Prologo

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Migliaia di anni fa, due entità diverse tra loro, ma equali, vagavano libere e felici nello spazio sconfinato attraversandolo in lungo e in largo.
Non si sa di preciso da dove arrivino, sta di fatto che un giorno, ognuna di loro, incontra l'altra sul proprio cammino e da quel momento iniziano a danzare nell'universo dando vita a uno spettacolo di luci e colori senza precedenti.
Si inseguono. Si cercano. Si prendono e si lasciano.

Al loro passaggio nascono pianeti, stelle di ogni genere: nebulose variopinte, ma anche buchi neri capaci di risucchiare quanto appena creato; meteoriti causati dall'esplosione di quei massi e una serie di altri fenomeni quasi inspiegabili.
Una particella è di colore rosso intenso e l'altra di colore verde fluo, sono un ammasso informe scintillante, piccolo e insignificante, ma piene di potere.
Vorticano su sé stesse, danzano e giocano tra le stelle.
Attratte come una calamita, le due entità girano su sé stesse in maniera molto veloce, entrano in collisione tra loro creando quel pianeta che tutti noi oggi conosciamo come Terra.
È un pianeta fertile e vergine, pieno di natura rigogliosa su cui far sbocciare la vita.
La particella scintillante dal color cremisi vaga e vaga libera su questa stella, un'entità informe e sconosciuta, ma capace di dar vita a qualsiasi cosa incontri sul suo cammino.
Si posa su un albero e da esso iniziano a comparire i primi frutti.
Passa poi a sfiorare un gambo verde facendo sbocciare un fiore ricco di nutrienti da cui la prima ape succhia il suo nettare e trasferirlo a un altro.

Svolazza libera e leggiadra tra quelle lande desolate cospargendo la sua polvere magica e linfa vitale facendo comparire così le prime forme di vita che iniziano a popolare quel pianeta.

Da i piedi di una cascata sguazzano i primi pesci e uno di essi esce dall'acqua dopo aver saltato per la troppa euforia.

L'entità lo guarda avvicinandosi un po' di più a lui, si dimena come un forsennato, vuole rientrare nel laghetto e continuare la propria vita.

Poi smette di lottare e le branchie non pulsano più.

Le dispiace e piange, ma quelle lacrime riversate sul suo corpicino inerme gli fa comparire due paia di zampe e trasforma il suo apparato respiratorio in polmoni.

La creatura si rialza in piedi e inizia a correre tra la fitta vegetazione finendo però, tra le fauci di un predatore più grosso.

Peccato... è la natura. Pensa prima di ritrovarsi all'ombra di un animale gigantesco che pascola in quelle praterie. E non è il solo.

Un altro suo simile lo raggiunge poco dopo e la particella scappa di filata, come se potesse essere vista, ma in realtà ha solo paura a causa della sua maestosità.
Si ferma all'ombra di un albero, sotto una foglia gigante e osserva tutta fiera il suo operato.
Quella landa, dapprima desolata, si trasforma presto in un paesaggio rigoglioso e pullulante di vita.
Anche i cieli sono solcati da creature primitive, ma capaci di intendere e di volere.
Si liberano felici e spensierate. Gracchiano e comunicano tra loro. Cacciano in gruppo creature più piccole e pesci nel mare sconfinato.
Quell'ammasso informe scintillante  rosso non ha un nome vero e proprio, ma si potrebbe definire una sorta di creatura divina atta alla vita.
Vaga per milioni di anni sulla Terra osservando l'evolversi degli eventi, senza chiedersi mai dove fosse finita l'altra sua compagna.
A volte fa freddo, molto freddo.
Talmente freddo che il pianeta di gela e si ricopre lentamente di ghiaccio spesso e irto, costringendo gli animali a migrare verso territori più caldi per cercare di sopravvivere.
La Creazione crede di aver terminato il suo compito su quella stella ed è pronta per lasciarla al suo destino, quando un giorno arriva l'altra parte di lei: la Distruzione.
Non si fa annunciare, e quando la Creazione guarda in alto attirata da un rombo assordante, lo vede che imperterrito e cosparso di fuoco, con una velocità supersonica, termina la sua corsa schiantandosi su una landa deserta.
Subito si alza un enorme polverone e a causa della profondità con cui è atterrato provoca un terremoto di dimensione epiche che scuote tutto ciò che si trova nelle vicinanze, compreso il vulcano situato a pochi chilometri di distanza.
L'onda d'urto scatena una serie di eventi a catena che stermina la popolazione animale e vegetale, plasmata con tanta fatica dalla Creazione, la quale osserva immobile tutto ciò che sta accadendo attorno a lei.
Infuriata, si dirige verso il luogo dello schianto e vi trova la Distruzione avvolta dalla solita luce verde fluo, ma meno intensa a causa della polvere che l'avvolge.
"Che cosa hai fatto?" Domanda telepaticamente in quanto quelle entità sono prive di bocca e il loro unico modo di comunicare è attraverso la mente.
"Colpa della gravità, non sono riuscito a controllarmi."
"Hai combinato un disastro, hai sterminato l'intera fauna."
"Puoi sempre crearne altra, infondo è il tuo potere."
*
Passano alcuni milioni di anni e la vita piano piano rinasce rigogliosa e fiorente, con creature più piccole rispetto alle precedenti.
La Creazione e la Distruzione sanno che il loro compito non è affatto finito perché c'è bisogno di un altro tocco.
"Bisogna creare degli esseri umani!" Esordisce la Creazione.
"Umani???" Sussulta la Distruzione facendo una piroetta su sé stesso, non è affatto convinto della scelta della Creazione.
"Sì, potranno evolversi e costruire case e città. Vivere insieme in armonia per un mondo migliore."
"Distruggeranno tutto! È già successo."
"Voglio dargli un'altra possibilità, credo sarà la volta buona."
"Ce ne pentiremo..."
*
Continua

Storia Di Rosso E Di VerdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora