Cap5

122 1 0
                                    

Io mi addormentai e mi sentii abbracciare da dietro, era una sensazione bellissima. Mi addormentai felice come una pasqua. La mattina dopo mi svegliai e lui non c'era. Se n'era andato. Non c'è il suo giubbotto sulla sedia a dondolo, come non c'è alcun'altra traccia di lui. Anzi no. Qualcosa è rimasto. Il suo profumo nel mio letto. Passano circa 10 minuti e mi arriva un messaggio. È lui. "Mi dispiace ma avevo sala pesi" mi scrisse. Come non poterlo scusare. Io risposi che aveva fatto bene ad andarsene. Mi recai come tutti i giorni all'università. Lo pensai tutta la mattinata quindi pensate quanto io possa essere stata attenta. Era circa l'una e tornai a casa per pranzo, quando mi accorsi di non vere le chiavi di casa. Andai in giardino e sotto il vaso presi il secondo mazzo di chiavi. Entrai e trovai la luce della cucina accesa, magari me la ero dimenticata la mattina. Entrai nella sala da pranzo e vidi lui. Seduto di schiena. Mi cadde la borsa e lui si girò di scatto, si avvicino e mi abbraccio così forte che io potevo sentire il suo cuore battere a mille. Pranzammo e passammo tutto il pomeriggio a coccolarci abbracciati sul divano. Più tardi io avevo allenamento come lui, quindi mi baciò e se ne andò. Era appena finito allenamento, mi arrivò un messaggio. Era Enrico che mi scrisse: "Hai da fare sta sera?" E io risposi di no. Avevo una voglia immensa di vederlo.Dopo un po' mi arrivò un messaggio sempre suo, il quale diceva di andare a cenare fuori all'Owen House. Il tempo era brutto, tutto nuvoloso e sembrava dovesse accadere il diluvio universale allora io mi feci venire a prendere da lui. Mi caricò ed andammo a cena. Mentre eravamo seduti a chiaccherare fuori dalla finestra si vide un lampo ed incominciò a diluviare che più forte non poteva. Finimmo di mangiare, anzi no, mancava il dolce ma io non lo volevo e gli chiesi se mi poteva riaccompagnare a casa, perché avevo paura dei tuoni e dei fulmini. Lui mi riaccompagnò a casa. Io scesi, ma prima di farlo lo baciai e lui ricambiò stringendomi forte al suo petto abbastanza bagnato dalla pioggia. Entrai e non feci in tempo a togliermi la maglia che sentii suonare il campanello. Mi prese un colpo, era molto tardi.

5919||EnricoCesterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora