto di lui.
Ma in questo periodo non riesco per niente a fidarmi, ho come la strana sensazione che mi stia nascondendo qualcosa di negativo, ma non so cosa.
Avvicinai l'orecchio alla porta della camera, non sembrava si fosse accorto che fossi entrato, il che era un bene, avrei capito meglio.
Dunque a che ora?- domandò lui. Che stesse discutendo con un'amante? Che mi stesse tradendo? No, Cico non lo farebbe mai.
-Perfetto, alle 22 lo porta a cena e poi lo lascio la per prendere quella "cosa".- mi si fermò il cuore. Che cos'era quella "cosa"? Lasciare chi?
Non potevo capire chi fosse l'interlocutore telefonico e nemmeno lo volevo scoprire, volevo solo capire chi volesse lasciare.
-Perfetto, glielo dirò a Lyon al luna park.- concluse lui staccando il telefono. Ero scioccato, quindi parlava di me? Voleva lasciare me?
Mi staccai velocemente dalla porta posizionandomi all'ingresso togliendo velocemente il telefono dalla tasca.
Uscì dalla stanza dirigendosi in cucina, ma si bloccò per osservarmi. -Quando sei venuto?- mi domandò sorpreso, come se non volesse che sentissi qualcosa.
-Sono appena entrato, non mi hai notato?- domandai io a mia volta cercando di far finta di nulla. -No, com'è andata?- mi chiese come se nulla fosse.
-Bene, devo andare a comprare una cosa.- risposi uscendo di casa senza nemmeno salutarlo.
Vagai per la città senza meta, cercando un motivo per un eventuale separazione. Che non si fidasse più di me? Che sia troppo irritante? Che non lo riesca a soddisfare sessualmente?
Mi misi a pensare a quest'ultima domanda, quando è stata l'ultima volta che lo abbiamo fatto? Un giorno fa? Una settimana fa? No, un mese fa.
Che mi possa lasciare per un motivo così stupido? Non è da lui farlo, e poi non è un fattore tanto importante... vero?
Sapevo perfettamente di star mentendo a me stesso, ma ormai aveva fatto la sua scelta no? Mi vuole lasciare.
Che mi stia sbagliando? No, impossibile. Sbuffai sedendomi su una panchina in un parchetto abbastanza piccolo.
In quel preciso istante mi chiamò Nancy, non volevo parlare con nessuno ma non volevo nemmeno farla preoccupare, per questo risposi.
-Heyyyy! Come va?- mi domandò lei. Negai iniziando a spiegargli la situazione, rattristandomi leggermente.
-Oddio, non penso sia da Cico lasciarti per una cosa del genere. Ma in ogni caso posso provare a parlarci io.- mi rispose alla fine.
-No Nancy, non vorrei intromissioni esterne e poi se il problema è il nostro dovremmo risolverlo noi due.- gli spiegai.
- Sì ok, ma non puoi diventare una bambolina per paura che ti lasci!- si arrabbiò. -Ma il corpo è mio e decido io e ogni tanto fare questo sacrificio non uccide nessuno.
-Fai come vuoi, tanto sei testardo da morire.- si rassegno. -Mh sì sì vabbe, ci sentiamo.- la salutai io incamminandomi verso casa, avevo già dei piani per questa sera che forse avrebbero cambiato la mia visuale.
Hello ragazzi!
Si sono viva, spero molti di voi mi perdoniate per la mia assenza, ma purtroppo ho avuto molto da farw e anche poche idee per portare avanti la storia. Ma non vi preoccupate perché da oggi l'uscita dei capitoli ritornerà come sempre.Ciauuu ♡
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𝓡𝓲𝓷𝓲𝔃𝓲𝓸' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓬𝓸𝓷 𝓾𝓷 𝓬𝓪𝓯𝓯𝓮' ["Lyontobbi"]
FanfictionErano passati 2 anni dalla rottura della nostra amata coppia, i 2 oramai avevamo preso strade diverse e avevano coltivato relazioni, sogni e carriere. Ma sentivano entrambi che c'era ancora qualcosa, un punto interrogativo che non potevano evitare c...