(Devo ammettere che mi sono sempre piaciuti i progetti scolastici. Rappresentano la possibilità di fare qualcosa dal nulla. All'inizio tutto è molto confusionario. Poi il progetto si delinea... E una volta realizzato il progetto, è fantastico. I compagni di classe diventano la tua squadra, e si impara molto di più gli uni dagli altri. Il mio progetto con Dylan mi ha davvero fatto aprire gli occhi su di lui. Cioè, una volta messi a lavoro. Per molto tempo ha posticipato per via degli allenamenti. Praticamente viveva e respirava per lo sport...)
Attendo sugli spalti che Dylan finisca l'allenamento. Ogni giorno, per tre ore, ha qualche tipo di allenamento.
(Almeno sono riuscita a fargli accettare di lavorare sul progetto oggi.)
Lo guardo in campo, mentre lui e i suoi compagni di squadra finiscono l'allenamento. Si vede che si allenano sodo: sembrano davvero bravi a muovere la palla in campo.
Sul finire degli allenamenti, cominciano a fare i buffoni.
Larry palleggia abilmente lungo il campo. Uno degli altri giocatori di punta, Jason, gli ruba la palla, ridendo.
Larry: "Ehi, amico, sei scortese."
Jason: "Se non palleggiassi così male, non sarei stato in grado di prendertela! Questo è basket, non calcio. Concentrati."
Larry: "Ridammela!"
Jason: "Costringimi!"
Larry gli si avvicina e prova a prendere la palla. Jason gli gira intorno con facilità.
Jason: "Se non riesci a riprendertela, perderemo di certo la nostra prima partita appena inizia la stagione."
Larry prova di nuovo ad afferrarla, ma Jason lo schiva. Dylan gli si avvicina con una corsetta e gli ruba la palla, come se niente fosse. Lancia da dove si trova.
La palla sfreccia a canestro. Un lancio da tre punti. Sono molto colpita.
Dylan: "Dovreste darvi una calmata."
Larry fulmina Jason con lo sguardo.
Larry: "Non perderemo."
Jason: "Non dovremmo essere noi a coprirti."
Dylan: "Basta, ragazzi, andiamo. Ho delle cose da fare."
Guarda in alto verso gli spalti, e i nostri sguardi si incrociano. Il modo in cui ha detto ''cose da fare'' mi dà un brivido. E' allora che entra Mia.
Il signor Peterson, l'allenatore della squadra, fischia.
Coah: "Va bene, potete andare. Domani vi voglio qui, e fareste meglio a essere concentrati."
Guarda nello specifico Larry.
I ragazzi vanno tutti a prendere bottiglie d'acqua e asciugamani. Alcuni vanno nello spogliatoio per cambiarsi. Jason sta fissando sia me che Mia.
Jason: "Dylan, amico, come fai a uscire con due ragazze senza che non si scannino a vicenda o che ti uccidano?"
Mia lo fissa, con le mani lungo i fianchi che si stringono in pugni, mentre si siede sulle gradinate.
Mia: "Sta' zitto, Jason!"
Lei mi guarda, con gli occhi socchiusi, quasi come se mi stesse squadrando. Alla fine annuisce e guarda di nuovo Dylan.
Mia: "Amore, sbrigati, ok? Voglio andare a cena da Sashay stasera!"
Con un sospiro, Dylan si avvicina di corsa.
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𝓕𝓻𝓪𝓰𝓲𝓵𝓮
RomanceIN CORSO - Mi chiamo Eda Evans, ho diciotto anni e frequento l'ultimo anno di liceo: sei anni fa mi è stata diagnosticata una leucemia, che ad oggi sembra essere tenuta sotto controllo con delle visite periodiche. Il mio sogno è quello di frequentar...