Cap3

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Era un vestito rosso lungo fino al ginocchio e di un tessuto leggero. Mi misi un trench nero che lo coprisse tutto e un paio di tacchi in velluto nero. Ero pronta e sento suonare al campanello è Enrico. Salgo, lui mi guarda in modo strano e mi sorride come non aveva mai fatto prima. Arriviamo mi levo il trench e gli si sgranano gli occhi, io penso fra me e me "non ha mai visto una ragazza?". Mi dice che sono bellissima e mi stringe forte a se che fra poco muoio di soffocamento. Siamo i primi, Xeni, Sarah, Klemen e Rafa non sono ancora arrivati. Mi continua a guardare in modo strano. È agitato, molto agitato. Per l'imbarazzo vado in bagno a rivedere un po' il trucco torno e sono appena arrivati Sarah e Xeni, mentre Rafa e Klemen stanno cercando il parcheggio. Anche loro mi fanno i complimenti per il vestito. Arrossisco un po', sapete non ho mai ricevuto tanti complimenti tutti insieme. Alla radio stavano dando 'You Belong With Me' di Taylor Swift, la mia canzone preferita. Tutti erano strani, sembrava che mi dovessero dire qualcosa, un qualcosa di importante. Boh non so, sta di fatto che ero in grande imbarazzo, non sapevo cosa dire, quando finalmente arrivato il cameriere ordinammo. Dopo pochi minuti arrivò con un Burson. Così a stomaco vuoto ne bevvi tre bicchieri e anche Cesto. Dal di lì in poi la conversazione mi fu molto più facile. Parlai a lingua libera fin quando andai in bagno per controllare il trucco e mi trovai un biglietto dentro la borsa con scritto: "Questo è per la bellissima e dolcissima Emma" e c'era un numero di telefono. Lo segnai nel telefono come "Anonimo" quando
mentre ancora ero in bagno mi arrivò un messaggio da questo "Anonimo" andai per vedere la foto profilo. Mi stava per venire un colpo al cuore. In questo momento però vi devo ammettere che a me Cesto piaceva e anche tanto. Era lui. Ero nella merda. Incominciai a tremare e mi vennero le lacrime agli occhi quando lessi tutto il papiro che mi aveva inviato. In sostanza mi scrisse che non aveva mai visto ragazza più bella di me, che gli piacevo e che mi voleva conoscere meglio. Tornata al tavolo, non sapevo come comportarmi. Lui si comportò normalmente e io lo assecondai. La serata fu fantastica che meglio non poteva essere, era ora di tornare a casa e salimmo in macchina. Mancava un po' a casa mia e alla radio comincia la canzone citata prima e mi emozionai. Arrivammo che la canzone era alle ultime strofe e scesi; lo ringraziai. Stavo aprendo il cancelletto con le chiavi e mi sento abbracciare da dietro, è lui che mi stringe tra le sue calde, comode e possenti braccia, mi giro verso di lui e mi appoggio al suo caloroso petto con gli avambracci e la guancia sinistra; mi prende il viso lo avvicina al suo, siamo naso contro naso e mi bacia, un bacio lungo minimo 15 secondi.

5919||EnricoCesterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora