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I giorni seguenti a scuola sono duri. Continuo a dare spazio a Zoe e Thomas, sentendomi un po' tradita da entrambi.

E' mattina presto, e sono nel cortile di casa cercando di schiarirmi le idee prima di andare in classe.

(Questa settimana sembra infinita. Sapere che Zoe mi odia è dura, e Thomas sta facendo l'idiota. Poi c'è Dylan che una mattina si sveglia e dice che gli piaccio! Non so chi maggiormente temo di vedere. Forse Zoe... Vederla che mi fissa di continuo mi sta torturando. Non so se posso sopportare un altro giorno così.)

Sospiro pesantemente.

(Vorrei che la vita non si complicasse così all'improvviso.)

Proprio mentre sto per rientrare, vedo il cane del vicino vagare nel mio giardino. Noto che zoppica un po'.

Aggrotto le sopracciglia.

Eda: "Ehi, stai bene?"

Vado a controllare la medaglietta sul collare.

Eda: "Come ti chiami?"

Proprio quando sto per leggere il suo nome, sento la voce del vicino che lo chiama.

Vicino di casa: "Rusty! Vieni qui!"

Eda: "Rusty, è così che ti chiami?"

Il cane piagnucola e mi guarda con dei grandi occhi tristi, come se non volesse tornare a casa.

Eda: "Perché zoppichi? Qualcuno a casa tua ti fa del male?"

Vicino di casa: "Ehi, tu!"

Dopo un secondo, capisco che il vicino sta parlando con me. Mi giro e lo guardo.

Vicino di casa: "Quello è il mio cane! Lascialo stare!"

Eda: "E' lui che è venuto qui!"

Vicino di casa: "Non me ne frega. Riportamelo subito! Rusty, vieni!"

Accarezzo il cane e gli sussurro qualcosa.

Eda: "Dovresti tornare indietro, bello, prima che si arrabbi ancora di più."

Il cane si lamenta, ma torna comunque a casa zoppicando.

Eda: "Poverino."

Vicino di casa: "Non toccare mai più il mio cane, capito?"

Scompare dalla mia vista, prendendo Rusty con lui, trascinandolo attraverso il cortile.

Eda: "Che idiota!"

Torno a casa.

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Torno dentro, mentre mia madre finisce di cucinare.

Mamma: "Tesoro, stavo per chiamarti per mangiare."

Mi siedo a tavola.

Eda: "Apprezzo che mi prepari una bella colazione ogni mattina, ma sai che posso anche cucinarmi qualcosa da sola, giusto?"

So perché lo fa. E' perché il cancro l'ha spaventata così tanto. Mi tratta spesso come una bambina. La maggior parte delle volte glielo permetto perché la capisco.

Mi porge una tazza con dei fiocchi d'avena e un bicchiere di succo d'arancia. Inizio a mangiare, ma mi fermo quando penso al povero Rusty.

Eda: "Ehi, sapevi che i vicini hanno un cane?"

Mamma: "No. Non ne ho mai visto uno da loro."

Eda: "Oh, forse l'hanno preso da poco. E' molto carino."

𝓕𝓻𝓪𝓰𝓲𝓵𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora