Le bende

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Contrariamente a quello che le persone erano convinte di sapere, Mieczysław Stilinski, conosciuto come Stiles all'interno della cittadina di Beacon Hills, nascondeva parecchi scheletri nel suo armadio. Il suo carattere, spesso definito come infantile, non lo rendeva certo una persona inaffidabile, anzi, era l'opposto. Dalla pronuncia della sua prima parola, il piccolo Stiles era stato educato ad essere consapevole del potere che avevano le frasi che uscivano dalla sua bocca. Imparò subito che un solo vocabolo fuori posto avrebbe messo in pericolo non solo la sua vita, ma anche quella delle persone che amava.

Anni di pratica lo resero capace di raccontare con successo quelle mezze verità che non lo avrebbero smascherato di fronte agli esseri sovrannaturali che facevano parte della sua vita. Fu grazie a questa sua abilità che riuscì a far credere a tutti che le ferite riportate gli anni precedenti erano dovute alla squadra avversaria di lacrosse piuttosto che da Gerard. Tecnicamente non aveva mentito, aveva solo distorto leggermente la storia così da non peggiorare ulteriormente la faida tra licantropi e cacciatori.

Crescendo, però, i segreti da mantenere e le bugie velate raccontate non fecero che aumentare, rendendolo talmente sopraffatto da dubitare di sé stesso, terrorizzato alla sola idea di perdersi tra tutte quelle menzogne. Esisteva solo una persona in tutto il mondo capace di capire quando celava qualcosa e sebbene Stiles fingesse di esserne irritato, internamente ne era grato. Sapeva di poter raccontare tutto a questo individuo poiché non lo avrebbe mai abbandonato o giudicato. Questo non lo risparmiava certo dalle osservazioni sulle scelta che prendeva, rafforzate dalla collaborazione con suo padre. Era ormai un anno che insistevano affinché dicesse la verità al branco, ma Stiles non trovava il coraggio di rivelare quella parte di sé ai suoi amici. Non credeva lo avrebbero accolto, anzi, temeva lo avrebbero spinto via, furiosi e diffidenti. Le sue insicurezze e la sua testardaggine lo avevano portato ad ignorare il suo evidente bisogno di aiuto, anche quando i problemi diventarono troppo grandi per essere lasciati in un angolo, dimenticati.

Tutto cominciò con il sacrificio rituale che lui, Scott ed Allison praticarono per salvare i loro genitori da una morte orribile. Anche se consapevoli dei rischi, non erano preparati al modo in cui si manifestarono i sintomi di quella che Deaton descrisse come un'oscurità che attanagliava le loro anime, contaminandole.

In principio si trattava solo di alcuni incubi, ma quando vide il modo in cui i suoi due amici uscirono dalla nuvola nera che cercava sempre con più fervore di portarli alla follia, pensò che presto tutto sarebbe finito anche per lui. Eppure, le cose non terminarono: numeri e lettere iniziarono ad essergli sconosciuti, mischiati tra loro al punto da essere indecifrabili; gli attacchi di panico erano diventati una costante giornaliera e ultimamente si aggirava come uno zombie, stanco per il poco tempo passato a dormire. Era convinto di aver perso la testa quando capì di non riuscire più a distinguere tra sogno e realtà. Viveva perennemente in un incubo.

Quando lo vide per la prima volta, era sicuro di essere imprigionato in un seminterrato, impossibilitato a muoversi per via di una trappola per orsi che gli aveva ferito il piede. Il corpo interamente coperto da bende dall'aspetto invecchiato ed usurato, lasciavano intravedere solo la bocca nera della creatura che esaltava quegli orribili denti argentati e affilati come rasoi che lo schernivano. Stava giocando con la sua testa, aggirandosi per la stanza buia ed usando la sua voce gutturale e viscida mentre gli poneva diversi indovinelli. Quando non riuscì a rispondere ad uno di essi, lo trascinò brutalmente verso di sé. Era l'ultima cosa che ricordava prima di svegliarsi urlando istericamente tra le braccia di qualcuno che non era suo padre. Quando riprese coscienza del mondo attorno a sé, iniziò a ridere fino a quando gli sghignazzi non divennero singhiozzi disperati che risuonavano nel silenzio della notte. Per tutto il tempo era stato nella riserva.

Un ringhio disumano interruppe l'inizio di un attacco di panico. Voltò la testa in direzione del suono, senza allontanarsi dalle braccia confortanti intorno a sé, e rimase stupito quando vide Derek cercare con tutte le sue forze di sfondare la barriera di cenere di montagna che lo conteneva. Non era il solo, tutto il branco era imprigionato. Persino Lydia era trattenuta da quello che sospettava essere vischio.

I'm the spark that lit your fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora