Il telefono squilla, corro a rispondere sperando che sia lui.
Sono ormai sei mesi che aspetto una chiamata, o una lettera ma nulla.. ero convinto fosse impegnato con gli studi, invece, scopro che ha una vita privata con una donna, che in primavera si sposeranno e probabilmente faranno una famiglia?
"Lei com'è?" Gli chiedo con il cuore che sembra sprofondare nel vuoto.
Alla risposta, ribatto
"E io?" Non importava cosa dicesse, ormai io mio cuore era chiuso, illuso di aver trovato qualcuno a cui importasse, illuso che anche dopo sei mesi, senza farsi sentire, lui possa ancora pensare a me allo stesso modo di quest'estate.===================================
Anche quest' estate, i miei genitori ospitano un ragazzo a casa nostra per sei settimane, ma non mi hanno detto chi sia, il suo nome, da dove viene, niente di niente, avrei dovuto aspettare di incontrarlo, ma sapevo che per qualche motivo me ne sarei pentito.
Appena l'ospite arriva, mentre sistemo la mia stanza che a breve diventerà la sua, dalla finestra sento una voce familiare, ma non la riconobbi.
Arrivato in giardino, feci per andare a salutare l'ospite.
Mi congelati davanti l'uscio della porta d'ingresso.
"Eliot.."
Mi scruta
"Sei.. diverso, credo"
Quando i miei genitori per cercare di capire la situazione.
"Eliot, Oliver rimarrà per queste sei settimane." Dice mio padre
"Aiutalo apportare sopra le valigie" risponde mia madre cercando di evitare in qualche modo eventuali discussioni.
"Certo" rispondo un po' seccato. Presi le valigie e in silenzio le porto nella sua stanza.
Le metto accanto al letto e vado verso il bagno per arrivare nella mia stanza.
"Sei felice di vedermi?"
"Come una quaglia quando viene sparata da un cacciatore" dico con voce secca.
Vado nella mia stanza chiudendo la porta alle mie spalle. Poco dopo, i miei genitori entrano nella stanza.
"Eliot, possiamo parlare?"
"Di cosa?"
"Di Oliver"
"Perché dovremmo?"
"Ascolta Eliot, sappiamo quanto tu sia stato male per lui, ma é dovuto tornare per i vari progetti di tuo padre"
"Potevate anche dirmelo che sarebbe venuto"
"Hai ragione, abbiamo sbagliato, però cerca di collaborare ok?"
Roteò gli occhi e mi siedo sul letto
"Non aspettatevi troppo"
Detto ciò, i miei genitori se ne vanno. Rimango nella mia stanza a fissare il soffitto cercando di cambiare i miei pensieri. Nel silenzio, sento l'acqua del lavandino scorrere, gli uccelli fuori sugli alberi e l'auto che aveva accompagnato Oliver, che torna indietro senza di lui.===================================
Apparecchio il tavolo, ci sono pure Marzia e Chiara a mangiare con noi, per dare il bentornato al nostro ospite. Mi siedo lontano da lui, senza neanche guardarlo.
"Come mai non lo guardi neanche?" Mi chiede curiosa Marzia a bassa voce. Non rispondo, continuo a leggere il mio libro.
"Suvvia Eliot, l'anno scorso andavate d'accordo, cos'è successo?"
"Niente che possa interessarti"
"Perché no?"
"Perché non sono affari tuoi Marzia"
Mi alzo dalla sedia, aiuto a sparecchiare e mi metto al solito posto all' ombra dove posso continuare a leggere ascoltando della bella musica.
"Mi ignorerai per tutte e sei le settimane?"
Alzo lo sguardo..che diamine vuole ora?
Si siede accanto a me, con le gambe incrociate e mi parla.
Non rispondo alle sue domande.
"Come stai?""c'è l'hai ancora con me?""vogliamo parlarne?" Mi chiedeva..
"Voglio solo leggere, puoi non farmi l'interrogatorio?"
"Voglio chiarire alcune cose"
"Voglio leggere"
Giro pagina cercando di isolare la mia mente da tutto io resto ma non riesco. Mi prende la mano appoggiata sul prato fresco.
La sposto di qualche centimetro e lui sospira.
Mi alzo e vado verso mia madre che mi aveva chiamato.
"Eliot, sta sera marzia rimarrà a cena qui, cerca di non essere scontroso con Oliver, almeno davanti agli altri"
Roteò gli occhi verso l'alto e mi dirigo nella mia stanza. Mi stendo sul letto e mi riposo pensando a qualsiasi altra cosa.
Avendo il bagno in comune, sento l'acqua della doccia scorrere. Dannazione quanta acqua ci farà sprecare in queste settimane?
"Eliot! Puoi scendere un secondo??"
Marzia mi chiamava. Mi affaccio dal balcone.
"Che c'è?"
"Andiamo al lago? Ci sono anche gli altri, porta la chitarra e chiama anche Oliver"
Stringo i denti.
"Chiamalo tu"
Rientro in camera. Prendo la chitarra come mi aveva chiesto e scendo. Nel frattempo lei chiama Oliver.
"Rassegnati si sta facendo la doccia, non ti sente"
"Potevi dirglielo tu visto che siete nella stanza accanto"
"Perché ci tieni tanto?"
"Nulla, Chiara vuole a tutti i costi provarci di nuovo con lui"
"Fallo chiamare da lei allora..andiamo"
Ci incamminammo verso il lago. Arrivati, vi facciamo tutti un bagno rinfrescante, parliamo, scherziamo, ci rilassiamo. Dopo mezz'oretta, ci mettiamo al sole, Chiara mi passa la chitarra e mi chiede di suonare qualcosa di nuovo.
"Su Eliot, é da un po' che non sperimenti con la chitarra o con il pianoforte"
"In questi ultimi mesi hai quasi smesso di suonare"
"Non ho smesso"
"Beh sicuramente non ti dedichi tanto quanto prima"
Sospirai annoiato dalle domande dei miei amici.
"Posso?"
"Va bene"
Inizio a suonare qualcosa di leggero e orecchiabile con la chitarra, mi rilassa la sensazione delle dita sulle corde, le note lunghe e dolci accompagnate da qualche semplice accordo che riempie la melodia.
Ogni volta che andavamo al lago, dopo una nuotata, ci asciugavamo al sole mentre suonavo, poi decidevamo se tornare a casa o fare altro.
Non molto dopo, arriva con un pallone, sorridendo interrompendo la melodia che stavo creando.
"Hey ragazzi, vi va di giocare un po' a pallavolo?"
Tutti approvano e in men che non si dica formano le squadre.
"Eliot vuoi stare con noi in squadra?"
"No grazie non gioco"
"Sicuro?"
"Si"
Risposi frettoloso. Mentre gli altri giocavano, io li guardavo..lo guardavo.
Mi piaceva il suo corpo, la sua spensieratezza, ma allo stesso tempo mi infastidiva e mi faceva sentire un vero idiota per aver creduto che ci fosse qualcosa fra noi.
Prendo il mio libro e riprendi da dove avevo lasciato a pranzo.
Loro nel frattempo si divertivano a giocare, discutendo su chi avesse fatto punto.
"Eliot stai tenedo il conto dei punti?"
"Mh? No"
"Allora a quanto stiamo?"
"12-7 per noi" risponde Oliver fiero.
Roteò gli occhi e torno a isolarmi leggendo.
Verso tardo pomeriggio torniamo a casa, filo a farmi una doccia e una volta finito lascio asciugare i capelli al sole.
Sentii bussare alla mia porta.
"Si?"
Senza rispondere entra e chiude la porta alle sue spalle e si siede sul mio letto.
"Possiamo parlare adesso che non stai leggendo?"
Sospiro e mi appoggio sul muro.
"Di cosa vuoi parlare?"
"Di quello che é successo e c'è stato tra noi"
"Non c'è stato nulla." Rispondo diretto. Volevo fare in modo che quella discussione concludesse il prima possibile.
"Non é vero, e lo sia pure tu"
"E invece non lo so"
"Ascolta Eliot, mi dispiace.. non avrei voluto, però non avevo altra scelta"
"Certo, era troppo difficile mandare un a lettera o fare una chiamata"
"Neanche tu l'hai fatto"
"Non mi hai lasciato in tuo numero, ne indirizzo per le lettere"
"Mh.."
Rimaniamo in silenzio, senza guardarci negli occhi fino al momento in cui Chiara bussa.
"Eliot? Hai visto Oliver?" Mi chiede dall' altro lato della porta.
"É qui" le apro la porta.
"Oh, Hey Oliver, volevo chiederti se sta sera ti andava di mangiare da me"
"Oh, certo, grazie dell' invito"
"Figurati, così potrai raccontarmi cosa hai fatto questi ultimi mesi"
Guardo altrove, oltre la finestra.
"Perché non andate fuori a parlare già ora?" Aggiungo.
"Splendida idea" sorride Chiara guardando Oliver, che invece non sembrava tanto felice, ma la segue lo stesso in giardino.
Mi corico nuovamente sul mio letto fissando il soffitto.
Saranno dei settime infinite..===================================
La sera, a cena mi chiedono dove fosse Oliver.
"É da chiara" Rispondo disinteressato.
Marzia sospira.
"Vuole palesemente riportarci con lui, anche se non credo che a Oliver interessi"
Chi lo sa, gli piacciono i passatempi estivi..
Dopo cena vado a dormire. Mi sveglio alle a sento Oliver tornare in camera e fare rumore, non so cosa stava facendo, ma era fastidioso.
"Puoi fare piano? Sto cercando di dormire" gli dico seccato
"Si, scusa" risponde lui..Autore: non sono brava con queste storie, datemi pure consigli sono ben accetti
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Anche Quest' Estate?
FanfictionUn ipotetico continuo (corto)del film chiamami col tuo nome. Le scene sono interamente immaginate. Spero possa essere di gradimento Adios