𝑷𝑹𝑶𝑳𝑶𝑮𝑶

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Dovevo crearti imperfetta. Appurai questo, nel momento in cui ho decretato la tua esistenza. Non puoi ancora essere formata, non puoi ancora definirti completa: non proverai la più piena Gioia di esistere, non sarai mai tagliata per la Felicità. So che mi odierai, e anche che detesterai l'ingiusto fatto che ti abbia creato con lacune e mancanze, con Abissi freddi e bui che dovrai colmare da sola, colmare con il Dolore, con le camminate lunghe, sfiancanti dentro la tua mente, procedendo a secchiate di acqua congelata, sporca, imbevibile. A Notte fonda, prima Alba, appena cala la Sera, ti sentirai pervadere dai vuoti che io e solo io ti ho creato, sarai incatenata dalle scelte che io e solo io ho preso per te. Eppure, tu comprendimi se ti confesso che vorrei essere il tuo Michelangelo, tirarti fuori dal blocco di marmo perfetto che ho scelto io stessa, perché sapevo dal Principio che tu fossi già al suo interno, ed eri pronta a uscirne. Eppure io non sono Arte, non sono Simmetria; sono Imprecisione, sono Squilibrio, sono Inconcludenza. Così come ti ho scelta, potrei stancarmi di te anche al prossimo sorgere del Sole, abbandonare senza ritegno il blocco che io ho deciso di possedere, per poi aspettare pazientemente che tu ti scolpisca da sola, perché so essere anche Attesa. Tu sarai Tristezza, Delusione, ma sarai anche Volontà, sarai anche Avversione, Impazienza, Violenza. Io prego perché tu possa rendermi diversa, perché tu possa rendermi Completezza, prego perché tu possa scolpire anche per me, quando avrai terminato di farlo con te stessa.

Prego perché tu sia Imperfezione.

Prego perchè la tua esistenza possa rendere Perfezione me.

Prego perché Noi saremo correlate, alle volte opposte, eppure mai la stessa cosa.

Saremo il Michelangelo dell'altra.

Prega per noi.

𝐋𝐀 𝐒𝐂𝐔𝐋𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄 𝐃𝐈 𝐑𝐎𝐌𝐀 - La Dinastia di Michelangelo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora