~ 1.4 Stupida pelle d'oca ~

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Bakugou se ne stava con le spalle poggiate contro la il muretto, con una gamba flessa e più rilassata rispetto all'altra che invece ne sopportava il peso.
Non era particolarmente contento della situazione, anzi, era abbastanza stizzito dall'essersi fatto fregare da una stramba.
Forse troppo.

Ovviamente continuò a non dir nulla perché se solo avesse sentito parlare Mayou ancora una volta l'avrebbe fatta saltare in aria.
Però, in fondo, un po' curioso lo era: trovava che il quirk di quella lì fosse fin troppo fastidioso, ma dato che lo scontro era durato meno di un minuto e mezzo non aveva avuto il tempo di scovarne eventuali punti deboli.
Tutti ne hanno e sicuramente anche quella stronza lì non faceva eccezione.

Ma poi che razza di roba!? Quando le era passata attraverso era stato assalito dai brividi: un tacito tremolio dovuto al freddo con tanto di pelle d'oca lungo tutto il corpo.

Si domandò per fino cosa diamine ci facesse sul tetto di casa o che le fosse preso in generale perché aveva proprio un'aria da far schifo.
Ma figuriamoci se glielo avrebbe mai chiesto!

La guardò di sottecchi, con occhi incandescenti, ed a differenza sua la trovò abbastanza calma e pienamente concentrata sulle sue patatine, mentre lui "le sue" non le aveva nemmeno sfiorate.

Ma Bakugou era composto al 70% d'orgoglio anziché d'acqua, quindi fissarla in cagnesco gli parve un buon compromesso per evitare che ci scappasse il morto.
Da quando era diventato così ragionevole?
Quanto cazzo gli rodeva che l'avesse avuta vinta?
E perché diamine se ne stava lì con lei piuttosto che scannarla o andarsene altrove?

«Ohi, pelle d'oca!» la richiamò con tono aggressivo smuovendosi dalla sua posizione.

Mayou, perché quello era il suo nome, sussultò spaventata da quel modo improvviso perdendo la presa su una patatina che stava estraendo dal sacchetto.
Era seduta a gambe incrociate e col dorso poggiato sul muro che, tra l'altro, iniziava a dolorare per via delle vertebre incapaci di adattarsi alla durezza dei mattoni.
Alzó semplicemente gli occhi, per poterlo ascoltare, ripescando un po' di acidume dal pacchetto.

«Non so chi ti abbia detto che saremo in classe insieme o che cazzo di problemi tu abbia nella vita, ma sparisci da casa mia prima che ti faccia saltare in aria!» ringhiò lui tanto per concludere.

La ragazza, stupita dalla sua malevolezza, si drizzò subito in piedi senza farselo ripetere due volte.
S'irrigidì come un soldato sull'attenti e prima che potesse proferir parola fu bloccata.

«Vedi di non starmi tra i piedi!» l'avvertì facendo per andarsene «E riprenditi questa merda, tsk.»

Utilizzando il pollice e l'indice, Bakugou, le scagliò contro l'elastico nero che poco prima aveva al polso.
Fortunatamente Mayou era stata beccata al petto, ma l'effetto fionda aveva fatto comunque male, forse più per l'intenzione che per il lancio stesso.

Diamine, c'era davvero bisogno di comportarsi in quel modo?
L'aveva letto sui libri, forse sentito da suo padre che parlava distratto e visto per fino nelle serie TV che quelli stronzi e pungenti come Bakugou in realtà potevano essere brave persone.

Tuttavia, avendo poca familiarità con qualcosa di più aggressivo di un semplice "ti evito", non poté fare a meno di cumulare all'altezza del petto un confuso grumo di dispiacere, delusione, forse anche rammarico e...paura?
Gli occhi le si fecero più lucidi e, pur non avendolo dato a vedere, Bakugou se ne accorse.
Ingoiò il boccone amaro, nel nome di quello che credeva essere il suo ideale (o meglio dire il suo vizio) più forte: la curiosa convinzione di credere sempre bene di tutti, perché non si può essere totalmente marci.

Insomma, un modo alquanto ingenuo di rapportarsi a chiunque nella società odierna, soprattutto con tanti di quei villain allo sbaraglio; "avrà i suoi trascorsi per fare questo","avrà i suoi trascorsi per dire quello" erano solo due delle giustificazioni più frequenti che trovava a soggetti stronzi o cattivi.
Del resto, che vuoi farci, con uno strizzacervelli come padre ed una super villa piena di tomi sulla mente umana sarebbe stato abbastanza strano se non avesse sviluppato una propensione ad andare infondo alle cose.

FANTASMA // Bakugou X OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora