~ 1.3 Salvataggio~

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«E se non funzionasse?»

«Devi crederci tesoro, sta andando bene. Devi solo resistere ancora un po'...Sai, a volte la vita ci pone davanti sfide che sembrano impossibili da superare, ma è proprio quando raggiungi quel traguardo che ne realizzi il senso. Verrò presto a trovarti, adesso devo proprio tornare a lavoro. Mi raccomando!»

«Io...Dai, grazie papà, ti voglio bene.»

«Ti voglio bene anch'io, fantasmino.»

Era questa la sua vita: una serie di parole dette al telefono.

Al compimento dei suoi sei anni lei e i suoi genitori si erano trasferiti negli USA per lavoro: sua madre era una manager super richiesta che gestiva un'agenzia di heroes tra i più richiesti in America, mentre suo padre era un rinomato psicologo che talvolta collaborava con la polizia a casi estremamente importanti per via del suo quirk -psycho-tective, pshycologist e detective, non a caso.

I due si erano separati tre anni dopo: per via dei troppi impegni la coppia aveva iniziato a sfaldarsi; l'amore aveva lasciato spazio all'affetto così come accade per molti altri. Ma lui si era ben presto invaghito di un ispettore di polizia, col quale aveva cominciato a convivere dopo un anno dalla sua conoscenza.
La bambina aveva sofferto parecchio per la distanza dei suoi, non tanto oer la separazione in sé, quella era stata pacifica, quanto per essere cresciuta con due genitori troppo presi dalle loro occupazioni.

Peccato che quel pomeriggio fosse per Mayou un pomeriggio no.

Si era recata sul tetto della villetta per prendere aria e farsela passare a modo suo.

Frustrata, esausta, sola: era semplicemente al limite, stanca di inghiottire qualunque cosa e incoraggiarsi con l'ennesimo "io sono forte".
Sentiva come un magone allo stomaco, le tempie non smettevano di premere causandole il tipico mal di testa da pianto al quale si era appena lasciata andare.
Brividi di freddo la scossero, si strofinò gli occhi, gonfi ed arrossati, per respingere via le nuove lacrime.
Singhiozzò nel tentativo di sopprimere quello status, ma non appena mise via il cellulare, non poté fare a meno di sfogare tutto.
Quanto marcio può esserci in un'adolescente i cui genitori sono sempre troppo impegnati dall'altra parte del mondo anche solo per una chiacchierata al telefono? Quanto è difficile crescere in una gabbia d'oro ed avere tutto ma senza avere ciò che si desidera veramente?

Quanto marcio può esserci in un'adolescente i cui genitori sono sempre troppo impegnati dall'altra parte del mondo anche solo per una chiacchierata al telefono? Quanto è difficile crescere in una gabbia d'oro ed avere tutto ma senza avere ciò che ...

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E oddio, i suoi polmoni...
«Affanculo, polmoni di merda...» biascicò rintanandosi fra braccia e ginocchia.

Circa un anno e mezzo prima del suo ritorno in Giappone, durante una lezione di fisica, il suo naso cominciò a sanguinare.
Venne fuori, dopo una serie di controlli approfonditi, una piccola ombra vicina al suo polmone destro (fattore alla base del suo quirk).

Già che i suoi erano così impegnati erano solo stati in grado di ritagliarsi più tempo per assisterla telefonicamente, assicurandosi che svariati assistenti non le facessero mancare nulla.
Aveva dovuto accantonare gli studi a scuola per poter seguire un ritmo adatto alle sue esigenze grazie ad un'insegnante privato.
Ma i cocktail di farmaci e tutte le migliori ed innovative cure si erano accodate alla serie di sfortune di cui già godeva.
Per quanto ci fosse abituata, aveva semplicemente bisogno di qualcuno che le tenesse la mano per tutto il tempo.
Tuttavia il nuovo trattamento ed una ritrovata forza di combattere quella fastidiosa ombra stavano dando i suoi frutti.

FANTASMA // Bakugou X OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora