Questo capitolo sarà un po' più personale degli altri perché parlerà delle mie paure più profonde e di una situazione che sto affrontando recentemente.
Quando c'è qualcosa che ci spaventa molto, tendiamo a fare di un sassolino una montagna. Non riusciamo a pensare ad altro e stiamo costantemente a cercare risposte che portano solo a costruire scenari catastrofici che portano solo altre ansia e paure.
La mia paura più grande è la gravidanza. Biologicamente ed anagraficamente sono prontissima ad avere un bambino. Ho 25 anni, una relazione stabile e duratura e dei piani per il futuro. Il problema è che io non ne voglio. Mi ritengo troppo giovane per dei bambini e non sono in grado di occuparmene. Io e il mio ragazzo ci amiamo ovviamente e se succedesse come mi è stato detto più volte "non è la fine del mondo" ma per me lo è. Non abbiamo una casa nostra in cui crescere una vita che richiede più soldi di quanti ne abbiamo, il futuro è davvero incerto e saprei come affrontare una cosa così importante per una donna. In più non ho mai lavorato e sto cercando faticosamente di costruirmi una carriera per avere un futuro migliore.
Perciò per me avere figli non è una cosa fattibile. Magari un giorno, ma non adesso. Non con queste prospettive. Se poi dovesse capitare c'è un altra questione da affrontare: un'eventuale interruzione di gravidanza. E tutte noi, mi riferisco in particolare alle ragazze o alle donne che almeno una volta nella vita hanno affrontato lo spettro di una gravidanza indesiderata. Abortire in Italia, seppur sia legale, non è una cosa che si può fare a mente fresca. C'è un iter da rispettare che non permette una facile riuscire della cosa e la finestra temporale che va dal concepimento fino alla settimana in cui è possibile abortire è davvero infima. Documentandomi preda delle mie paure ho scoperto che le cliniche che praticano l' I.V.G in tutta sicurezza e senza mettere la persona in una posizione scomoda giudicandola o facendo domande a cui non sarebbe piacevole rispondere, non sono molte. Una volta trovata la clinica più vicina avrai bisogno di una richiesta del tuo medico. Ed è qui che le cose si complicano. In Italia esistono quelli che vengono chiamati obiettori di coscienza, medici che seppur sanno che l'aborto è un diritto della donna, nel caso in cui non sia clinicamente necessario, si rifiutano di aiutare la propria paziente avvalendosi di questa possibilità. Non è una cosa illegale per quanto sia brutto e lo possono fare.
Poi se ottieni la richiesta dovrai ottenerne un'altra da parte di un consultorio che in un certo senso ti autorizza a farlo. Solo dopo potrai prenotare il tuo appuntamento per abortire o chirurgicamente o attraverso l'uso di una pillola.
A questo punto tutto porta a pensare, ma se allora la cosa ti spaventa così tanto prendi le precauzioni e vedrai che non succede nulla? Ed avreste ragione. Eppure io sono stata così stupida da continuare ad avere rapporti non protetti perché non ci ho mai dato troppo peso. Adesso da qualche giorno il mio cervello è convinto che io sia incinta. Non so come si successo, non ho sintomi fisici (se escludiamo quelli dovuti alla forte ansia che mi procura questo pensiero) ed ho anche avuto il mio ciclo regolare. Ho fatto persino un test di gravidanza sperando che la cosa mi calmasse, ma non è servito a molto. Forse perché è troppo presto per dirlo o perché ho così paura che accada da non riuscire a convincermi del contrario, eppure questi pensieri ossessivi continuano a tormentarmi. Come ho già detto, la paura infondata che possa accaderci qualcosa di brutto al punto da condizionarci a pensare che tutto possa portare alla catastrofe che c'è nella nostra testa. Non c'è una spiegazione scientifica che possa spiegare perché accade e non c'è neanche una soluzione facile e rapida. Non è come strappare un cerotto o prendere un'aspirina per il mal di testa. Stai lí con i tuoi pensieri che si accumulano uno sopra l'altro sperando che prima o poi smettano di parlare tutti insieme e che torni ad essere quello di sempre. Chi ti sta intorno cerca di aiutarti, ma trovi le loro parole vuote e banali. "Non pensarci", "cerca di distrarti", "andrà tutto bene". Ti dicono queste cose come se tu già non le sapessi o non ti piacerebbe non pensarci, e vorresti dire lo so bene, ma pensi che sia così semplice? Non sei nella mia testa, cosa ne sai tu di come mi sento!
Ed avreste ragione. Gli altri hanno buone intenzioni ma a volte quelle che a loro sembrano parole di conforto per noi ansiosi e catastrofici sono solo un monito che ci ricorda quanto siamo stupidi ad essere così. Noi non vorremmo. Ma non dipende da noi se sentiamo il peso del mondo sulle nostre spalle. Noi preferiremmo vivere senza pensieri e non sentirci ogni giorno come se tutto possa crollare da un momento all'altro. Ma questo è difficile da fare capire a chi non ci è mai passato o chi non sa quello che sentiamo.
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Convivenza
RandomVi siete mai sentiti come se la vostra vita da un giorno all'altro non sia più la stessa? Avete mai sperimentato una paura talmente intensa da stare male fisicamente? Oppure un giorno vi siete svegliati e non vi sentivate più quelli del giorno pri...