Sento bussare.
"Chi è?"
Apre la porta.
"Io" si siede accanto a me chiudendo la porta dietro di lui.
"Non sei tornato più sotto, sono venuto a vedere se stavi bene"
Sono sotto le coperte, come un bambino che si nasconde.
"Non soffochi con le coperte fino alla fronte?" Le sposta, mi copro il viso con le mani senza rivolgergli lo sguardo.
"Ei sei sicuro di stare bene?" Mi sfiora i capelli, li accarezza..
Mi sposta le mani dal viso, mi guarda, sembra sorpreso.
"Non ti vedevo piangere da quando me ne sono andato.."
Mi sussurra.
"È sempre colpa mia?"
Annuisco guardando il materasso.
"Elio, ne dobbiamo parlare"
"Perché?"
"Perché piangi"
"Ti importa?"
"Certo che si"
"E perché?"
"A chi importa il perché"
"A me"
Rispondo secco.
"Se sei tornato per i vari progetti con mio padre, perché mi parli? È fastidio"
"Sono fastidioso? Anche se cerco di parlare con te perché siamo amici"
"Non sono tuo amico, non dopo come mi hai lasciato"
"Per telefono?"
"Non me ne fotte se era per telefono Oliver. Quel che conta e che ti sei sposato, non mi hai nemmeno mai detto che avevi qualcuna, credevo che ti piacevo sul serio, non che fossi una scappatella estiva!"
Alzo il tono della voce, vedo di nuovo sfocato, le lacrime sono pronte a scendere ma cerco di trattenerle.
Lui mi guarda sgranando gli occhi e con bocca tremante.
Non dice nulla perché sa che ho ragione..?
"Non..non è affatto così"
"Allora com'è?"
"..."
"Su, forza, volevi parlarne, parlane ora.. perché sei zitto? Stai confermando quello che ho detto così, se sbaglio dimmi la verità per lo meno"
"Non mi sono sposato!"
Mi zittisce.
Rimango sorpreso dalla sua affermazione.
Ma come? E allora quella chiamata? Mi prendeva per il culo? Si è preso doppiamente gioco di me?
"Prima di arrivare qui, l'estate scorsa, avevo una relazione, i miei mi convinsero a sposarla per avere una famiglia assicurata, sono la classica famiglia tradizionalista.."
Fa una lunga pausa.
"Poi, sono venuto qui,e nonostante la mia relazione pensavo a te. Quando sono tornato a casa mi resi conto di aver scordato che in realtà ero destinato a stare con un altra persona"
"Quindi ero davvero un passatempo estivo? Una scappatella?"
"..."
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
"Avevo deciso di-"
"Elio! Stai bene?? I tuoi zii se ne sono andati preoccupati, non li hai nemmeno salutati"
Veniamo interrotti da mia madre che spalanca la porta.
Sempre nei momenti più importanti..
Mi giro a guardare Oliver, come per pregarlo di continuare il discorso.
Lui si alza guardando al trove.
"Vado a dormire, buonanotte"
Se ne va in silenzio..
Guardo mia mamma per incolparla.
"È successo qualcosa?"
"Si, e tu l'hai interrotta nel peggior momento in cui potevi." Esclamo.
Mi metto una mano fra i capelli.
Mia madre si avvicina e ne appoggia una sulla spalla, io la sposto infastidito.
Lei non dice nulla e se ne va chiudendo la porta.
Prendo un pacco di sigarette dal comodino. Ne accendi una di fretta e la fumo per scaricare lo stress e la rabbia.
Non bastano...
Vado sul balcone e ne fumo un' altra, o forse due..
Guardo gli alberi con occhi lucidi e pieni di rabbia.
Guardo le stelle respirando profondamente il fumo delle sigarette.
"Fumi a mezzanotte?"
Mi giro di scatto.
Da quanto tempo mi fissava dall' altro balcone?
"Ti da fastidio?"
Lo guardo con occhi gonfi e distrutti.
"Quante ne hai fumate?"
"Quattro.. credo"
"In una sola sera? Finirai per morire in una settimana se continui così"
Spengo la sigaretta e la butto a terra.
"Posso venire lì?"
Annuisce.
Vado in bagno per raggiungere la sua stanza. Mi metto accanto a lui e lo guardo negli occhi.
"Continua quello che stavi dicendo" lo supplico..
Mi guarda sospirando.
"Devo?"
"Si.. ti prego"
Aspetta qualche minuto.
"Vai a dormire, è tardi"
"Ma-"
Si corica sul letto tranquillo sotto le coperte.
"Oliver"
"Shh, ho sonno"
"Tsk.."
Torno nella mia stanza e riprendo a fumare senza chiudere occhio per diverse ore.===================================
"Elio che ci fai per terra? quante sigarette hai fumato ieri sera? Ti sembra una cosa normale? Su alzati e vatti a dare una lavata che puzzi"
"Mmhh..?"
Mi sveglio confuso sul pavimento, a terra ci sono sei o forse sette sigarette e il pacchetto vuoto vicino al cestino.
Mi alzo e guardo mia madre, prendo dei vestiti e vado in bagno. Chiudo le porte a chiave così nessuno entra e mi faccio un bagno rilassante.
Sento bussare di nuovo, mi ero addormentato nella vasca.
"Hey Elio muoviti, devo andare in bagno"
Esco dalla vasca e mi asciugo, intosso una tovaglia sulla vita e apro la porta di Oliver.
Mi guarda mentre apro.
"Che c'è?"
"Sei diverso da prima"
"Di carattere?"
"Mmhh si ma anche di fisico"
"Che intendi"
Mi scruta.
"Hai le spalle più larghe, non ti si vedono le costole, sei, in forma"
"Prima non lo ero?"
"Prima eri magrissimo, si vedevano le costole e la spina dorsale"
"Ora sono apposto per te?"
Gli chiedo, non risponde.
Continua a guardarmi il corpo e gli alzo la testa.
"Puoi finirla?"
"Che sto facendo?"
"Mi stai guardando da dieci minuti, è imbarazzante e sembri un molestatore pedofilo"
"Molestatore? Pedofilo? Abbiamo pochi anni di differenza, solo che io sono più maturo di te, tu sei come un bambino"
"Hai ragione, ora vado a fottere qualcuno e poi mi sposo dopo qualche mese con un altra persona ,va bene? Così sarò maturo come te"
"Non puoi fottere qualcuno e sposarti un altra persona come se niente fosse"
Ridacchio.
"Non ti sembra una cosa da ipocrita da dire?'
"Perché dovrebbe"
"Non ti suona familiare questa situazione? Prova a pensarci bene, chi è che ha fatto esattamente quello che ho detto?"
"Mh?"
"Ti do un indizio. Io suo nome inizia per O e finisce per liver"
Gli sussurro all' orecchio per poi andarmene sbattendo la porta.
Mi vesto e scendo in giardino, non ho nulla da fare e mi siedo sotto un albero.
Guardo il cielo che pian piano si annuvolava, la brezza che si faceva swmore più fredda e l'aria umida.
Non ho voglia di fare nulla, quest' estate è la più noiosa tra quelle che io abbia mai vissuto.
Prendo la bici e scendo in paese, faccio una passeggiata così tanto per.
Entro in un negozietto che vende giornali e qualche libro, non ne compro perché non mi interessano o li ho già letti.
Che faccio?
Vado al panificio e compro una focaccia da mangiare per merenda, poi mi siedo su una panchina vicino alla fontana per mangiare e pensare a qualcosa di divertente da fare.
Se mi annoio adesso non immagino le prossime settimane..
Ripenso al discorso di ieri sera, non aveva finito..
Me lo dirà dopo quello che gli ho detto?..
Tsk chi se ne frega, è quello che si merita, e io voglio sapere dove voleva andare a parare ieri sera.===================================
Torno a casa il pomeriggio.
"Elio porta Oliver giù in paese, dovete comprare delle cose"
"Ma sono appena tornato, lui sa dov'è la strada"
"Non la ricordo dopo un anno"
Roteo gli occhi e risalgo sulla bici.
Scendi nuovamente in paese.
"Allora, cosa dobbiamo comprare?"
"Non lo so, non capisco la scrittura di tuo padre"
Leggo il foglio.
"Si capisce perfettamente, sei tu che non sai leggere l'italiano"
"So leggerlo, ma non in corsivo"
"Quindi non sai leggerlo"
"Vabè andiamo a prendere queste cose"
Andiamo verso la prima bottega, poi verso la seconda, e tante altre. Prima di arrivare all' ultima incontro un mio amico che ho conosciuto l'inverno scorso in campeggio.
"Hey Elio, come va?"
"Hey Marco, da quanto tempo!"
Mi avvicino verso di lui sorridendo e Oliver mi segue.
"Sei in compagnia vedo"
"Mh? Oh si, lui è Oliver"
"Quello americano?"
Annuisco
"Gli hai parlato di me"
"Dove vai Marco?"
"Nulla passeggiavo, anche se è una brutta giornata"
"Mh si, è una giornata del cazzo"
"Sta sera hai impegni?"
"No"
"Vieni da me? A mangiare"
"Certo"
"Elio dobbiamo comprare le cose"
"Si sono in quel negozio vicino al macellaio, tu valle a prendere io resto qui con Marco, ci vediamo direttamente a casa"
"Tsk ok"
Oliver se ne va e io rimango con il mio amico
"Allora, come mai è qui?"
"È tornato per altre sei settimane per dei progetti con mio padre"
"Capisco, state di nuovo insieme"
"Perché dovremmo? È sposato"
"A me non sembrava avesse la fede"
"Magari in America non la usano"
"Non credo sai?"
"Vabè che importa"
"Mmhh va bene, andiamo al solito bar?"
"Si"
Mi poggia una braccio attorno spalle e andiamo al solito bar.
Ordiniamo qualcosa da bere e parliamo di qualsiasi cosa.
Tra un argomento e l'altro si fa tardi, torno a casa per sistemarmi prima di andare a cena dal mio amico.
"Hey Elio, dove vai?"
"Ho incontrato Marco in paese mi ha inviato a cena da lui"
"Ah bene, salutali da parte mia e di tua madre"
"Va bene"
"Cosa metti"
"Non lo so"
"Fatti consiglia re da Oliver"
"Mhh"
"Su forza, vado a chiamarlo"
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Anche Quest' Estate?
FanfictionUn ipotetico continuo (corto)del film chiamami col tuo nome. Le scene sono interamente immaginate. Spero possa essere di gradimento Adios